lettera aperta alla stampa e alla TV

 si tengono oggi i funerali di Maria, la tredicenne violentata e poi toltasi
 la vita
 le lavoratrici dello slai cobas sono tristi e si uniscono al dolore per
 questa giovane vita stroncata
 ma siamo anche rabbiose furenti e incazzate
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 Maria aveva denunciato di essere stata violentata, ma nessuno le aveva
 creduto. Ma le istituzione hanno fatto di peggio, hanno considerato lei
 "soggetto disturbato, con capacità compromesse" e quindi poco credibile,
 invece di perseguire chi l'aveva violentata hanno di fatto "perseguito"
 Maria rinchiudendola in un Istituto e, come ha denunciato il padre, usando
 contro di lei
 il metodo facile di "calmarla" con psicofarmaci.
 I Magistrati interessati ora osano affermare che sono addirittura "sorpresi"
 quando più
 volte Maria aveva manifestato in vario modo la sua disperazione, ma per
 tutta risposta era stata "classificata" come "soggetto con problematiche
 psichiatriche". Mandata in vari Istituti in cui lei non voleva stare. E così
 tutti si erano messi l'animo in pace!

 Oggi non saranno certo queste stesse Istituzioni, o chi oggi piange "lacrime
 da coccodrillo" a fare giustizia per la morte di Maria. Come l'hanno
 infangata prima, vogliono continuare ad infangarla ora, cercando nella sua
 psiche o nella situazione economica difficile familiare la "colpa".

 NOI DONNE, NOI LAVORATRICI CHE SAPPIAMO QUANTO IN QUESTA SOCIETA' SIA
 CONSIDERATO "NORMALE" PER NOI, PER LE NOSTRE FIGLIE ESSERE VIOLENTATE,
 ESSERE CONSIDERATE MENO CHE PERSONE, ESSERE COSTRETTE AD UNA VITA DIFFICILE
 SOPRATTUTTO A TARANTO, PERCHE' LA SOCIETA' SI RICORDA DI NOI SOLO QUANDO CI
 SONO LE TRAGEDIE, NOI CHIAMIAMO SOPRATTUTTO LE DONNE A NON UNIRCI AL CORO
 DEL PIANTO IPOCRITA, MA A RIBELLARCI! A DIRE BASTA TUTTE INSIEME! A
 TRASFORMARE IL DOLORE IN RABBIA E IN NOSTRA FORZA.
 COSI' VOGLIAMO RICORDARE MARIA DI 13 ANNI!

per le Lavoratrici slai cobas e
 Movimento femminista Proletario Rivoluzionario
 347/5301704 - cobasta@libero.it
 Calderazzi margherita