Non bisogna pensare che per forza di cose se uno è immigrato da un paese sfruttato ed oppresso debba per forza essere dalla parte del proletariato quando si rivolge a noi che stiamo costruendo il Sindacato di Classe della classe Operaia.

Infatti spesso nei passa voce, ci sono lavoratori che si rivolgono ai sindacati ed al nostro, per puro interesse economico, ma anche con un rapporto con la realtà e con il lavoro, che è unilateralmente individualistico. Questo è un fenomeno abbastanza generalizzato (si chiede spesso "aiuto" individualmente a un sindacato quando si subisce un torto o una cosa grave, quindi per necessità) ma in taluni di questi casi abbiamo verificato dei comportamenti negativi, e in genere non se ne parla, però poi questi comportamenti abbiamo verificato sono legati a determinate situazioni nazionali.

Eccone alcune: la Tunisia, per fare un esempio, è stata storicamente una colonia anche durante il craxismo; inoltre è sotto le mire di "israele". è successo che un datore di lavoro importatore di schiavi sia stato propagandato in televisione dal Presidente della Repubblica che lo avrebbe magnificato poiché ha fatto arrivare in Italia (dietro compenso, ma questo il Presidente non l'ha detto) quasi 200 lavoratori schiavizzati nei cantieri.

Un'altro esempio è il supersfruttamento dei Rumeni, che in Fincantieri a Marghera si vocifera siano pagati molto meno, all'ora, e che costituirebbero una forza-lavoro più affidabile e meno disponibile a lottare.

L'elenco potrebbe continuare.

Non sottovalutiamo queste cose, riteniamo però che solo quando i lavoratori riescono a comprendere BENE che solo la lotta collettiva e la propria autorganizzazione nel Cobas sono la base per vincere, allora si possa andare avanti in progredire, mentre quando si tratta di situazioni individuali di vertenze prese più per aiutare il lavoratore che per altro, occorre anche tenere conto di fattori specifici. Allo scopo, certamente, di dirigere la lotta anche contro i regimi oppressori che vendono la forza lavoro all'occidente, e non solo per "aiutarli". Anche se non sempre è possibile, perché spesso questi lavoratori sono dentro una rete di rapporti che vedono nei sindacati solo una risorsa di tipo "risparmiare le spese legali" e non vi vedono una necessità che loro stessi hanno, o che magari non hanno, perché ci sono pure quelli che la pensano, sotto sotto, come i padroni.

(7.1.2011)