Per l'allargamento della lotta e l'unificazione di operai, precari,
disoccupati, studenti, colpiti dalla crisi

per il coordinamento delle realtà di lotta autorganizzate per il lavoro e
il salario garantito

Governi, padroni e banche stanno scaricando sui lavoratori, sui disoccupati,
sui precari, i costi di una crisi di cui non sembra prossima la fine.
Licenziamenti, cassa integrazione, abbassamento dei salari, aumento di
precarietà e disoccupazione, difficoltà a  farsi o mantenere una famiglia,
mettere su una casa, taglio alle spese sociali, dalla scuola alla sanità,
sono diventati una dura realtà per milioni di proletari, strangolati anche
da tasse, mutui multe e bollette.
Padroni e governo usano la crisi come una clava contro i diritti dei
lavoratori. Non solo l'attacco allo statuto dei lavoratori attraverso il
cosiddetto "collegato lavoro" ma lo smantellamento dello stesso contratto
nazionale. Il senso del ricatto della Fiat, capofila del fronte padronale,
sta tutto qui: non si tratta solo dell'aumento della produttività,
dell'orario
di lavoro, dei 18 turni. La posta in gioco è ancora più alta: è l'abolizione
del contratto nazionale (quello metalmeccanico è stato già disdetto da
Confindustria),  è la capacità di difesa collettiva e sindacale dei
lavoratori, è il diritto allo sciopero e alla resistenza contro l'arroganza
e lo strapotere del padrone.
Di fronte a tutto questo manca una risposta generale e decisa dei lavoratori
e di tutti quelli che subiscono le conseguenze della crisi.
La politica dei sacrifici, della compatibilità-concertazione con gli
interessi delle aziende e della cosiddetta 'economia nazionale', i cedimenti
da parte dei sindacati concertativi in tutti questi anni, hanno determinato
un arretramento non solo nelle condizioni salariali e di lavoro ma
soprattutto sul piano dell'unità e della tenuta di tutta la classe operaia e
le masse proletarie.
Padroni, governo, partiti parlamentari, mass media cercano di sviluppare la
contrapposizione e la concorrenza tra lavoratori e tra precari e si
approfondiscono le spinte xenofobe, contro i lavoratori immigrati, e quelle
leghiste, a Nord ma anche al Sud. Le lotte, che pure ci sono, su tutti i
terreni non riescono ancora a superare la frantumazione e la divisione per
diventare lotta unitaria e generale.
Come si esce da queste difficoltà?
Siamo convinti che la ripresa, l'intensificazione e l'allargamento della
lotta autorganizzata per la difesa intransigente degli interessi di classe,
l'unificazione di operai, lavoratori, disoccupati, precari, studenti e di
tutti i soggetti colpiti dalla crisi, sono l'unica via per fronteggiare gli
attacchi di padroni e governo.
Come realtà autorganizzate di disoccupati e di precari di Napoli, Taranto,
Palermo, abbiamo chiamato ad un primo confronto su questi temi a Napoli il
21 maggio. La riuscita di questa assemblea nazionale e delle successive
iniziative unitarie, la crescita di adesioni di altre realtà in lotta, non
solo meridionali, sono indicative di una diffusa consapevolezza a dover
superare l'inadeguatezza dell'attuale risposta  nostra agli attacchi della
controparte. Dalla consapevolezza e dal disagio bisogna passare ai fatti.
Per questo, proponiamo a tutte le realtà di disoccupati, lavoratori,
precari, che, come noi, sono impegnati nelle proprie aziende e sul proprio
territorio a difendere o a rivendicare un lavoro e le proprie condizioni di
vita, a rafforzare questo sforzo a partire da una campagna di
incontri/assemblee in tutto il paese per cominciare a ragionare ed a
costruire un movimento generale intorno a parole d'ordine unificanti per
tutti i proletari:
lavoro per i disoccupati, difesa del posto di lavoro e blocco dei
licenziamenti, fine della precarietà,  drastica riduzione dell'orario di
lavoro a parità di salario, salario/reddito garantito con o senza lavoro,
tutela della salute e sicurezza sui posti di lavoro, più servizi sociali a
partire da scuola e sanità gratuita, vivere in un ambiente non devastato da
produzioni e rifiuti tossici, dalla lobby inceneritorista, nucleare e del
cemento, dagli accaparratori di risorse (v. privatizzazione dell'acqua).
Su questi contenuti punteremo a costruire una prima manifestazione nazionale
autorganizzata a Roma.
Non facciamoci intimidire dalla repressione delle lotte e dalla
criminalizzazione del dissenso. Diciamo no a qualsiasi "patto tra
 produttori": i proletari non hanno nessun interesse in comune con il
padronato.
Costruiamo un fronte ampio di tutti gli sfruttati per respingere insieme
l'attacco
di governo e padroni e ribaltare gli attuali rapporti di forza in favore dei
proletari.

Le prime assemblee costruite in forma autorganizzata dalle realtà di lotta e
da tutti coloro che ne condividono gli obiettivi  si terranno a Torino,
Milano, Marghera, Palermo, Napoli,Taranto a partire dalla fine di ottobre.
Facciamo appello a tutti a organizzarle con noi


COORDINAMENTO REALTà AUTORGANIZZATE di lotta
PER IL LAVORO E IL SALARIO GARANTITO


Per contatti:
assemblea.21maggio@yahoo.it