I
giornali locali del 21 novembre hanno volutamente tolto visibilità alla
importante mobilitazione degli Operai chimici (non dei sindacati chimici, come
hanno scritto i giornali, e che la hanno formalmente indetta, ma che non hanno
certo portato in piazza i loro militanti non impegnati al lavoro nelle
fabbriche chimiche, né ancora convocato TUTTA PORTO MARGHERA), e la hanno data,
con molto maggior spazio, sia alla mobilitazione contro il MOSE (di per sé
legittima, ma che ha visto la mobilitazione di molte meno persone), sia
all’incontro tra il sindaco Cacciari e il presidente della regione Galan, che
dà per scontato, che clorosoda e TDI debbano essere chiusi per sempre. E magari
le quote di mercato corrispondenti andare a qualche buon pagatore di qualche multinazionale
che all’estero produrrà con criteri di sicurezza del tutto da verificare. Non
dimentichiamo Bhopal non dimentichiamo Cernobyl.
Un
altro giochino che fanno i giornali, anche quelli locali oramai “Governati”,
non è la censura, ma la “maggior notizia”. “Legittima scelta”, ma politica.
Ecco la denuncia ad un noglobal a piede libero, a tutta pagina, e il rischio
denuncia ad 80 operai, poche righe, con il terrorismo verbale di Fini, a
prender spazio. Ancora l’incontro di
Cacciari e Galan, più visibile, lo stesso giorno, della pioggia patita da
centinaia di operai (non “300”), e i disagi dei cittadini, “sequestrati” NON
dagli operai, ma da chi vuole trasformare la classe operaia in classe di
schiavi. Dopo aver lasciato che la prostituzione e la droga facessero da
modello sociale per i giovani. Molti operai infatti ricordano bene che nessun
giornale parlava di eroina in termini allarmistici negli anni ’70, come oggi
poco si dice di certe altre sostanze se non quando c’è qualche operazione di
polizia. La politica scompare, vorrebbero i padroni, e la polizia risolve,
vorrebbero farci credere. Infatti davanti al Petrolchimico c’erano 12 blindati
di carabinieri e polizia, e una decina di auto. E non si capisce cosa ci
stessero a fare. Gli operai esprimono pacificamente con la forza del loro
numero, le loro ragioni. E’ per questo che esiste la frammentazione delle unità
produttive ? Perché ci sono leggi come la Biagi, come la mancata abolizione del
limite minimo di 15 dipendenti per i diritti civili dei lavoratori, o anche
perché grazie a quelle leggi ed a molte altre bugie e truffe, si vogliono
sfruttare senza limiti i lavoratori ?
La situazione attuale dipende da una crisi generale. Bene, allora
cambieremo questo sistema sociale, occorrerebbe dicessero certuni, invece no,
vogliono farci diventare tutti INVISIBILI.
GLI INVISIBILI però in molte occasioni di lotta in questi mesi, ed anche lunedì 20 novembre, erano tutt’altro che invisibili, e non per i pancali bruciati sulle strade di Marghera e della rotonda della Romea, che per ore hanno bloccato la bretella di collegamento con la tangenziale autostradale, in un punto che storicamente non è stato sempre luogo di sole sfilate, MA PER LA UNITA’ NELLA DETERMINAZIONE DI DIFENDERE NON SOLO IL POSTO DI LAVORO MA ANCHE LA ESPERIENZA DI LAVORO, I SALTI MORTALI CHE GLI OPERAI FANNO DA DECENNI PER EVITARE QUELLO CHE LE POLITICHE PADRONALI, DI STATO O PRIVATE, DEL POLO CHIMICO, HANNO DETERMINATO IN MANIERA CRIMINALE, PER IL PROFITTO DEI PADRONI.
Come mai ci si preoccupa dell’inquinamento delle
fabbriche SOLO ADESSO, e solo sulla chimica di Marghera ? Come mai nemmeno una parola sul danno
biologico dell’essere insicuri come lavoro ?
Perché non ci dicono quanti operai licenziati ed in cassa integrazione
si sono suicidati dalla “marcia dei quadri fiat” in poi in Italia ? Perché si vuol chiudere con un accordo (25
ottobre) che laddove concede qualcosa, lo da “con un rinvio di 6 mesi” (nuova
centrale ENI ?), anziché ottenere anche la requisizione del TDI e la messa a
pieno regime degli impianti ? Perché, a
parte le parole lievi della signora Bortolozzo, non c’è stata alcuna
riassunzione degli operai delle imprese già per strada ? Perché gli enti locali difendono interessi
esterni e non il dovere delle aziende, come la DOW che quando arrivò a Marghera
pareva fossero salvatori, ad un regime produttivo non nocivo ? La disoccupazione e la schiavizzazione dei
lavoratori non producono inquinamento ?
Perché l’allarmismo dei padroni, degli ecologisti anti-Marghera, dei
borghesi illuminati di greenpeace,
dei campanelli dell’ammoniaca messi a 6 parti per milione nei reparti, è
lo stesso: è terrorismo psicologico anti-operaio.
Non è la chimica, a doversene
andare da Marghera, ma la politica della malavita al servizio dei padroni, che
ha portato alla chiusura anche di fabbriche importanti e tutt’altro che in
crisi, come la GALILEO, il FELTRIFICIO, la VIDAL. Fabbriche chiuse per logiche
“di mercato” tutt’altro che combattute dalla classe politica e sindacale. Cose
che gli operai conoscono benissimo, e che nessuno osa né può smentire. Questo i
giornali censurano in maniera da venderci una minestra che non possiamo berci.
Per questo
GLI INVISIBILI SARANNO
SEMPRE MENO INVISIBILI
Noi, SLAI COBAS per il sindacato di classe, lottiamo
in molte fabbriche italiane contro la politica della mediazione a tutto
discapito degli operai, lottiamo per la sicurezza sul posto di lavoro e verso
il territorio, e condanniamo politicamente la gestione politica che la Procura
di Venezia ha voluto dare il 22 novembre, mediaticamente, dello SMOG, di cui si
accusano le fabbriche.
Una Procura, che si basa sul diritto, dovrebbe
riconoscere che la violazione dell’art.11 della Costituzione da parte di
ripetuti e successivi governi non è un buon argomento per fondare il benessere
della comunità sulla schiavizzazione dei lavoratori, e trovare il primo
appiglio possibile per procedere all’abolizione come anticostituzionale, della
Legge 30/2002. Anche per una ordinata convivenza civile. E non giocare con lo
“smog”, che è certamente il prodotto principalmente dei milioni di mezzi
pesanti su strada e dei mezzi dei lavoratori (per carità, non solo dei
rappresentanti e dei padroncini e scansafatiche) spinti al pendolarismo da un
sistema economico sbagliato.
La logica poi dei partiti riformisti oggi al governo
è solo più moderna di quella dei partiti di ieri, e il nostro sindacato non
condivide la logica pedissequa a criteri generali propri del sindacato
tri-confederale che sono succedanei a quelle partitiche borghesi. Non ci sono
piani regolatori che tengano, qua occorre fermare tutti questi sviluppi a
trucco che non modificano nulla e difendere il diritto alla dignità della vita.
Il che significa anche DIFENDERE MARGHERA DAI
PESCECANI E NON DALLA “CHIMICA”, ma significa anche che chi ha responsabilità
nel fondo che è stato toccato in questi mesi di giocare a rimpiattino per poi
portare a dire i sindacalisti (Baldan il 20 in assemblea) che questa vertenza
occorre chiuderla entro dicembre perché poi ci saranno le feste, che non ci
saranno molte feste da festeggiare, quest’anno, e che la pace sociale del darsi
la mano a messa a Natale, coi padroni e chi sta con loro, non la si fa.
PERCHE’ NON C’E’ DIGNITA’
SENZA DIRITTO
E
IL PRIMO PUNTO DEL DIRITTO E’ A LAVORARE PER VIVERE NON DA SCHIAVI MA DA
CITTADINI
GLI ENTI LOCALI DEVONO AIUTARE I CITTADINI LAVORATORI,
ESSERE AL LORO SERVIZIO, NON IMPORRE POLITICHE SBAGLIATE PLURIDECENNALI
OPERAI, ORGANIZZIAMOCI E
DIAMO SVILUPPO ALLA LOTTA DI TUTTA MARGHERA
NON DEI SOLI CHIMICI, MA ANCHE DELLE DITTE METALMECCANICHE IMPEGNATE NEL POLO
CHIMICO, ANCHE PER QUEI LAVORATORI DELL’APPALTO E DELLE “COOPERATIVE”
SEMPRE PIU’ RICATTATI E VILIPESI DA UN LAVORO SEMPRE PIU’ A RISCHIO
OPERAI ORGANIZZIAMOCI ANCHE
CON I NOSTRI COMPAGNI DI LAVORO
OLTRE MARGHERA - ORGANIZZIAMO LOTTE INCISIVE E NON IN DELEGAZIONE
ORGANIZZIAMOCI CON LO SLAI COBAS E CON LE ORGANIZZAZIONI DI BASE OVE GIA’
ESISTENTI ONDE IMPEDIRE UNA GESTIONE “PARAISTITUZIONALE” CHE PREVEDA CHIUSURE
DI REPARTI “INQUINANTI”. - DISOCCUPATI
ORGANIZZIAMOCI IN LOTTE SPECIFICHE E GENERALI CON GLI OPERAI ED I PRECARI, CHE
INVITIAMO AD UNIRSI AGLI OPERAI !
NOCIVI SONO I PADRONI NON
MARGHERA !
Per noi esserci
significa essere presenti nelle lotte e tra gli operai, dare visibilità a chi
non ne ha, aprire vertenze e situazioni di conflitto sociale ove necessario
(cioè ovunque) per il ripristino della prima delle legalità, l’ARTICOLO 1 DELLA
COSTITUZIONE.
Lo SLAI COBAS per il sindacato di classe dà una disponibilità anche legale e sindacale ai lavoratori che lo richiedessero, il mercoledì dalle 9 alle 14 presso la sede della ASSOCIAZIONE ESPOSTI AMIANTO della provincia di VENEZIA, a Marghera, in Piazza Municipio 14. Telefonicamente 334-3657064. Per fax 041-5600143. Per e-mail slaicobasmarghera@yahoo.it.