Slai Cobas per il sindacato di classe
Ilva Taranto / Fiat Sata Melfi
cobasta@libero.it

13-1-2007

 

GIU’ LE MANI DAI NOSTRI SOLDI DEL T.F.R. !

Dal 1° gennaio,  tanto per far iniziare ‘bene’ l’anno ai lavoratori, è
partita con la Finanziaria del Governo Prodi la riforma/scippo del TFR, con
una grossa campagna di comunicazione, finanziata con soldi pubblici che
costerà ben 17 milioni di euro.
Governo, associazioni padronali, dopo aver ridotto di quasi il 40% la
pensione dei lavoratori, ora vogliono convincerci a versare il nostro TFR
(che è salario differito) - maturato dal 1° gennaio 07 in poi (perchè quello
maturato fino al 31/12/06 resta in azienda) - nei fondi pensionistici
integrativi.
Il lavoratore ha sei mesi di tempo, fino al 30 giugno, per decidere. Ma se
fino tale data non dichiara di volerlo lasciare in azienda, come è adesso,
vale la legge del ‘silenzio-assenso’ e quindi automaticamente il TFR viene
trasferito in un Fondo integrativo contrattato con i sindacati.

PER QUESTO E’ IMPORTANTE COMPILARE SUBITO IL MODULO PERCHE’ I NOSTRI SOLDI NON VENGANO TOCCATI !
Cosa sono in realtà i Fondi pensione integrativi?
Sono fondi gestiti da Banche, assicurazioni e società, vicine o gestite
direttamente da Cgil, cisl e uil con propri rappresentanti nei Consigli di
Amministrazione, che useranno i nostri soldi, ben 19/21 miliardi di euro
annui, per fare investimenti sul mercato finanziario con il serio rischio di
perdere il capitale investito e comunque, per bene che vada, non
garantiscono il rendimento attuale del TFR .
Questi investimenti speculativi oggi possono andar bene e domani fare
fallimento come é già successo negli Usa con la Enron, Bethlehem Steel, e in
Italia con la Comit, Cirio, Parmalat; inseguire le incerte chimere dei fondi
significa abbandonare la certezza del nostro TFR.
Il vanto di Cgil-Cisl-Uil é che ultimamente alcuni Fondi hanno reso più del
Tfr. Ma é uno specchietto per i merli; si tratta dei Fondi con investimenti
a rischio, gli altri rendono poco. E, poiché la media si fa nell'arco degli
anni, il gioco di mercato non ci dà alcuna garanzia.
Non solo, ma chi verserà il proprio TFR ai Fondi pensione, non potrà più
uscirne, potrà esclusivamente (dopo due anni) cambiare Fondo. In caso di
licenziamento il lavoratore recupererà la totalità del TFR versato al Fondo
solo dopo 4 anni. L’adesione ai fondi si trasforma di fatto in un vero e
proprio ergastolo. Per i giovani lavoratori, poi, che dovrebbero mettere
l’intero TFR da maturare in questi Fondi è una vera e propria truffa!
Che succede se non si versa il TFR nei fondi pensione? Se l’azienda non
supera i 49 dipendenti non cambia nulla, i soldi, come ora, restano in
azienda.
Ma se la Ditta arriva a 50 dipendenti e oltre, i soldi non restano in
azienda ma vengono obbligatoriamente trasferiti in un fondo istituito presso
l’Inps, gestito dal Tesoro, che dovrà comportarsi come l’azienda: darli ai
lavoratori in caso di interruzione del rapporto di lavoro. Perfino per la
richiesta di un anticipo non cambierà nulla: il lavoratore dovrà rivolgersi
alla azienda, come faceva prima, e questa dovrà girare la richiesta
all’Inps.
Ma come saranno utilizzati anche dall’INPS questi nostri soldi, ammontanti a
ben 24.248 milioni di euro? Sembra assurdo, ma ancora una volta, per dare
soldi ai padroni (attraverso Fondi competitività, di salvataggio e
ristrutturazione imprese in difficoltà, ecc.), alle opere dell’Alta Velocità
e per le spese di funzionamento della Difesa, vale a dire... per la guerra!

In realtà questi Fondi sono ancora una volta un grosso affare, un regalo
fatto dal governo per capitalisti e finanziarie, applaudito da
cgil,cisl,uil.e una rapina per noi!
Mentre già si preparano a mettere le mani sulla riforma delle pensioni che
porterà ad una loro secca diminuzione e ad un innalzamento dell’età
pensionabile Per difendere le pensioni i soldi ci sono: nel 2006 ci sono
stati 41 mld di profitti solo per 20 società e 200mila mld annui di evasione
fiscale, ma il governo Prodi, come Prima Berlusconi, pensa a difendere soli
i padroni!

Lo Slai Cobas chiama tutti i lavoratori a respingere il versamento del TFR
nei fondi pensione, per pensioni pubbliche dignitose, per il ripristino del
vecchio sistema di calcolo (retributivo), diminuire l'età per andare in
pensione e aumentare le pensioni di chi è già pensionato.