Roma, 4 marzo 2007

Lettera aperta a :

Sig. Ministro della Salute (On.le Turco)

Sig. Governatore della Regione Lazio (Dr Marrazzo)

Sig. Assessore alla Sanità della Regione Lazio (Dr Battaglia)

e,p.c. Corriere della Sera - Salute

Sanità Lazio - Rivista

Mi vedo costretto a riprendere l'argomento già trattato con missive
inoltrate, alle Autorità in indirizzo, rispettivamentre, in data 1°/12/2006,
20/12/2006 e 2/12/2006 - replica, quest'ultima, a risposta a mezzo stampa su
Corriere della Sera - Salute del 30/11/2006. Trattasi dei tagli alla Salute
dei cittadini.

Con profonda preoccupazione, che rassegno alle valutazioni e determinazioni
del caso, per quanto di competenza e/o responsabilità, mi permetto segnalare
il problema di un paziente, già operato all'Istituto Regina Elena di Roma,
il quale, dopo più e tanti cicli di chemioterapia, pronto per una ulteriore
asportazione di tessuti "malati" (parere dell'Oncologo) si trova in lista
d'attesa, per carenza di disponibilità di posti letto, anche a causa del
recente taglio inferto alla Sanità. "E' in lista ma non possiamo dirLe
altro", "semmai riprenda la chemioterapia", si è sentito rispondere il 1°
c.m. al sollecito avanzato all'I.R.E. per il ricovero/intervento.

La causa ? Riduzione di risorse economiche e non solo, che non ha
risparmiato Il citato Polo Oncologico della Capitale - Struttura
d'eccellenza che meriterebbe ben altre considerazioni che non semplici
adeguamenti ragioneristici a criteri di risparmio indiscriminato che
incidono sulla "vita" oltre che sulla "Salute" dei cittadini.

Il paziente, legittimamente "agitato", dopo lungo periodo di chemioterapia
con esito positivo, è ora appeso al filo della speranza per un posto letto
che gli consenta di guardare al domani con relativa fiducia. Non può
attendere molto perchè il Male non aspetta e potrebbe riprendere il suo
nefasto percorso; non può essere operato per carenza di posti letto e
disponibilità "operative" presso la citata Struttura, ove è in cura da tre
anni; non può (resistenza fisica al limite per effetti collaterali dei
medicinali) e non deve riprendere la chemioterapia, ora, se non prima
sottoposto ad intervento, indifferibile e non più oltre procrastinabile.

Cosa altro aggiungere per sollecitare la solidarietà umana e la pietas che
non possono venire meno in circostanze ove si lotta contro la Malattia,
curabile, qualora disponibili le risorse necessarie a sostegno della
professionalità degli Operatori del Settore che, presso l 'I.R.E,. è
elevatissima? Non tutti si chiamano Sandro Curzi - illuminanti al riguardo
le dichiarazioni del citato durante la trasmissione dell'Infedele del 28
s.m. -, non tutti possono recarsi all'Estero o affidarsi alla Sanità privata
per motivi di costi e/o vogliono perdere la fiducia nella Sanità pubblica.

Disponibile per ogni ulteriore precisazione al riguardo, chiedo venia per
l'ardire che caratterizza la nota, motivata dalla preoccupazione del e per
il paziente in "attesa" e dal rammarico per la sordità che, talvolta, la
Politica mostra nei riguardi della Salute dei cittadini.

Con i sensi della stima di un elettore di Sinistra che non vorrebbe rimanere
deluso dal Governo "amico".

Luigi Misuraca