Distribuito alla Monteverdi di Marghera (assemblea del comitato permanente contro il
rischio chimico del 29.1.2010)
CREARE UNA GRANDE MOBILITAZIONE CONTRO LA REINTRODUZIONE DEL
NUCLEARE IN ITALIA
Le uniche
regioni d'Italia che il 27 gennaio 2010 hanno detto si
al nucleare sono: Friuli, Lombardia e Veneto.
L'unico
sindaco d'Italia che si è dichiarato favorevole ad ospitare una centrale
nucleare sul proprio territorio è stato il sindaco di Chioggia.
Proprio da Chioggia dunque è partita una una grande mobilitazione contro il progetto governativo di
costruzione di 4 centrali nucleari, alle
quali se ne aggiungeranno altre 6 in un secondo momento.
L'intenzione è
di allargare la mobilitazione nel raggio più ampio possibile, per far ciò
occorre comprendere i reali interessi che sottendono al progetto di ritorno
all'energia nucleare, e al contempo smascherare le ipocrite motivazioni
attraverso le quali governo
e confindustria giustificano tale ritorno:
1) Essi affermano
che la bolletta energetica italiana è più cara degli altri paesi perché non
abbiamo il nucleare, (imputano a ciò anche la crisi dell'Alcoa,
mettendo ancora una volta i lavoratori davanti alla scelta fra lavoro o salute)
ma il governo e confindustria non dicono che le
centrali nucleari produrranno energia solo fra 15 anni, e nel frattempo la
spesa per il ritorno al nucleare, 30 miliardi di euro,
sarà in gran parte pagata dai cittadini, lavoratori compresi, che adesso, e non
fra 15 anni, vengono posti in cassa integrazione o licenziati.
2) Governo e confindustria affermano che l'energia nucleare sarebbe
necessaria perché permetterebbe di
ridurre le immissioni di CO2 nell'atmosfera e rispettare gli
accordi di Kyoto, ma ci sono studi che dimostrano che
l'estrazione dell'uranio, la lavorazione, l'arricchimento e le costruzioni
delle centrali, fanno si che, a prodotto finito, la quantità di CO2
emessa
nell'atmosfera dalle centrali nucleari non sia
inferiore a quella delle centrali a gas. E poi
sarebbe ridicolo pensare che coloro che non si fanno scrupoli nel devastare il
pianeta per il profitto, improvvisamente abbraccino la causa ecologista.
3) Governo e confindustria affermano che la tecnologia nucleare che si
vorrebbe importare è assolutamente sicura. Ma nel corso del 2009 ben tre
agenzie governative, quella inglese, quella finlandese
e la stessa agenzia francese, hanno emesso un comunicato congiunto che poneva
forti dubbi sulla reale sicurezza del nucleare di terza generazione, proprio
quello che il governo vorrebbe introdurre in Italia.
LA VERITA' E' CHE IL NUCLEARE
E' UN AFFARE MILIARDARIO SULLA PELLE
DELLA GENTE, DUNQUE E' ASSOLUTAMENTE NECESSARIO CREARE UNA GRANDE MOBILITAZIONE
POPOLARE CONTRO LA REINTRODUZIONE DEL NUCLEARE IN ITALIA !
IndependentCrew
Rete per la sicurezza sui posti di lavoro e per la difesa della salute dei cittadini e del territorio aderente alla Rete Nazionale per la Sicurezza sui posti di lavoro