Basta precarietà, basta caporali! Basta morti sul
lavoro!
Di
precarietà si muore.
La
precarizzazione dei rapporti di lavoro sta degradando
profondamente la condizione dei lavoratori, che definire "moderno
schiavismo" non è certo retorica o demagogia.
La precarietà
introdotta nelle varie controriforme del mercato del lavoro ha trasformato il
lavoratore-merce completamente "flessibile", asservito ai bisogni del
padronato, senza diritti, senza garanzie, assoggettato al ricatto quotidiano
nei luoghi di lavoro, una condizione che, di conseguenza, non fa altro che
aumentare il rischio di insicurezza, gli infortuni,
soprattutto mortali, lo stress e le malattie professionali causati dall'aumento
dei ritmi di lavoro.
Con le
leggi Treu prima (1997) e Biagi dopo (2003), ciò che era prima illegale,
l'intermediazione di manodopera (L. 1369/60), viene
legalizzato: il caporalato ha assunto la nuova forma di agenzia interinale per
estorcere il massimo profitto dai lavoratori.
La
flessibilità introdotta dalle nuove tipologie contrattuali "a
termine" ha tolto qualsiasi dignità ai lavoratori e, con essa, la possibilità di progettare il proprio futuro, e la
crisi economica li ha buttati tra l'enorme massa dei disoccupati. Una
condizione esistenziale drammatica che ha portato persino al suicidio di tanti
lavoratori!
La
precarietà contrattuale si aggiunge alla precarietà costante dei rapporti di
lavoro oramai non più garantiti, di chi ha perso il proprio posto di lavoro ed
è stato licenziato o è in cassaintegrazione,
precarietà nella sopravvivenza quotidiana con salari insufficienti.
Chi paga
il prezzo più alto dell’attacco ai diritti dei lavoratori in maniera massiccia
e devastante sono le lavoratrici e i lavoratori immigrati, regolari e non,
ricattati dal legame lavoro/permesso di soggiorno o pagati in nero, supersfruttati con paghe da fame, molti ammassati e
nascosti in luoghi fatiscenti e trattati in molti casi peggio delle bestie!
Più
sfruttamento per i lavoratori, più infortuni e morti sul lavoro, più profitti
per i padroni.
Per
discutere di tutto questo, con il contributo di esperti
e di chi lotta per la sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, la Rete
nazionale per la sicurezza sul lavoro organizza un Convegno nazionale a
Ravenna sul
rapporto precarietà/sicurezza sul lavoro il giorno 13 marzo p.v.
Non è un
caso che l'iniziativa cade in occasione dell'anniversario della strage dei 13
operai della Mecnavi che grande
clamore ed indignazione ha suscitato a livello nazionale. Ma
Ravenna è anche la città dove è morto sul lavoro Luca Vertullo poco più che
ventenne, dopo un'ora di lavoro al suo primo giorno di lavoro sempre al Porto.
Era in "affitto" per l'agenzia interinale "Intempo".
Il 13
marzo del 2008 la Rete per la sicurezza sul lavoro ha occupato proprio l’agenzia interinale Intempo di Ravenna. I lavoratori e i giovani entrati
nell’agenzia lo hanno fatto in nome e per conto di tanti lavoratori e giovani
che questo sistema sociale basato sul profitto lascia senza speranza, vera e
propria carne da macello. Ma,
invece che chiudere l’Intempo, sono stati condannati
gli attivisti della Rete per la sicurezza sul lavoro!
Il
Convegno "precari da morire" si terrà a Ravenna c/o la sala forum
della II^ circoscrizione in via
Berlinguer alle ore 10.
Interverranno
l’ex vice presidente della Commissione
Infortuni sul Lavoro del Senato, Dino Tibaldi,
A questo appello chiediamo di aderire individualmente o
collettivamente.
Rete Nazionale per la sicurezza sui
posti di lavoro- Ravenna
Inviare eventuali
adesioni alla e-mail: cobasravenna@libero.it