Torniamo in piazza ne va della nostra vita!!!

31 agosto – 3 settembre 2007

L’ennesimo infortunio mortale di Venerdì alla ENI STAP (produzioni olii combustibili) di Marghera e le gravi ustioni a tre operai del Friuli dipendenti della GMA di Monfalcone (una delle tantissime aziende che appaltano servizi interni di manutenzione negli stabilimenti) presso la centrale ENEL di Fusina,  ci portano a manifestare il nostro profondo dissenso non solo ai padroni e padroncini ma soprattutto ai rappresentanti istituzionali rei di aver prodotto una precarizzazione selvaggia e di aver permesso la terzializzazione nelle fabbriche che sta costando la vita a molti lavoratori in quanto contribuisce a ridurre la sicurezza sul lavoro. I maggiori profitti della aziende non  possono costarci la pelle, essendo poi pagati così bene che nemmeno arriviamo alla quarta settimana. Dobbiamo superare le divisioni tra noi lavoratori posti in diverse posizioni contrattuali, che ci sono calate dall’alto, LA SICUREZZA E’ UN VALORE SOCIALE POICHE’ IL LAVORO DEVE GENERARE BENESSERE E NON MORTE.

Siamo contrariati,  sulla nostra pelle, dal fatto che solo i metalmeccanici di Marghera entrino oggi in sciopero e che i sindacati di tutte le altre categorie, attraverso i loro vertici, si limitino a pesanti dichiarazioni di stampa a cui non segue alcuna azione pratica. SOLIDARIETA’ E CONDIVISIONE ci devono unire nella lotta, l’ assemblea indetta alla STAP è dovuta ma sicuramente non basta, tantopiuù che non coinvolge nemmeno tutti i dipendenti del gruppo ENI a Marghera; noi proponiamo una manifestazione a carattere regionale generale che arrivi di fronte alla prefettura di Venezia  in quanto elemento cardine per la lotta agli infortuni e che ricopre anche un ruolo fondamentale nelle procedure di raffreddamento per determinate categorie produttive.  Proponiamo anche come SLAI COBAS una conferenza di tutte le forze sindacali operaie, la nostra compresa,  a Mestre o Marghera, con la partecipazione dello Spsal e con l’Ispettorato del lavoro e quanti interessati all’argomento, cui partecipino tutte le forze dei lavoratori, senza i proclami ma con serie prese di impegno politiche delle “autorità”, come è avvenuto a MESAGNE (Brindisi) nel convegno di maggio con la nostra partecipazione, per affrontare questo tema senza demagogie e senza tirare in ballo come ricatto, l’esistenza della petrolchimica a Marghera.

Come SLAI COBAS per il sindacato di classe a livello nazionale stiamo lavorando per una conferenza nazionale per la sicurezza sul lavoro che si terrà il 20 ottobre (o il 27) a Roma, cui hanno già dato l’adesione diverse forze impegnate. La proposta, che viene dalla ILVA di Taranto, che tristemente detiene il record delle morti bianche in Italia, la facciamo nostra e la riproponiamo a tutte le forze operaie e sindacali di Marghera e di questa intera area economica.

Coordinamento provinciale SLAI COBAS per il sindacato di classe

SLAI COBAS petrolchimica                 

334-1965188\334-3657064

F.I.P. Mira Via Pascoli 5                                                                                                                                                 www.slaicobasmarghera.org

 

 

20 ottobre a Roma. Assemblea nazionale sulla sicurezza sul lavoro

(dal Bollettino Operai-Autorganizzati n.9 – integralmente in www.slaicobasmarghera.org)

L'assemblea nazionale a Roma del 20 ottobre viene preparata attraverso una molteplice attività dall'alto e dal basso; dal basso,  collegando le diffuse energie che su questo terreno già si muovono per socializzarne esperienze e risultati e intendiamo innanzitutto. -i comitati, le associazioni e le organizzazioni sindacali di base, extraconfederali e confederali che operino effettivamento su questo terremo con lotte proposte e risultati ma di grande importanza sono i giuristi, i medici, ispettori che in prima persona si stanno esponendo denunciando ed elaborando in stretto legame con i lavoratori, i familiari, - i giornalisti e videooperatori che hanno messo insieme un quantitativo sempre più impressionante di maderiali di documentazione che possono molto servire alle campagne e all'azione quotidiana. dall'alto invitando tutti gli esponenti politici  e istituzionali che riconoscano come il movimento dal basso, il protagonismo diretto di lavoratori e familiari, siano e debbano essere i fattori decisivi per l'avanzamento dellla battaglia verso risultati concreti e che accettino un confronto orizzontale non da passerella,  se l'assemblea nazionale riuscirà e riusciremo a fare un passo in avanti, altri saranno possibili in termini  concreti.  - uso del nuovo testo unico sulla sicurezza nei suoi lati positivi/ una proposta di legge di iniziativa popolare sui temi che invece su cui il testo unico risulta insufficiente  - una manifestazione nazionale. Ora il problema é decidere di aderire e contribuire insieme alla sua riuscita - promuovono: Slai Cobas per il sindacato di classe,  Taranto Ravenna Bergamo Palermo Marghera, Associazione 12 giugno- familiari vittime del lavoro Taranto-Brindisi, Comitato 5 Aprile - Roma www.lavorosicuro.info (sito web tematico della Sinistra Europea, contro la precarietà per la salute e la sicurezza del lavoro) 

La catena di morti in fabbrica e sui posti di lavoro è diventata un quotidiano bollettino di guerra.
La cosa è diventata così evidente che assistiamo a ripetute e “solenni” denunce da parte del Presidente della Repubblica Napolitano e ad un certo attivismo governativo e parlamentare che punta ad intervenire e a cercare mettere dei palliativi ad una situazione che é sempre più esplosiva. [Su questo è a disposizione e nel ns.sito web l’opuscolo MORTI SUL LAVORO DEMAGOGIA E REALTA’]   Il problema principale é però che dal punto di vista dei lavoratori
occorre fare un salto di qualità nella lotta. Innanzitutto contribuendo alla ricostruzione di un vero sindacalismo di classe nelle fabbriche, ma occorre anche intervenire in forme adeguate sul terreno specifico della sicurezza,  sollecitando inchieste e interventi degli organi ispettivi e della Magistratura che vadano a fondo, richiedendo modifiche di leggi e interventi che i lavoratori e le loro organizzazioni possano sfruttare nello scontro quotidiano con i padroni in fabbrica.   E¹ nato un coordinamento nazionale rappresentanti e lavoratori per la sicurezza (CONARLS) che sta svolgendo proficuamente il suo lavoro.  

Si assiste ad una nascita e crescita di Comitati spontanei sopratutto in occasione di morti di operai, così come a Comitati a tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro e sul territorio, e anche Associazioni di familiari che vogliono giustizia.

Diverse realtà di operai, lavoratori, familiari, avvocati, giornalisti si sono nell¹aprile scorso riunite in un convegno a Mesagne-BR il 18 aprile e hanno anche realizzate una giornata congiunta di iniziative il 12 giugno scorso.

Queste realtà intendono contribuire a promuovere un Comitato nazionale per coordinare questo lavoro per renderlo forte e incisivo e capace di portare risultati ai lavoratori. Questa é oggi una necessità, possibilità, urgenza nazionale.