Oltre un
migliaio ha partecipato al presidio al Tribunale di Torino in occasione
dell'apertura del processo Eternit.
Molto forte la partecipazione di lavoratori, familiari interessati al processo,organizzata dal Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e
nel Territorio Associazione Esposti Amianto e altre associazioni amianto di
Marghera, Sesto San
Giovanni, Trieste, Roma, Taranto, Broni, Latina,
Importante anche una forte rappresentanza delle associazioni francesi come pure
l'adesione dei cittadinocontrol'amianto di cremona
La Rete nazionale per la
sicurezza sui posti di lavoro che aveva lanciato l'appello per far diventare
questa scadenza una manifestazione nazionale ha
portato al presidio decine e decine di rappresentanti di lavoratori,
associazioni familiari, comitati, provenienti da diverse città italiane. Da
Trento a Palermo, da Napoli a Marghera, da Roma a Milano, Bergamo, Bologna,
Ravenna; molto consistente e rappresentativa la delegazione della Rete di
Taranto con operai, familiari di operai Ilva e un contingente di Disoccupati
Organizzati in lotta anche in questi giorni per il lavoro, la salute e
l'ambiente, e che ha portato anche l'adesione di gAlta Mareah che raccogliendo numerose
associazioni ambientaliste a Taranto il 28 nov. ha
portato in piazza oltre 20 mila persone; molto significativa
infine la presenza dell'associazione 29 giugno vittime della strage del treno
di Viareggio.
Naturalmente folta la
rappresentanza di operai e familiari Thyssenkrupp dell'associazione legami d'acciaio e dei rappresentanti del comitato milanese 'dalla
parte dei lavoratori'- presenti un gruppo di operai
della fiat mirafiori e rappresentato il Comitato 5 aprile di Roma – ha aderito
il comitatonoexpo di milano
Presenti collettivi di
studenti oltre che da torino anche da Venezia e marghera
presenti il teatro delle
ceneri e il collettivo pianob di bologna
In tutta la mattinata si sono
susseguiti gli interventi di tutte le associazioni presenti che hanno unito la
denuncia alle proposte e hanno fornito
un quadro delle emergenze e drammaticità delle questioni delle morti sul lavoro
e da lavoro, le dimensionivaste della questione amianto e l'impegno a
sviluppare la lotta dentro e fuori i Tribunali.
Alla manifestazione
della Rete hanno aderito organizzazioni sindacali di base
cflmucubnazionale-allcacubnazionale, sdl, Slai cobas per il sindacato di
classe, Sindacato Lavoratori in Lotta napoli, Usi, Fiom/Cgil, ecc.; forze
politiche con rappresentanti, Rifondazione, Sinistra critica, Pdci, Sinistra
popolare, ecc.; e delegazioni di Proletari comunisti, Carc, Coordinamento dei
collettivi comunisti, Piattaforma comunista ed altri.
Sull'andamento del processo
che ha visto la massiccia partecipazione dei familiari e delle associazioni che
hanno chiesto la 'partecipazione di parte civile' rimandiamo al comunicato degli stessi, - le udienze
riprenderanno ogni lunedì a partire dal 25 gennaio -quello che conta segnalare è
che la Rete ha rappresentato, come era già stato per la Thyssen di Torino il 6
dicembre 2008, per l'Ilva Taranto il 18 aprile, l'unica forza nazionale capace
di associare le energie e trasformare anche questa occasione in movimento di
lotta, fuori dai Tribunali, nelle strade nelle fabbriche e posti di lavoro
Certamente questa scadenza richiedeva una partecipazione di massa più
consistente. Tanti che avrebbero potuto esserci, sia pure nelle difficoltà di
un giorno feriale e in coincidenza con un periodo pieno di manifestazioni
nazionali, non hanno fatto tutto lo sforzo necessario per esserci realmente.
Questo dimostra quanto lavoro sia ancora da fare da parte della Rete.
La manifestazione ha portato
in piazza a Torino non solo solidarietà e denuncia ma anche le numerose
proposte provenienti dalla piattaforma della Rete, come da convegni che ci sono
stati nelle passate settimane, Prato per gli rls e Orvieto tra questi, e dal
fronte delle associazioni amianto che avevano tenuto un mese prima un ricco
convegno nazionale sempre a Torino.
Ora, però, anche da Torino
viene l'appello a fare un salto di qualità e un nuovo
sforzo unitario, perchè il movimento cresca, influenzi la battaglia per lo
sciopero generale, per la lotta contro il governo Berlusconi che su questo
fronte tutela sempre piùgli interessi dei padroni, ostacola i processi,
risponde negativamente alle richieste che vengono dagli operai, dalle
organizzazioni sindacali e dalle associazioni.
La manifestazione di Torino ha
riportato anche l'attenzione sulla repressione, licenziamenti fatti dai padroni
nei confronti di lavoratori e Rappresentanti dei Lavoratori alla Sicurezza,
questioni che vanno ben oltre il caso esemplare Dante De Angelis: dai cantieri
navali di Palermo, all'ATM di Milano, alle fabbriche bergamasche, agli
attivisti denunciati, processati e in alcuni casi già condannati, come a
Ravenna, tutte battaglie che richiedono il rafforzamento della Rete e l'azione
diretta.
Nella manifestazione grande
peso è stato dato negli interventi all'emergenza nell'emergenza data dalle
morti degli immigrati sui posti di lavoro che subiscono clandestinità,
precarietà, lavoro nero, schiavitù nei cantieri, nei laboratori, nelle fabbriche.La giornata è stata dedicata all'ultima vittima
di questi crimini del capitale, crimini anche contro i diritti umani, la morte
di una giovanissima operaia cinese di 13 anni, ma anche dell'operaio senegalese
ucciso dal padrone e buttato in una campagna, semplicemente perchè pretendeva il suo salario.
Per questo la Rete ha deciso
di lavorare ad una nuova manifestazione nazionale da realizzarsi in
collaborazione con comitati e associazione degli immigrati - scesi in piazza in
maniera così impetuosa e massiccia il 17 novembre scorso.
Tutti questi temi – l'unità,
le nuove campagne, la manifestazione degli immigrati, insieme al potenziamento
dell'ufficio legale, la partecipazione ai processi,- primo
fra tutti quello della Umbria Olii in cui sono attivi l'associazione familiari
Colletti e la rete umbra- la lotta contro la repressione a dei lavoratori e rls
-la ricerca di proposte mirate e unificanti da proporre anche nella forma di
leggi di iniziative popolari – sono al centro dell'assemblea nazionale che la
rete promuove per il 16 gennaio 2010 a Roma.
Rete nazionale per la
sicurezza sui posti di lavoro bastamorte@gmail.com
mailing list bastamortesullavoro@domeus.it
14.12.2009