Un maledetto tuffo nell'acqua bollente. Gravissimo incidente sul lavoro sabato 23 dicembre scorso all'interno dello stabilimento Montefibre di Porto Marghera. Un uomo, Alessandro Basso, 30 anni, di Dolo, sposato, padre di un figlio, operaio capoturno, mentre stava effettuando dei lavori di manutenzione in un bacino d'acqua bollente che raggiunge la temperatura di 95/97 gradi, nel reparto At8 che sviluppa e trasforma il prodotto chimico in acrilico, è improvvisamente scivolato nella grande vasca riportando non solo la frattura di una spalla, ma anche profonde ustioni sul 70 per cento del proprio corpo.
L'incidente è avvenuto nell'Antivigilia di Natale, tra le 8.30 e le 9 quando la squadra di operai guidata da Basso si era recata nell'area del grande serbatoio d'acqua bollente per effettuare alcuni controlli e una manutenzione di routine dell'impianto. E proprio durante queste operazioni che l'uomo è improvvisamente caduto nella vasca galleggiando nell'acqua calda solo per una manciata di secondi. Ed è toccato ai colleghi, che non si son dati per persi di fronte all'incidente, reagire nell'arco di pochi secondi estraendo l'uomo dal bacino dell'acqua calda. Subito sono apparse gravi le condizioni di Basso che, proprio per questa disgraziata immersione nell'acqua calda, si è ritrovato con i vestiti completamente bruciati. Una circostanza che ha reso ancora più delicata l'opera di soccorso dei colleghi che, in un batter d'occhio, hanno tentato per quello che hanno potuto, di togliere i vestiti dell'uomo per evitare il più possibile le bruciature.
Contemporaneamente è stato dato l'allarme. Sul posto sono giunti immediatamente i Vigili del Fuoco e i medici del Pronto soccorso interno allo stabilimento e parallellamente è stato avvisato anche il 118 dell'Umberto I. Basso è stato trasferito inizialmente al nosocomio di Mestre e successivamente, viste le sue gravi condizioni, è stato trasportato al Centro Grandi Ustionati di Padova dove è giunto in condizioni critiche, ma non in pericolo di vita. L'uomo, infatti, ha riportato non solo una frattura alla clavicola, ma anche profonde scottature in buona parte del corpo.
Nel frattempo, sull'episodio, si attende il resoconto dell Servizio Infortuni sul Lavoro (Spisal) che, stando a fonti sindacali, non avrebbe finora provveduto al sequestro dell'impianto dove è avvenuto l'incidente che ha coinvolto l'operaio di Montefibre. «Quello che sappiamo - sottolinea Riccardo Coletti, segretario Cgil chimici - è che il nostro collega sapeva il fatto suo. Tutti vogliamo sapere quello che è successo l'altro giorno all'impianto AT8 e chiarire se ci sono state responsabilità e da parte di chi. Ci rendiamo conto che si tratta di una questione molto delicata, ma è necessario fare chiarezza. Basso è un operaio esperto e da quel che sappiamo doveva trattarsi di un intervento di routine, come accadeva spesso. Come sindacato non possiamo che chiedere la verità sull'episodio non potendo esimerci dall'esprimere tutta la nostra preoccupazione per la salute del nostro collega, ma anche per come viene svolto il lavoro in fabbrica».
(da il Gazzettino del nord est, 27-12-2006. cronaca locale Venezia)