L’articolo di Dino Greco riprodotto da Liberazione del 26 febbraio scorso, è una seria critica giornalistica all’ultima infamia dei vertici nazionali della triplice che si è accaparrata la delega dei lavoratori con leggi anticostituzionali sin dall’abolizione dei Consigli di fabbrica sostituiti dalle Rsu.

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Come il giornalista evidenzia, non si tratta più di un “accordo” fatto passare sulla testa dei lavoratori, deciso da funzionari che vanno contro gli interessi di chi li stipendia affatto modestamente, spese vive comprese.

Il “progetto” questa volta uscito dal cilindro degli economisti di regime (che lavorano per le tasche dei padroni e non per gli interessi della popolazione, volendo imporre dei “modelli” nemici della nostra Costituzione,  volendo imporre dei criteri autoritaristici e schiavistici ai giovani lavoratori ed agli immigrati), riguarda addirittura i “margini” della contrattazione sindacale stessa.

E’ ORA DI DIRLO CHIARO E FORTE: CONFINDUSTRIA SI E’ IMPOSSESSATA DEI CERVELLI DEI DIRIGENTI SINDACALI CONFEDERALI ITALIANI

La follia dei dirigenti nazionali è totale: in questo “progetto” non hanno coinvolto alcun dirigente locale delle loro stesse organizzazioni, tanto che in CGIL si stanno determinando seri interrogativi sul “che fare”, comprendendosi che la direzione nazionale non ha digerito la democrazia autoconvocata che si determina, il rifiuto al taglio del TFR con la sconfitta referendaria dei vertici, fino alla lotta di classe che sta mettendo in seria difficoltà gli storici di regime stessi, i quali devono sbronzarsi quotidianamente di wiskhy per non vedere che siamo già in una nuova fase di contestazione aperta, perché i lavoratori non sono ragazzini da accompagnare al macello, ma persone coscienti che ben conoscono i loro diritti.

Invitiamo i compagni della Rete 28 aprile, della FIOM, di ogni organismo di base appartenente a CGIL, a sciogliere il vincolo che li lega ad epifani, a convocare un congresso autoconvocato che dimissioni epifani e la cricca che governa CGIL, a fondare un nuovo sindacato, che potrà camminare su di un percorso di auto-organizzazione (che altro c’è rimasto), di difesa della Costituzione, di creazione di una rete nazionale di avvocati democratici che si impegnino a vincere sul piano giuridico dell’incostituzionalità tutti questi progetti e a portare sul terreno dell’incostituzionalità e non solo dei referendum noprecarietà, il giudizio storico del paese sul pacchetto Treu, sulla legge Biagi, e quantaltro.

VOGLIONO IL TERRORISMO PER IMPORRE LA SCHIAVITU’

DIAMOGLI LA GUERRA DI TUTTE LE MASSE PER DIMISSIONARE I CERVELLI AL SERVIZIO DEL CAPITALE FINANZIARIO E MULTINAZIONALE CHE STA IMPONENDO UN ARRETRAMENTO STORICO DEL TUTTO ANTISTORICO E TOTALMENTE ANTICOSTITUZIONALE.

LA COSTITUZIONE DEL 1947 E LO STATUTO DEI LAVORATORI ALLARGATO A TUTTE LE PICCOLE IMPRESE SENZA ECCEZIONE, SIANO IL METRO DELLA DEMOCRAZIA CHE DOBBIAMO COSTRUIRE SULLO SFACELLO DI UNO STATO ORAMAI PREDA DI PADRONI MAFIOSI ED ASSASSINI.

Noi come sindacato di classe proletaria in costruzione, ci saremo con voi nelle masse e nelle lotte. Voi compagni, abbandonate questa nave corsara che si chiama CGIL.

Nota di Paolo Dorigo del coordinamento provinciale SLAI COBAS per il sindacato di classe (Venezia-Padova)