SLAI COBAS
sindacato della Classe Operaia
COMUNICATO
SULLA SOSPENSIONE DELLA TRASMISSIONE
DEL COMITATO SALARI E PENSIONI A RADIO COOPERATIVA
Io sottoscritto Desini
Marco ed i compagni lavoratori dello Slai Cobas sindacato di classe di Venezia
non ci stiamo alla decisione del consiglio d’amministrazione di Radio
Cooperativa (fm 92,700) di Padova per la sospensione della trasmissione del
giovedi pomeriggio Comitato Difesa Salari e Pensioni. Io come partecipante
della trasmissione con i compagni Alfredo Donà, Severino Gambato e Sergio
Zollo, siamo stati esclusi dalla conduzione del programma dopo quello che è
avvenuto con gli arresti di compagni del CPO Gramigna, presunti “terroristi”,
solo perché avevamo con loro delle frequentazioni politiche e sindacali.
Al di là della
presunzione d’innocenza oltre che di colpevolezza, eravamo convinti della
possibilità di partecipare non solo alla trasmissione, ma anche all’attività
della trasmissione, ma anche all’attività della radio stessa, poiché noi
quattro conduttori comunque non c’entriamo nulla non avendo a carico nostro
delle pendenze di alcun genere.
Lo Slai Cobas sindacato
di classe provinciale di Venezia auspica quindi che l’amministrazione di Radio
Cooperativa receda dalle proprie decisioni sulla conduzione del programma
Comitato Difesa Salari e Pensioni, una trasmissione storica molto seguita dai
lavoratori e pensionati che tratta argomenti di varia natura, dai problemi
sindacali, della sicurezza del lavoro e del movimento operaio e dell’autonomia
di classe, alle pensioni sino alle tematiche delle guerre in genere.
Questa decisione di
escludere la trasmissione dal palinsesto della Radio comporta il venir meno del
pluralismo in uno spazio che appartiene alla storia del movimento proletario e
popolare della regione, noi non ci capacitiamo e non ci rassegnamo a questa che
per noi è la conseguenza di un linciaggio politico e morale determinato da
pressioni di certuni ascoltatori che hanno evidentemente tempo da perdere, e di
qualche conduttore che non sperava altro in un pretesto bello e buono per
questa depurazione, non va affatto bene che si criminalizzi il dissenso
politico perché non tutti noi esseri umani di questo paese siamo allineati al
pensiero unico dello sfruttamento, della globalizzazione capitalistica.
Radio Cooperativa è
quasi 30 anni che va in onda e nello Statuto alla sua fondazione era stato
sancito che i sacrosanti valori di giustizia sociale e la difesa della Pace
fossero nel DNA di questa emmitente, ma a quanto pare questi ideali vengono
quotidianamente poco considerati, visto che chi vuole “depurare” il movimento
sindacale, ben poco ha fatto concretamente per impedire gli interventi militari
italiani ed americani e NATO partenti da basi in suolo italiano.
Auspichiamo che Radio
Cooperativa torni ad essere uno strumento di comunicazione alternativo ai
massmedia ufficiali che non fanno altro che condizionare l’opinione pubblica,
ampliando anziché limitando come ora, lo spazio, a chi dà voce ai senza-voce di
oggi: i Lavoratori.
Coordinamento
provinciale
SLAI COBAS sindacato di
classe
VENEZIA