le lavoratrici dello slai cobas insieme ad altri lavoratori
bucano lo schermo della 'vita in diretta’ nella giornata dell'8 marzo

Ieri sera, 8 marzo alle 18 la trasmissione di rai uno 'vita in diretta'
si é collegata con Taranto in piazza castello all'interno dell'atrio di
palazzo di città
alla trasmissione hanno partecipato una delegazione delle lavoratrici in
lotta di ecopolis, ditte di pulizia, padovano, oltre che altri lavoratori
sempre di queste realtà.
La trasmissione sulle conseguenze del dissesto ha registrato le voci dirette
di chi questo dissesto lo paga con bassi salari, precarietà, licenziamenti;
forte é stata la denuncia delle condizioni di vita di donne con figli a 300
euro al mese delle ditte di pulizie, di lavoratrici ecopolis restati senza
lavoro, in una città sporca dove la raccolta differenziata in realtà non si
fa più; di lavoratrici della padovano adibiti al trasporto disabili da tempo
senza lavoro e senza prospettive; lavoratori abbandonati dai sindacati
confederali e sono ora organizzati dallo slai cobas - che ha acconsentito
con i giornalisti di vita in diretta a non portare simboli di organizzazioni
sindacali, dato che la denuncia riguardava tutte le lavoratrici e lavoratori
in queste condizioni.
Ma altrettanto forte é venuta la denuncia contro chi a questo disastro ci ha
portato - per i quali si é chiesto esplicitamente la galera, cioé che le
inchieste giudiziarie vadano a fondo a partire da quella sull'ex-sindaco Di
Bello - come pure di chi ora sta scaricando il dissesto sui lavoratori con
mobilità e licenziamenti (Blonda ecc.) e infine di chi  - centro destra e
centrosinistra - impegnato in una discussione rissosa e tutta di palazzo sul
candidato Sindaco, lascia i lavoratori soli in questa loro lotta tenace per
il lavoro, il salario, una vita dignitosa.
Sia pure in breve questo spaccato della città é emerso e queste lavoratrici
e lavoratori, oltre l'8 marzo sono lì a continuare una lotta di civiltà e
rinascita della città
vogliamo lavoro non assistenza" é stato detto forte e chiaro

le lavoratrici dello slai cobas
cobasta@libero.it
347_5301704
8/3/07