I sindacati concertativi e i politici di ogni colore,
vogliono mettere le mani sul nostro
TFR; scrivono sui loro manifesti informativi "Decidi TU" ma poi, a
voce pubblicizzano determinati fondi "amici". Perché tutto questo?
Perché delle organizzazioni nate per la difesa collettiva dei lavoratori
intendono ricacciare ad ognuno di noi la responsabilità della scelta di
destinare parte dei propri
soldi?
· Perché non vogliono assumersi la responsabilità di indicare una scelta che
potrebbe rivelarsi errata!
· Perché la finanza ha gia dimostrato che non garantirà neanche il potere
d'acquisto dei nostri soldi figuriamoci i rendimenti.
· Perché coi nostri soldi andremo a finanziare lo sfruttamento internazionale
della forza lavoro.
· Perché un'azienda che sfrutta e licenzia i lavoratori riuscirà a garantire
maggiori profitti nel mercato azionario.
Allora noi dobbiamo dire un NO molto chiaro a questa operazione, sventando
anche la trappola del silenzio assenso.
Non possiamo certo dire che lasciare i fondi in mano alle aziende o in un fondo
dell'INPS destinato alle grandi opere (TAV, PONTE, GUERRE ecc.) sia una grande
conquista:
ma se riusciremo a sventare questa manovra, daremo un chiaro segnale rispetto
alle scelte che vengono fatte sulle nostre teste, in netta controtendenza
rispetto alle strategie che ci
vedono sempre sconfitti e calpestati, in balia di forze che è possibile
sconfiggere, ma solo se saremo uniti.
Se diremo NO, se saremo almeno il 60% a non volerci fidare della svendita del
nostro futuro, allora tutta l'operazione nel suo complesso potrebbe fallire!
Allora potremmo ancora lottare, per destinare il TFR direttamente in busta
paga, oppure ricostituire "Casse Autogestite di mutuo soccorso" che
ci consentiranno una reale
solidarietà tra i lavoratori, a scapito di banche e strozzini di ogni risma.
Il COORDINAMENTO lancia un appello per rendere effettiva l'ampia convergenza di
molti lavoratori, compagne e compagni che militano alla base dei sindacati
stessi. Coscienti che
solo l'unità e l'indipendenza dal basso tramite una LOTTA senza sconti, si
possono ottenere risultati.
L'obiettivo è di FERMARE LA MANOVRA DEL PASSAGGIO AI FONDI DEL TFR e qualora
lorsignori procedano, COSTRUIRE INSIEME PERCORSI DI MOBILITAZIONE
ANTI-SCIPPO!!!
Ogni martedì dalle 17.30 alle 19.30 presso lo Sportello dei diritti
informazioni gratuite sulla situazione di ogni comparto
Ogni 1° e 3° mercoledi del mese, ci troveremo in Via Carteria, 50 a Modena
presso lo "Sportello dei diritti"
per organizzare la resistenza in ogni luogo di lavoro attraverso il
COORDINAMENTO CONTRO LO SCIPPO DEL TFR.
Aderiscono come gruppi: Aslo (Associazione per la Liberazione degli Operai)
sez. di Modena, Cobas Scuola di Modena,
Slai Cobas di Modena, C.A.M. (Collettivo Autogestito Modenese,
CARC -Comitato d'appoggio alla Resistenza - per il Comunismo, Usi-Ait-Unione
Sindacale Italiana-Asociatión Internacional de los Trabajadores
Aderiscono come singoli: Elisabetta Levoni, Lamberto Dolce, Umberto Fazzi.
Mercoledì 28 febbraio ore 20.45
assemblea pubblica
CONTRO LO SCIPPO DEL TFR
PRESSO LA TENDA DI VIALE MOLZA-MODENA
1) Per informare sulla nuova legge che vorrebbe obbligare i dipendenti a
destinare il proprio tfr ad una pensione integrativa;
2) Promuovere una risposta organizzata contro un ricatto inaccettabile;
3) Fornire spiegazioni e materiale informativo sui vari quesiti;
4) Valutare politicamente l'ennesima manovra contro i lavoratori
Interverrà
Francesco Rizzo
del Coordinamento Nazionale Slai Cobas.
Coordinamento contro lo scippo del TFR