articolo di

Paolo Dorigo

Coordinatore di SLAI Cobas per il sindacato di classe nelle province di Venezia e Padova

 

La questione degli immigrati, che siano lavoratori regolari, dei loro familiari, dei clandestini, va affrontata attraverso molteplici verifiche sul campo.

 

Innanzitutto la schiavitu’ frutto del colonialismo e’ cessata formalmente nel mondo occidentale nel secolo XIX, e negli Stati Uniti i fenomeni di razzismo di massa sono cessati nella prima decade del XX secolo, per cessare anche le discriminazioni aperte, simili all’apartheid, con le rivolte dei quartieri poveri degli afroamericani negli Stati Uniti degli anni ’60. La repressione politica del movimento dei Black Panther, non ha eliminato le discriminazioni di classe certo, ma ha permesso alla borghesia di stabilizzare la questione razziale in un suo superamento di cui la candidatura attuale dei democratici e numerose cariche pubbliche ad afroamericani, sono la dimostrazione.

Cio’ non ha generato crisi economica, che e’ stata causata invece come e’ noto da ben altri fattori.

 

Va secondariamente affermato che l’immigrazione nera in Italia e’ iniziata subito dopo le avventure coloniali in Libia, Etiopia, Tunisia, sia del Regno d’Italia che del regime mussoliniano.

A nessuna persona puo’ passare per la testa che fosse giusto invadere questi paesi per interessi economici. Oggi lo stesso Berlusconi sta provvedendo al risarcimento della Libia. Forse fra un po’ potremo vedere in tv il famoso film censurato da decenni in Italia sui delitti italiani contro la resistenza del popolo della Libia.

 

Cio’ non di meno non si puo’ negare che per interesse economico spesso i governi criminalizzano le popolazioni od i governi di un dato paese. Il Gheddafi che ha finanziato la Fiat e contrastato numerose rivoluzioni in Africa del nord, negli anni ’80 era la bestia nera degli americani, ed era accusato dei piu’ orrendi delitti, oggi concorda uno storico accordo con Berlusconi.

La famiglia di Bin Laden, fino a quando il prode servitore della CIA aggrediva e trucidava soldati russi, tutto andava bene, ed all’epoca gli immigrati Boat people del Viet Nam e quelli dell’Afghanistan, nessuno ne contestava la presenza in Italia.

I radicali sostenevano apertamente il terrorismo di Bin Laden.

Cosa impensabile dopo l’11 settembre 2001.

 

L’immigrazione albanese commosse tutta Italia, perche’ verteva sul falso storico che nei paesi dell’Est Socialista, si vivesse male. La gran parte della gente di quei paesi, vive molto peggio oggigiorno che non 20 anni fa, dopo 20 anni di capitalismo liberista.

 

L’immigrazione in generale ha portato anche prostituzione, ma le stesse strade sia pure con quantita’ in parte minori, del Veneto, erano piene di prostitute italiane 20 anni fa come oggi. Ma a qualcuno non piace ricordarlo. E in quegli anni il ministro De Michelis organizzava festini e una importante pornostar era deputata del parlamento italiano.

 

Il vero motivo della immigrazione, disponibilita’ di manodopera anche qualificata, ma a basso prezzo per i capitalisti e gli artigiani, viene ora rovesciata, ora che il capitalismo sta dimostrandosi una forma anarchica di organizzazione sociale, distruttiva di ricchezze ed assassina di milioni di cittadini occidentali portati alla morte da errore medico, alla morte da lavoro, al suicidio, al carcere, al baronaggio, alle case di riposo, al manicomio, tutte cose su cui le statistiche stanno iniziando ad esercitare censura o a dare dati falsi attraverso le agenzie di informazione e le loro tabelline grafiche.

La si rovescia nel falso paradigma della integrazione.

 

Qualsiasi cittadino italiano SA che in ogni paese del mondo mangia la pastasciutta, parla in dialetto del paese, e frequenta quasi solo concittadini a parte che sul lavoro.

 

Il diritto alla cittadinanza e’ un elementare norma che si dispone verso chi lavora in un paese, perche’ lavorando, necessita anche del sostegno legale e sindacale, previdenziale, di giustizia, di ogni altro cittadino. La Repubblica Italiana e’ fondata sul lavoro, quindi negare la cittadinanza ed articolare confusione sulla integrazione e’ fariseo.

 

Ecco quindi che la natura reazionaria del razzismo leghista di casa nostra viene alla luce. La Lega e le sue propaggini, i gruppi di destra, sono formazioni che sono sorte dal mondo imprenditoriale per governare i governi locali e centrali verso i propri interessi economici.

 

Il fallimento non e’ del comunismo, che nel mondo non e’ mai esistito, ma di chi dal comunismo e’ approdato ad una falsa concezione, eurocentrica e paternalista, della democrazia.

 

Ma ca’ nisciuno e’ fesso.

 

Ed il capitalismo sta crollando.

 

Buone cose ai giovani desiderosi della Verita’ e della Giustizia, soprattutto se sono lavoratori dipendenti con una famiglia da tirare su e un mutuo da pagare. Anche i lavoratori dipendenti immigrati hanno una famiglia da mantenere e un mutuo da pagare, e vi posso assicurare che soffrono difficolta’ ed ostacoli allucinanti, frutto della perversione “rieducativa” di stampo coloniale della vecchia Europa (quella dei massacri delle due prime guerre mondiali) e non della ragionevolezza.