In risposta all'articolo del quotidiano la Voce di domenica 18 febbraio, a firma Ringo Stella.

 

Sono evidenti gli intenti del giornalista di criminalizzare e isolare una lotta sindacale come quella al porto di Ravenna portata avanti dai sindacati di base.
Se, invece di stare nel suo ufficio al caldo davanti ad un computer facesse vere inchieste tra i lavoratori portuali, si sarebbe accorto che il sistema di sfruttamento che noi vogliamo cambiare assieme ai lavoratori è una realtà sotto gli occhi di tutti. Forse i lavoratori dovrebbero subire in silenzio la quotidiana guerra nei luoghi di lavoro, al Porto come nelle fabbriche?
Quel "manifestino intriso di violenza", come la chiama il giornalista, si tratta di una mozione firmata da più di cento lavoratori che grida giustizia per una morte dovuta ai profitti a discapito della sicurezza al Porto di Ravenna. Una mozione riportata persino dal blog di Beppe Grillo e pubblicata dalla rivista MicroMega, all'interno di un articolo-inchiesta del giornalista Marco Preve sull'agenzia interinale Intempo ("Camalli a rischio della vita"). Se il giornalista de la Voce fosse venuto davati i cancelli della Compagnia Portuale il 12/2 glielo avremmo fatto avere anche a lui, magari così si sarebbe risvegliato dal torpore ideologico e avrebbe avuto uno stimolo a fare meglio il suo mestiere.
Tutte cose, del resto, ribadite negli incontri istituzionali con prefetto e sindaco e sostenute da uno sciopero nazionale il 17 novembre scorso.
Con l'esposto presentato in Procura, noi sindacati di base vogliamo che paghino i responsabili della catena di sfruttamento che ha portato alla morte di un giovane "affittato" da un'agenzia in mano alla CGIL: i confederali sono o no i nuovi caporali?
I tempi ristretti d'imbarco, i sovraccarichi, sono o no un rischio per la sicurezza dei lavoratori? E chi sarebbero i responsabili di tutto questo, signor "giornalista"? Noi lo chiamiamo terrorismo padronale.
Il giornalista della Voce è in grado di rispondere a queste domande? Crediamo proprio di no, visto che vive nel suo mondo autistico e offre il suo "lavoro" ai padroni.
Pensiamo che questa risposta non sarà pubblicata sul suo giornale, ma noi vorremo dargli un'altro argomento per criminalizzarci: diffonderemo questo comunicato tra i lavoratori! E in più stiamo preparando uno spettacolo teatrale contro gli omicidi bianchi per mercoledì prossimo, una denuncia forte di una giovane attrice al servizio della causa dei lavoratori per la campagna dei sindacati di base di Ravenna per la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Evidentemente questa lotta da fastidio ai Padroni e ai confederali, con ques'ultimi che già cominciano ad essere incensati dalla stampa in occasione del prossimo convegno nell'anniversario della strage dei 13 lavoratori della Mecnavi, alla presenza del ministro Damiano e dei dirigenti nazionali confederali, e che noi sindacati di base e i lavoratori portuali invece accusiamo di essere al servizio dei profitti padronali. Questo articolo è stato fatto uscire forse per pura casualità?

 

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