presidio  degli interinali Ilva sotto la Direzione mentre era in corso un
incontro


l'incontro che si è tenuto ha visto da una parte l'arroganza dell'Ilva, che
non intende accettare alcun vincolo né
impegno per la stabilizzazione dei somministrati licenziati, dall'altra  l'inutile
arrendevolezza delle segreterie confederali.
 I segretari dei confederali accettano di fatto la linea dell'Ilva proposta
ad aprile scorso che dice: rientro in
fabbrica "se e quando la crisi si risolve" dei soli somministrati con almeno
24 mesi di lavoro e "accompagnamento a un'altra soluzione di
lavoro" per tutti gli altri.
ma intanto oggi l'Ilva non ha accettato neppure questo pallido accenno di
impegno a far rientrare qualche somministrato.
L'azienda, anzi pretende "mani libere": libertà da subito di sostituire a
suo piacimento gli interinali licenziati, affidando all'appalto le
lavorazioni in cui erano impiegati; libertà in futuro, "se e quando la crisi
si risolve", di far rientrare chi vuole.
La via proposta dai confederali a questo punto è quella di tornare a Bari, a
incontrare la task force lavoro della Regione, che imponga in
qualche modo all'Ilva di trattare una soluzione.
A poco sono valse le proteste dei tanti somministrati presenti all'uscita
dall'incontro, che a lungo hanno premuto per riprendere
subito in qualche forma la lotta, è passato solo l'impegno a organizzare in
tempi certi una delegazione di massa che vada a Bari a incontrare la
Regione.
Riva, come gli altri padroni, approfitta della crisi per rafforzare la
propria posizione finanziaria e ristrutturare la
produzione, riducendo costi ed espellendo lavoratori per prepararsi a
produrre di più a meno e scaricare su di loro i costi della crisi.
Solo se si mette fine con la lotta alla perdente sequela di incontri e
proposte a ribasso, solo con l'autorganizzazione dei lavoratori e
l'unità di lotta con tutti i settori coinvolti nella battaglia per il lavoro
dagli interinali ai cassintegrati, ai precari ai disoccupati,
potrà cambiare la situazione.

Slai cobas per il sindacato di classe
 Ilva appalto
22.10.2010

a sostegno degli interinali
i disoccupati otganizzati slai cobas per il sindacato di classe


i disoccupati organizzati-slai cobas taranto solidarizzano e sostengono il
presidio dei somministrati ilva

espellere definitivamente dall'ilva 600 lavoratori come ha fatto l'ilva è un
costo che la città non può permettersi, mentre dilagano disoccupazione e
precarietà
la crisi viene scaricata solo sui lavoratori e rendendo le fasce proletarie
più povere sempre più povere
oggi il lavoro è una vera vertenza generale e noi come disoccupati
organizzati slai cobas per il sindacato di classe  la intendiamo e così la
stiamo conducendo da
oltre un anno
dobbiamo lottare insieme contro le varie controparti e realizzare un
coordinamento delle realtà in lotta autorganizzato e dal basso,
indipendentemente dalla tessera sindacale, è questa la via dell'unità che ci
serve
il lavoro prima di tutto
noi la crisi non la paghiamo

disoccupati organizzati
slai cobas per il sindacato di classe
taranto
cobasta@libero.it
via rintone 22 taranto
tel.347-5301704