Tre eroi hanno corso verso il martirio, il loro sangue onorevole versato per la causa palestinese e araba. Oggi, 94 anni fa, ricorre il Martedì Rosso, ed è un giorno di festa per i primi martiri del movimento dei prigionieri.
Da Fuad Hijazi, Atta Al-Zir e Mohammed Jamjmoum a Nasser Abu Hmeid, Khader Adnan e Walid Daqqah, onoriamo i nostri prigionieri, combattenti e martiri. Oggi, in occasione del 93º anniversario dell'impiccagione dei tre eroi della prigione di Akka da parte dell'occupazione britannica, rendiamo omaggio ai nostri rivoluzionari arabi il cui sangue versato ha illuminato la strada.
Eroi della Rivolta di Buraq, resistettero valorosamente contro il colonialismo britannico della Palestina, conducendo operazioni contro i coloni che avevano lasciato il posto agli sionisti. I palestinesi sapevano di dover combattere contro gli inglesi, sapendo che la politica britannica avrebbe aperto la porta a una maggiore colonizzazione sionista. Organizzarono contro i colonizzatori sionisti in arrivo, contromarciando contro le loro provocazioni, segnando l'inizio della rivolta di Buraq del 1929.
Dalla capitale eterna di Al-Quds, la rivoluzione esplose e si diffuse rapidamente in tutta la Palestina; 116 arabi furono martirizzati e 113 sionisti furono uccisi. Centinaia di arabi furono arrestati e condannati, con 65 condannati a morte, rispetto alle poche condanne per i colonizzatori britannici protetti.
L'occupazione britannica, progenitori della politica di detenzione amministrativa coloniale praticata oggi dai sionisti contro i palestinesi, ha commutato tutte le condanne a morte tranne tre. Questi tre eroi furono giustiziati per impiccagione nel 1930.
La patria è stata ferma dal fiume al mare i nostri tre eroi. Bandiere nere sventolavano su ogni casa palestinese in lutto per i leoni non timorati dalla morte. Affrontarono il loro carnefice con orgoglio, sapendo che il loro popolo avrebbe portato avanti la loro eredità e la loro lotta; l'occupante brutale poteva solo dibattersi di fronte a tale determinazione.