1 luglio 2011

Commento di Paolo Dorigo, coordinatore regionale di Slai Cobas per il sindacato di classe del Veneto, all'infame accordo confederali-confindustria del 28 giugno 2011

(tempo d'estate, tempo di violenza mafiosa sul popolo)


Anche se in realtà la infame mossa confederale ci tocca relativamente, poiché come OS ove siamo presenti abbiamo generalmente (anche se non sempre, dto che ci sono aziende del tutto prive di iscritti alle OS, dove possono essere per es.2 o 3 gli iscritti su 100 persone alla stessa Cgil) ben più del 5% di iscritti tra i lavoratori, denunciamo come mafioso ed anticostituzionale l'accordo del 28 giugno, che da una parte si pone come "self-law", ossia come una legge "fatta da sé" tra confederali e padroni (Confindustria), e dall'altra si pone come negazione ulteriore di libertà sindacale. Promuovioamo la lotta per il NO al referendum sull'accordo, come fu nel caso del TFR del 2007, pur essendo convinti che in questo caso si rischia di non superare il quorum referendario in quanto il problema è nascosto e mistificato dalle OS Confederali, che oramai si propongono come gestrici in totum del rapporto con lo Stato (fisco, caf, indennità di disoccupazione inviata telematicamente all'inps, ecc.).

D'altra parte come coordinamento regionale di Slai Cobas per il sindacato di classe crediamo la situazione sia già di per sé sufficientemente grave da giustificare la richiesta di un congresso generale del sindacalismo di base e di classe del settore privato, di modo da arrivare ad una Confederazione Sindacale di Classe organizzata in modo da rispettare i diversi organismi di base (Cobas, Cub ed altro) che ne stanno alle fondamenta, e di pesare molto di più sul piano nazionale.

L'argomento è stato da noi già proposto per autotrasporti e logistica in forma settoriale, ma la CSC dovrebbe avere una valenza ben maggiore e strategica.

Infatti, se siamo d'accordo tutti, con i diversi punti di vista, che solo un'insurrezione generale popolare può porre fine all'infamia di questo sistema mafioso ed anticostituzionale, sostanzialmente fascista, dall'altra dobbiamo riconoscere che per arrivare ad organismi politici che sappiano dirigere un simile processo (una rivoluzione), non si può prescindere da una forza unita ed organizzata dei lavoratori dei settori delle aziende ed industrie private.

Di questo dovrebbe fare riflessione anche la composizione di quadri sindacali che dirige Usb nel settore privato.


alleghiamo per i ns.iscritti e lettori i due documenti giuntici da Usi-Ait (il testo dell'accordo del 28: http://www.slaicobasmarghera.org/cgilcisluil-confindustria-28062011.pdf ) ed il comunicato da Slai Cobas coord.naz.http://www.slaicobasmarghera.org/slaicobas-1-7-2011.pdf