DA UNA LETTERA DI UNA LAVORATRICE NON UNIFORMATA
5-3-2007


All'interno di una dinamica dei rapporti sociali che vede il sindacato
strumentale al padronato, il CMP Roserio di Poste Italiane non può
che risentire di tale dinamica anche perché, le relazioni sindacali hanno
storicamente determinato lo sviluppo e la natura delle condizioni di
lavoro al suo interno.
Qui l'aspetto di tali relazioni assume la forma del ricatto e della
dipendenza del lavoratore, non solo alle decisioni dell'azienda Poste
Italiane nell'accordo con varie sigle sindacali ma alla capacità di
aprirsi a qualsiasi rivendicazione e strumento efficace di lotta,
soggiogato al sindacato che determina il concedere dei diritti dei
lavoratori secondo una logica che assume la forma del privilegio e del
nepotismo, perché determinata ed elargita secondo tali criteri.
I diritti dei lavoratori non sono più diritti nè conquista di una
lotta comune, ma divengono privilegio di alcuni e strumentali al gioco
di divisione dei lavoratori da parte delle forze di potere e al
radicarsi delle forze sindacali.
La privazione del lavoratore dei propri diritti acquisiti e una
gestione della politica aziendale che agisce secondo criteri di
repressività segue il fine della crescita dei profitti e alimenta
tale radicamento.
E' all'interno di una dinamica dei rapporti sociali determinati dal
lavoro, che la logica padronale assume il ruolo di mercificare e
condizionare questi ultimi nella direzione di un assoggettamento dei
lavoratori sempre più radicale e radicato.
I comportamenti che il lavoratore effettua sul luogo di lavoro non
riguardano lui soltanto, ma divengono un fatto politico, nella misura
in cui, è il capitale che impone quel determinato comportamento al
quale né il lavoratore in oggetto, né l'insieme dei lavoratori, può
sottrarsi e denunciare, senza incorrere nella repressività del
padronato.
E' quindi il potere di azienda e sindacato all'unisono che mi chiedono
di acquistare e fumare lo spinello al lavoro, o di intrattenervi
rapporti di tipo sessuale, ma sarà nuovamente la sinergia di tali
forze a chiedere il silenzio dei lavoratori a tal fine.
E' in questo senso che diventiamo da soggetti a merce dell'azienda,
che
pianifica la natura dei rapporti fra lavoratori, rapporti che
divengono
di degrado e che rendono le lavoratrici, una volta di più merce di
piacere, condizionata a stereotipi di tipo borghese.