Agli organi di informazione
Stigmatizziamo e condanniamo come atteggiamento da sindacato giallo l’operato della UIL nei confronti degli operai di una storica fabbrica del trevigiano, che ha dato tanto al movimento operaio a livello di lotte e di produzione. Il rappresentante della UIL Ficco (Gazzettino di Oggi) avverte che ulteriori iniziative da parte degli operai potrebbero compromettere le trattative in corso con l’azienda, che vuole chiudere gli stabilimenti di Brembate (BG) e Refrontolo per delocalizzare in Polonia. Ma quando mai senza la lotta degli operai si è ottenuto qualcosa dal punto di vista sindacale? Casomai sono le lotte e le agitazioni che portano a qualche risultato. Invitiamo questi “rappresentanti” dei lavoratori a ripassare un po’ di storia ed esprimiamo la massima solidarietà con i lavoratori che cercano di difendere il loro posto di lavoro. Padron Merloni vorrebbe infatti metterli in concorrenza con gli operai polacchi, in una corsa al ribasso di salari e diritti che non avrà mai un termine, si capisce, ma viene usata come leva per erodere salari e diritti ed aumentare la produttività senza investimento tecnologico. E neanche trattare ed abbassare la testa ha avuto effetto in questi anni, visto che tra Bergamo e Treviso si è passati da qualche migliaio di addetti a 430, negli ultimi anni. Auspichiamo un’unione dal basso dei due stabilimenti nella lotta contro questa politica e invitiamo i lavoratori ad abbandonare le centrali sindacali gialle, sempre più allineate alla politica confindustriale, ed a cominciare un percorso di autoorganizzazione dal basso, unico modo di arrivare a qualche risultato.
03 Agosto 2010