SI PREGA DI LEGGERE CON ATTENZIONE

 

Appello contro la criminalizzazione dei lavoratori e assemblea nazionale autoconvocata

 

Carissimi/e

 

continuano ad arrivare adesioni all'appello da tutta Italia e da tutti i settori del mondo del lavoro. Segno evidente che i temi toccati sono "caldi" e stanno a cuore a molti di noi, a prescindere dalla nostra collocazione lavorativa e dalle rispettive sigle sindacali.

Il fatto è che ci sono alcuni temi fondamentali che incidono sulla nostra vita concreta e su quelle delle nostre famiglie e sui quali bisogna ricominciare a esprimersi come classe lavoratrice e non solo come singolo settore e/o sigla.

Aldilà delle differenti opzioni concorrenti tra loro, i padroni sui temi fondamentali a loro cari (flessibilità, sgravi fiscali, esternalizzazioni, delocalizzazioni, deregolamentazione del mercato del lavoro) parlano sempre con "una sola voce" e chi presume di volerci rappresentare (triplice in testa), troppo spesso, è succube o complice di questa tracotanza padronale.
Giornalisti, sociologi, burocrati, politici...tutti parlano di noi, decidono per noi, senza mai consultarci veramente...

NOI ESISTIAMO! RIPRENDIAMOCI LA PAROLA ! 
E' ora che ricominciamo a dire la nostra, direttamente, senza affidare a nessuno il compito di farlo in nostra vece, senza deleghe in bianco che oltretutto non abbiamo mai "votato" e che non nessuno ci darà la posibilità di revocare.

Con questo obiettivo, i promotori ed i firmatari dell'appello stanno pensando di costruire un'assemblea nazionale autoconvocata (la proposta, per ora, è la metà di giugno) per incontrarsi di persona, cominciare a parlarci e capire dove è possibile coordinarsi a livello nazionale per rendere le nostre lotte più incisive sui temi a noi “cari”: la democrazia nei luoghi di lavoro, su TFR e pensioni, precarietà e rinnovi contrattuali, infortuni e esternalizzazioni

Nessuna proposta di costruzione di un nuovo sindacato o gruppetto politici, ma la voce di chi voce non ce l’ha.

Con questa finalità continueremo a raccogliere adesioni al manifesto/appello e proposte di lavoro per l’assemblea nazionale.

Già gruppi di operai e lavoratori di differenti sigle sindacali, ma con identiche finalità nelle lotte, si sono incontrati in Lombardia, Piemonte, Lazio, Campania e Basilicata per formulare proposte. Altri di altre regioni hanno dichiarato che lo faranno nelle prossime settimane.  

Abbiamo bisogno del contributo di tutti e tutte, perché questa non è un’iniziativa sponsorizzata da nessun gruppo, partito o sigla quindi aspettiamo anche i vostri suggerimenti e contributi in merito per procedere al meglio.
Per lo stesso motivo chi volesse dare una mano nell’organizzazione dei lavori, sulle basi sopra esposte, si metta in contatto con noi.

 

Per info e adesioni:

stopcriminalizzazione@yahoo.it

 

Se lo condividete, fatelo girare il più possibile

 

APPELLO A TUTTI I DELEGATI,

A TUTTI GLI OPERAI,

A TUTTI I LAVORATORI,

 

CONTRO LA NEGAZIONE DEI DIRITTI SINDACALI 
E DELLA DEMOCRAZIA DEI LAVORATORI NEI LUOGHI DI LAVORO

 

Un clima pesante di criminalizzazione, sospetto, espliciti attacchi e accuse si è abbattuto sul movimento dei lavoratori. I vertici di CGIL, CISL e UIL hanno lanciato una nuova campagna di “epurazioni” interne mentre Stato (attraverso il potere normativo) e padroni restringono sempre più gli spazi di democrazia per i lavoratori “non allineati” dei sindacati confederali e per i delegati e le delegate del sindacalismo di base, togliendo arbitrariamente deleghe e non rispettando il diritto di assemblea nei luoghi di lavoro (indette grazie alla concessione discrezionale della controparte).

 

Tutto si aggrava perchè si tenta di mettere a tacere le voci discordanti, espressioni di posizioni e volontà degli operai di base, legittimamente eletti dai lavoratori mentre, in ultimo, con la recente “campagna antiterrorismo”, si prendono a pretesto le scelte scellerate di alcuni per cercare di far pagare tutti ed eliminare il dissenso verso le posizioni politiche e sindacali recenti.

Rifiutiamo questa logica che vuole pretestuosamente buttare nel calderone chi lotta apertamente per il collegamento tra lavoratori combattivi per la costruzione di una coscienza di classe, unico strumento valido, insieme alla lotta e al conflitto nei luoghi di lavoro, per giungere all’emancipazione della classe operaia e lavoratrice nel suo insieme.

E questa criminalizzazione nei confronti di  lavoratori e delegati sindacali “fuori linea” assume connotati più sinistri proprio di fronte alla difficoltà attuale delle linee sindacali concertative di sostenere e giustificare agli occhi della propria base (I LAVORATORI) questa maggioranza di governo.

Sta di nuovo emergendo la crisi di rappresentanza politica e sindacale: se il Sindacato non fa il Sindacato, dettano le regole aziende e padroni. Non a caso siedono regolarmente al tavolo i nominati dalle sigle, non gli eletti dai lavoratori mentre si escludono i delegati del sindacalismo di base e si isolano i delegati confederali “non affidabili”.

Troppo spesso i rappresentanti nominati dalle sigle “dimenticano” il loro ruolo reale e ricoprono quello di controllori dei lavoratori all’interno delle organizzazioni aziendali portando avanti i propri interessi personali anziché contrattare per la generalità dei lavoratori.

Il momento storico è di piena subalternità culturale e politica alle filosofie aziendalistiche e funzionarie dei padroni e dei burocrati sindacali. Tutti i giorni, i dirigenti aziendali e sindacali sottolineano l’interesse delle imprese cercando di convincerci che sia anche il nostro, perché l’azienda ci “concede” un salario per arrancare fino alla fine del mese.

Così accade che nell’industria si flessibilizzano salari e orari, si aumentano i ritmi e si diffondono i “licenziamenti mascherati” delle delocalizzazioni e cessioni ramo d’azienda. Nel terziario si diffonde la precarietà, l’arbitrio assoluto della grande distribuzione ed i salari da fame. Nella pubblica amministrazione si diffondono le esternalizzazioni che favoriscono le privatizzazioni striscianti dei servizi e introducono la precarizzazione a “spese del contribuente”. E così via in tutti i settori di lavoro.

Nel frattempo i salari non riescono a recuperare neanche la minima parte del potere d’acquisto eroso dal carovita, specialmente con i continui rinnovi a perdere dei vari CCNL. Ai lavoratori pubblici, ad esempio, si ventilano i vincoli di bilancio per non dare aumenti salariali mentre i sindacati confederali stanno concertando di elargire pochi spiccioli ad alcuni dando parecchio a sé stessi. Questo istituto (le posizioni organizzative), nato 7 anni fa con l’intenzione di creare nel pubblico impiego l’area Quadri, ha formato il ruolo di ulteriori “capi” o “kapò”, figure-cuscinetto aggiunte sotto i dirigenti con il ruolo di servire i dirigenti e spremere i lavoratori al loro posto. Aziende pubbliche e burocrazie sindacali concedono ai funzionari di azienda o sindacali di sedersi al tavolo per trattare a nome di tutti lavoratori. La pratica di queste “aristocrazie operaie” (quadri aziendali) ha chiuso gli ultimi contratti integrativi assegnando nel pubblico impiego a sé stesse (i quadri sono circa il 10% del personale) in alcuni Comuni e Province anche l’80% delle risorse economiche destinate a tutti.

Ma proprio questo clima di concertazione, e di repressione degli interessi operai e dei lavoratori, fa nascere la volontà e la necessità dei lavoratori di organizzarsi autonomamente per difendersi in prima persona dato che i bisogni dei rappresentati sono sempre più lontani dai loro rappresentanti.

E’ difficile ormai giustificare persino la semplice presenza nel Governo della parola “sinistra” di fronte all’ultima Finanziaria, all’accelerazione dello scippo del TFR, al Memorandum segreto tra Governo e Sindacati confederali per l’ennesima contro-riforma delle Pensioni, all’immobilismo compiacente di fronte alla precarizzazione dilagante dei rapporti di lavoro (né Legge 30, né Pacchetto Treu, né le norme su esternalizzazioni e cessioni ramo d’azienda sembrano essere messe in discussione), agli attacchi sempre più pesanti ai salari dei lavoratori. Per non parlare del rifinanziamento delle missioni militari all’estero e della concessione della nuova base di Vicenza agli USA…

Infatti, su molti temi del programma del Governo “non ci sarà più discussione” e, tra questi, spicca ora ufficialmente anche il tema della “riforma” delle Pensioni. Il 6 marzo è stato siglato un ultimo atto dell’ennesimo furto della liquidazione dei lavoratori, l’istituzione della previdenza integrativa per i dipendenti delle Regioni e Sanità.

La logica del profitto delle aziende e delle associazioni padronali continua a dettare le regole. Nessun “cambio di rotta” o “segnale di discontinuità” su questo.

 

Così è deciso. Hanno pagato e pagheranno sempre i lavoratori e le lavoratrici i costi di questa giostra!

 

Di fronte a questo strumentale tentativo di criminalizzazione dei delegati eletti legittimamente dai lavoratori, dalla Fiat Mirafiori ai vari comparti del pubblico impiego, dalla Marcegaglia a Vodafone, l’unica risposta è lottare e pensare con la nostra testa, senza sottostare a diktat e minacce, rendendo visibile la nostra opposizione:

 

-alle ristrutturazioni padronali

-alle politiche dei sacrifici indipendentemente dal colore del governo che ce le impone.

 

Per questi motivi saremo ancora nei prossimi mesi in prima fila nelle assemblee, negli scioperi e nelle piazze a gridare il nostro rifiuto:

 

-allo scippo del TFR

-alla controriforma delle Pensioni

-alla precarietà del lavoro

-ai contratti-bidone firmati sulle spalle dei lavoratori

 

Solo rimettendo al centro questa volontà di lotta, senza delegare a nessuno la difesa dei nostri interessi, possiamo cambiare “segno” alla crisi, ricominciare ad invertire i rapporti di forza coi padroni e coi loro governi e contrastare qualsiasi tentazione avventurista all’interno del movimento operaio.

 

SOLO LA LOTTA PAGA

UNITI SI VINCE


Elena Cinzia Bega - RSU Fiom-Cgil Siemens Bicocca (Mi); Massimiliano Murgo - RSU Marcegaglia Building, Sesto San Giovanni (Mi); Fabio Zerbini - Rsa Cub Genia, San Giuliano Milanese (Mi); Gioacchino Indelicato - Rsa Flmu-Cub MRG, Gozzano (No); Luca Bellardone - Cooperativa Sociale Elios (No); Edoardo Scaranello - Racca Impianti, Cavallermaggiore (Cu); Catia Galassi - RdB-Cub Pubblico Impiego (No); Vincenzo Caliendo - Cobas Carrozzerie FIAT Mirafiori (To); Roberto Bretto - Fiom-Cgil FIAT Mirafiori (To); Raffaele Argenta - Fiom-Cgil FIAT Mirafiori (To); Roberto Santona - Fiom-Cgil FIAT Mirafiori (To); Giusy Alì - Provincia di Torino (To); Riccardo De Angelis - RSU Flmu-Cub Telecom (Roma); Andrea Fioretti - Flmu-Cub Gruppo Sirti (Roma); Francesco Fumarola - Flmu-Cub Atesia (Roma); Giuliano Micheli - Cub Trasporti Alitalia (Roma); Federico Giusti - RSU Cobas Comune di Pisa (Pi); Luigi Izzo - Cantieri Navali Megaride (Na); Dario Calzavara - Fiom-Cgil Alenia Breda (Na); Peppe Iannaccone - Fiom-Cgil Alfa Romeo Avio, Pomigliano (Na); Antonio Pelilli - RSU Fp-Cgil Comune di Pozzuoli (Na); Giorgio Riboldi - AL-Cobas Cub Regione Lombardia (Mi); Fabrizio Portaluri - Pirelli, Bollate (Mi); Alberto Pantaloni - E-Care, Cesano Boscone (Mi); Graziella Buonvicino - ex Team Promotion (Mi); Remo Giannotta - Fiom-Cgil Ideal Standard, Gozzano (No); Fabio Bovi - RSU Fiom-Cgil Collegno (To); Silvestro Schena - RSU Fiom-Cgil OM C.E., Lainate (Mi); Giuliana Cupi - dipendente della Provincia di Torino (To); Dante Bedini - insegnante membro del direttivo provinciale Flc-Cgil (Tv); Laura Bergamini - RSU Comune di Parma, Coordinatrice provinciale RdB (Pr); Maria Teresa Cassiani - Rdb-Cub Comune di Torino (To); Antonio Masi - RSU Cobas Regione Toscana (Fi); Fausto Sartorato - SdL Intercategoriale, Busto Arsizio (Mi); Carlo Corbellari - RdB Comune di Verona (Vr); Andrea Tosa - RSU Cobas Comune di Genova (Ge); Virna Granelli - RSU Cobas Comune di Genova (Ge); Segreteria Intercategoriale dell’USI-AIT di Milano (Mi); Gabriele Attilio Turci - RSU Cobas Scuola, Forlì (Fc); Alessandra Esposito - RSU SLL Ospedale Spallanzani (Roma); Franco Viganò - RdB-Cub precario della scuola (Mi); Slai Cobas Ilva-appalto (Ta); Pietro Di Gennaro - RSU RdB-Cub Università di Salerno (Sa); Associazione Lavoratori Pinerolesi-Cub; Donato Cuzzola - FIAT Carrozzerie Mirafiori (To); Calogero Gentile - FIAT Carrozzerie Mirafiori (To); Simone Vivoli, RSU Flmu-Cub Telecom (Fi); Soriane Oliboni - ex Team Promotion (Mi); Rino Sanna (Mi); Yurii Colombo (Mi); RSU Slai Cobas FIAT Trattori CNH (Mo); Aride Mosca - RSU Filtea-Cgil M.i.t.i. Zogno (Bg); Luigi Giacinti - Flmu-Cub MVS (Roma); Domenico Argirò - RSU Cub Scuola ITI Omar (No); Marco Da Ros - educatore (To); Maria Grazia Capozzi - insegnante precaria (Na); Ettore Davoli - Cobas Inpdap (Roma); Sebastiano Lamera - Slai Cobas Dalmine per il sindacato di classe (Bg); Giovanni Ciccone - RSA Flaica-Cub Gruppo Cremonini (Roma); Marinella Carta - RSA RdB-Cub Novar Co.p.s. Appalto Ospedale Maggiore (No); Giuseppina Inga - insegnante CGIL Scuola (Roma); Stefano Ghio - Slai Cobas per il sindacato di classe (To); Pasquale Ambrogio - RSU Fiom-Cgil Frigostamp, Bruino (To); Mikaela Petrocchi - Cub Trasporti call center Alitalia (Roma); Riccardo Filesi dipendente in lotta e in causa contro Alitalia; Pierluigi Luisi - RSU Cgil Ericsson NSI (Vr); Antonio Rinaldo Orlando - insegnante CGIL Scuola, Neviano (Le); Vincenzo Gangale - RSU Cobas autoferrotranvieri Copit (Pt); Riccardo Filesi - dipendente in lotta e in causa contro Alitalia (Roma); Tonino Innocenti - FIAT-SATA, Melfi (Pz); Slai Cobas per il sindacato di classe (Ve); Lucio Garofalo - insegnante, Lioni (Av); Michele Fabiani - “collaboratore” call center, Spoleto (Pg); Liborio Butera - RSU Cobas ITIS (Bi); Donato Romito - RSU Unicobas Scuola, Pesaro (Pu); Salvatore Adduci - RSA/RLS RdB-Cub Novar Co.p.s. Appalto Ospedale Maggiore (No); Katia Lauria - Flmu-Cub Atesia (Roma); Giuseppina Catalano - INA-Assitalia (Roma)¸ Teresa Elefante - FIAT Mirafiori membro del direttivo provinciale Cobas (To); Sonia Nicolella - FIAT Mirafiori (To); Giorgio Severi - RSU Unicobas Scuola, Fano (Pu); Pino Buccolieri - Fillea-Cgil (To) uno degli ex-61 licenziati del ‘79 della FIAT; Andrea Spadoni - Alitalia e membro del coordinamento nazionale Cub Trasporti (Roma); Francesco Doro - RSU Parpas SpA e membro del direttivo regionale Fiom-Cgil Veneto, Cadoneghe (Pd); Enrico Pellegrini - membro del direttivo provinciale Filcams-Cgil (Ve); Mohammed Koudial - Fiom-Cgil (Mo); Antonio Pulzella - ex-RSU Fiom-Cgil in mobilità ex IMA S.p.A. (To).

 

stopcriminalizzazione@yahoo.it