Comunicato stampa
Dopo un incontro ufficiale con l’Ispettorato del Lavoro, nella persona
del
dott. Notaro, denunciamo all’opinione pubblica la decisione
del ministro
del lavoro Cesare Damiano di rinunciare a ricorrere al Consiglio di
Stato
contro il provvedimento di sospensione del TAR degli effetti
dei verbali
ispettivi emessi il 22 agosto scorso contro Atesia.
Con tale decisione il ministro del lavoro viene meno alla propria
funzione
di tutela del lavoro e delle attività ispettive dei propri
organi pur di
sostenere Alberto Tripi, proprietario di Atesia ed “imprenditore”
amico e
finanziatore dell’Unione.
Vogliamo ricordare che l’Ispettorato del Lavoro di Roma con i verbali,
che
concludevano la propria indagine ispettiva durata oltre un anno
presso la
società Atesia, rilevava
l’assoluta illegalità della condizione
contrattuale di lavoratori e lavoratrici. Tale condizione era esemplificata
dall’utilizzo illegale di migliaia di contratti a progetto.
Le disposizioni dell’Ispettorato del Lavoro di Roma hanno il merito di aver
costretto non solo Atesia, ma tutte le aziende del settore dei call center,
ad utilizzare solamente contratti di natura subordinata.
Il lavoro dell’Ispettorato è nato su denuncia di un gruppo di lavoratrici e
lavoratori del Collettivo Precariatesia
(ricordiamo che quasi tutti i
firmatari dell’esposto hanno visto il proprio contratto non
rinnovato nel
maggio del 2006) ed è stato sostenuto e seguito dalla lotta degli
stessi,
in corso ormai da due anni, e che ha
conquistato il contratto a tempo
indeterminato per tutte e tutti.
Nessuno ha potuto smentire il merito dei risultati
ispettivi ed anzi la
stessa legge finanziaria recentemente approvata ha dovuto sancire la natura
subordinata del lavoro nei call center,
provvedendo però, al condono e
finanziamento di 300 milioni per aiutare i “poveri” imprenditori illegali.
Il provvedimento del TAR ha solo
sospeso gli effetti applicativi dei
verbali ispettivi senza nulla dire nel
merito ed appare chiaro che ha
l’unico scopo di permettere a sindacati,
governo e confindustria di
applicare gli accordi di povertà recentemente siglati che
costringono le
lavoratrici ed i lavoratori a rinunciare al pregresso ed a lavorare
a 550
euro al mese.
Il Collettivo Precariatesia e le altre
strutture firmatarie di questo
comunicato sono però determinate a continuare la
lotta e ad utilizzare
tutti gli strumenti utili, anche
quelli legali. Per questo stiamo
autonomamente presentando ricorso al
Consiglio di Stato contro il
provvedimento del TAR, denunciando la mancanza di
dignità del ministro
Cesare Damiano.
Le lavoratrici ed i lavoratori continuano a
lottare per migliorare le
condizioni dell’accordo
Mercoledì 14 marzo 2007
SCIOPERO di 24 ore
Collettivo PrecariAtesia
RdB - Ministero del lavoro
Cobas del Lavoro Privato
precariatesia@yahoo.it
Sul sito http://precariatesia.altervista.org
nella sezione documenti è
possibile consultare il verbale dell’ispettorato del lavoro relativo ad
Atesia, grazie al quale è possibile rendersi conto della reale situazione
vissuta dai lavoratori e che giustifica le nostre rivendicazioni.