SLAI/COBAS –sindacato di classe- provincia di VENEZIA slaicobasmarghera@yahoo.it
NOI INVISIBILI SAREMO SEMPRE MENO INVISIBILI
L’attentato alla classe operaia di Marghera ed alla
popolazione, per ridurre i diritti, con gli Operai a perdere da decenni migliaia
di posti di lavoro, di tutta la Popolazione civile, e, giocando sul precariato
e sul lavoro nero, ridurre alla schiavitu’ formalmente invisibile, la gran
parte della popolazione, continua. Tutti lo sanno, a nessuna autorità viene in
mente di abrogare la legge Biagi, né la legge sulle cooperative del 2004, né la
legge Bossi-Fini, né i CPT (carcere senza reati per i lavoratori immigrati
appena giunti) né i mille balzelli utili a sfruttare senza regole, a ridurci a
massa di debitori di soldi che ci han dato per mutui prima casa ed altro,
ricavati con lo stesso nostro sfruttamento. Anche la stessa CISL (Gazzettino
del 29-11) ammette che la chiusura del clorosoda porterebbe a 100.000 posti di
lavoro in meno nel Nord Italia. Questa ammissione dimostra che la politica
della concertazione èa sbagliata e lesiva degli interessi della maggioranza
operaia e proletaria della popolazione lavoratrice. Non si dice nulla del TDI,
oramai al lumicino, che si vorrebbe inutile orpello della Marghera di morte. La
morte viene dai padroni e dalle loro inadempienze (innanzitutto, in questo
caso, da DOW Chemicael multinazionale americana osannata al suo arrivo nel 2001
e ora lasciata libera di andarsene senza alcuna responsabilità per la chisura
dello stabilimento, e senza che ci sia alcuna intenzione pubblica degli enti
locali di procedere a requisizione come da codice civile per restituire lavoro
e sicurezza a tutti.
L’accordo
sul clorosoda, che si vorrebbe ridurre nelle solite parole inutili, dimostra il
vero scopo dei padroni e dei loro referenti istituzionali: retrocedere dagli
accordi, andarsene da Marghera, DOVE LA MATURITA’ E LA COSCIENZA DELLA CLASSE
OPERAIA sono un ostacolo alla “liberalizzazione” selvaggia, non avviare
cambiamenti di produzione né risanamenti: da decine di anni, la lotta contro la
nocivita’ e’ stata fatta dagli operai: questo vorrebbero farlo
dimenticare. Non a caso le prime pagine
vanno alle sparate dei politici, non alle testimonianze dei lavoratori nei processi (ora quello sull’amianto alla
Fincantieri). La demagogia ecologista adesso è dei padroni e di chi non ha
alcun interesse politico a lavorare per il mantenimento del polo di Marghera.
La decisione padronale appoggiata dai tanti galan di stato, non ha interesse
politico a marghera, questo e’ il motivo.
I
giornali locali del 21 novembre hanno volutamente tolto visibilità alla
importante mobilitazione degli Operai chimici, e la hanno data, con molto
maggior spazio, sia alla mobilitazione contro il MOSE, sia all’incontro tra il
sindaco Cacciari e il presidente della regione galan, che dà per scontato, che
clorosoda e TDI debbano essere chiusi per sempre. Non dimentichiamo Bhopal non
dimentichiamo Cernobyl. E non dimentichiamo nemmeno le mille tangenti ed
illegalità che i padroni ci impongono ogni giorno !
Infatti
davanti al Petrolchimico il 20 novembre c’erano 12 blindati di carabinieri e
polizia, e una decina di auto. Così come alla Bissuola per imporre le antennine
dei cellulari contro la lotta popolare ostile ai tralicci nel parco. Così come
allo sgombero alla CITA del Comitato di Quartiere. Non i cittadini devono
essere criminalizzati, ma semmai, il crimine ed i suoi nessi con la politica
dei potenti ! La situazione attuale
dipende da una crisi generale. Bene, allora cambieremo questo sistema sociale,
occorrerebbe dicessero certuni, invece no, vogliono farci diventare tutti
INVISIBILI.
GLI
INVISIBILI però in molte occasioni di
lotta in questi mesi, ed anche lunedì 20 novembre, erano tutt’altro che
invisibili, e non per i pancali
bruciati sulle strade di Marghera e della rotonda della Romea, che per ore
hanno bloccato tutte le vie di comunicazione d’intorno. A PREOCCUPARE IL REGIME
NON E’ SOLO LA UNITA’ NELLA DETERMINAZIONE DI DIFENDERE NON SOLO IL POSTO DI
LAVORO MA ANCHE LA ESPERIENZA DI LAVORO, I SALTI MORTALI CHE GLI OPERAI FANNO
DA DECENNI PER EVITARE QUELLO CHE LE POLITICHE PADRONALI, DI STATO O PRIVATE,
DEL POLO CHIMICO, HANNO DETERMINATO IN MANIERA CRIMINALE, PER IL PROFITTO DEI
PADRONI. PER QUESTO, E QUESTA E’ UNA
CRITICA, E’ GRAVE CHE NON SI SIA ANCORA ANDATI A DIVERSI SCIOPERI GENERALI DI
TUTTO IL POLO DELLA PROVINCIA E DI TUTTE LE AREE (VENEZIA, RAVENNA, FERRARA,
MANTOVA) COINVOLTE. Perché si
vuole giungere ad un accordo sull’accordo (25 ottobre l’accordo, e poi le
posizioni degli enti locali) che laddove concede qualcosa, lo da “con un rinvio
di 6 mesi” (nuova centrale ENI ?), anziché ottenere anche la requisizione del
TDI e la messa a pieno regime degli impianti ?
Siamo certi che Provincia e Comune soprattutto siano coerenti alla
lotta di questi mesi ? NO, tutt’altro, e l’abbiamo visto il 3 ottobre !
Quindi l’obiettivo non è “chiudere
in fretta” (Baldan
il 20 novembre all’assemblea) MA ESTENDERLA, TUTTI INSIEME !
Questo la Procura di Venezia lo
teme, perché rappresenta il Potere, e anziché reprimere lo “sfondamento” del
portone della Regione (il che creerebbe STRASCICHI), ha giocato di furbizia,
dando, il 22 novembre la colpa dello SMOG alle fabbriche, anziché alla
circolazione di auto di grossa cilindrata e giganteschi mezzi di trasporto su
gomma. Ma amministrano la Giustizia, o fanno Politica ? E in questo caso,
perché hanno permesso, senza requisizione ed anzi sgomberando quei compagni che
occuparono la Galileo, che venissero chiuse aziende sane come prodotti e
tecnologie, e tutt’altro che in perdita, se non per lasciare che i maggiori
pescecani trovassero siti industriali meno “conflittuali” ? E non in una sola occasione: SAVA, GALILEO,
FELTRIFICIO VENETO, VIDAL. Che le fabbriche inquinino è vero, e a dover essere
messi sotto critica sono anche loro stessi che ADESSO pongono un problema che
LORO STESSI dovevano risolvere 30 anni e passa fa, quando alla Chatillon, e poi
alla Montefibre, alla Azotati ed altri stabilimenti, uscivano fughe di gas che
mandavano al pronto soccorso anche 300 operai alla volta (libro di Moriani,
Nocività, Bertani editore, disponibile in copia presso il ns.sindacato). Le
Procure imponessero invece l’applicazione dell’articolo del codice civile sulla
REQUISIZIONE. Le fabbriche non sono merda, sono uno degli elementi più
importanti della economia nazionale, e solo la Petrolchimica di Marghera
costituisce con il suo indotto diretto, l’un per cento del prodotto interno
lordo. O vogliamo produrre solo turismo e prostituzione ? ANCHE PERCHE’ NON E’ CHE IN ETERNO CI POTRA’
ESSERE LA CUCCAGNA DELL’IMMIGRAZIONE E DEL LAVORO SOTTOPAGATO NEI PAESI
DELL’EST, IN CINA, AMERICA CENTRALE E LATINA, AFRICA, INDIA, ASIA O IN MEDIO
ORIENTE. Una Procura, che si basasse sul diritto, dovrebbe riconoscere che la
violazione dell’art.11 della Costituzione da parte di ripetuti e successivi
governi non è un buon argomento per fondare il benessere della comunità sulla
tendenziale e a volte diretta schiavizzazione dei lavoratori, dovrebbe imporre
ispezioni a decine e quotidiane degli uffici preposti, nei cantieri, ma punire
anche la latitanza dei governi in materia: a che serve chiudere un cantiere
dove pagano un lavoratore un tot all’ora, se poi quel lavoratore il giorno dopo
va a lavorare per ancor meno ?
Dovrebbero trovare il primo appiglio possibile per procedere
all’abolizione come anticostituzionali, delle Leggi 30/2002 e 306/2004 e di
tutte le leggi analoghe. Anche per una ordinata convivenza civile. Altro che le
uscite sui giornali “ad hoc”.
Il problema è anche che le
classi borghesi sembra non abbiano mai soldi abbastanza per i loro trastulli: a
dimostrarlo, il fatto che la logica dei partiti riformisti oggi al governo
Prodi-D’Alema è solo più sottile di quella del governo
Berlusconi-Bossi-Fini di ieri, e noi operai SLAI/COBAS non condividiamo la
logica subalterna a criteri generali propri del sindacato tri-confederale che
sono simili a quelle partitiche di governo. Non ci sono piani regolatori che
tengano, qua occorre fermare tutti questi sviluppi a trucco che non modificano
nulla e difendere il diritto alla dignità del lavoro e della vita.
Il che
significa anche DIFENDERE MARGHERA (MA ANCHE L’INTERO PORTO DI VENEZIA, RIDOTTO
–DA QUALE POLITICA ?- A CASBAH MAFIOSA DI MICROIMPRESE AD ELEVATA
CONCENTRAZIONE DI SFRUTTAMENTO) DALLA BORGHESIA NERA E DEI PESCECANI E NON
DALLA “CHIMICA” !
PERCHE’ NON C’E’ DIGNITA’
SENZA DIRITTO
E
IL PRIMO PUNTO DEL DIRITTO
E’
LAVORARE PER VIVERE NON DA SCHIAVI MA DA CITTADINI
(art.1-2-3-4
Costituzione anti-fascista)
NOCIVI SONO I PADRONI NON
MARGHERA !
SLAI/COBAS - sindacato di classe – provinciale Venezia INTENDE COSTITUIRE COMITATI DI BASE IN OGNI REALTA’ ED INVITA I LAVORATORI D’AVANGUARDIA A STRINGERSI E AD UNIRSI NELL’AUTORGANIZZAZIONE. In attesa di una sede permanente, diamo una disponibilità anche legale e sindacale ai lavoratori che lo richiedessero, il mercoledì dalle 9 alle 14 presso la sede della ASSOCIAZIONE ESPOSTI AMIANTO della provincia di VENEZIA, a Marghera, in Piazza Municipio 14. Pe informazioni Operai contattateci al 334-3657064. Fax 041-5600143. E-mail slaicobasmarghera@yahoo.it. I nostri commenti, opinioni e comunicati e quelli dei compagni SLAI COBAS per il sindacato di classe, con altri comunicati e notizie di altre realtà dell’autorganizzazione in Italia sono in www.paolodorigo.it/ClasseOperaia.htm.
CONTRO LA
GUERRA ADERIAMO ALLA MANIFESTAZIONE DI VICENZA DI DOMANI ORE 14
SLAI/COBAS –sindacato di classe- provincia di VENEZIA