IERI 1 DICEMBRE RIUSCITA COMUNQUE LA MANIFESTAZIONE DAVANTI A FIAT SATA E L'ASSEMBLEA A RIONERO

Un compagno di SLAI COBAS per il sindacato di classe della provincia di Venezia, Marco Desini del coordinamento provinciale e della redazione del Bollettino Operai-Auto-organizzati, in passato partecipante alle trasmissioni dei Comitato difesa salari e pensioni a radio Cooperativa,  ha partecipato alla giornata di mobilitazione alla FIAT SATA di Melfi ed al Centro Sociale Sacco di Rionero in Vulture, intervenendo anche all'entrata della fabbrica e diffondendo il Bollettino Operai Auto-organizzati n.21-22

----- Original Message -----
From: "Slai Cobas Taranto" <cobasta@libero.it
To: <rapt@inventati.org
Sent: Sunday, December 02, 2007 6:33 AM
Subject: Re: Re: [Redditolavoro] Replica allo Slai Cobas di Taranto]


 solo nella giornata di oggi abbiamo letto il testo che segue ed è doverosa
 una nostra risposta
 1- punto primo
 l'appello su cui è convocata l'iniziativa del 1° dicembre è chiaro e
 limpido
 non possiamo che ringraziare chi lo ha sottoscritto e sostenuto in tutte
 le forme necessarie, fino alla partecipazione il 1° dicembre
 e considerare sbagliato chi invece non lo ha fatto
anzi una proposta
 decisione dell'assemblea al centro sociale
 di rionero e di precisarlo e rilanciarlo con una proposta di una giornata
 nazionale di lotta in ogni posto
 lavoro in gennaio, sulle cui  forme e contenuti  discutere e confrontarci
 nei prossimi giorni 2 -punto secondo
 è corretta la critica che nel messaggio messo redatto da stop
 criminalizzazione vi è una imprecisione che andava
 da noi rettificata
 occorre dire però che non è vero che non ci siamo confrontati con i
 licenziati fiat sata nel percorso della manifestazione
 glielo abbiamo presentato detto e proposto ai cancelli fiat e più volte
 per a/mail  e non  ci è mai stato detto che
 non era condiviso e anzi ci è stato detto che ne avrebbero discusso e poi
 deciso se parteciparvi e come e fino alla dissociazione finale noi non
 pensavamo affatto che avrebbero preso questa posizione
 diciamo di più due licenziati non firmatari della dissociazione ci hanno
 confermato telefonicamente la loro presenza il 1° dicembre anche se alla
 fine non sono venuti
 3 -punto terzo
 circa poi gli insulti
 qui per favore non invertiamo le parti
 gli insultati siamo noi e  continuiamo ad esserlo nello sporco obiettivo
 di isolarci e consegnarci alla repressione padronale e statale
 abbiamo risposto  a questi insulti -in maniera giusta o sbagliata che sia
 l'opinione dei compagni che continuiamo a rispettare - e continueremo a
 farlo speriamo meglio e in maniera più convincente per tutti

 slai cobas per il sindacato di classe
 

 

Premettiamo che non è nostro interesse entrare nel merito di diatribe tra gruppi e organizzazioni politiche e/o sindacali per cui solo un chiarimento e poi torneremo in "silenzio".
E questo ovunque siano i "torti" e le "ragioni" di questa polemica, perché noi non siamo una sigla né una organizzazione ma una semplice piccola rete nazionale di delegati e lavoratori di base di differenti sigle sindacali (CGIL, Cobas, CUB, Slai Cobas, SdL, ecc...) che stanno sostenendo la necessità di ricomporre dei livelli minimi di solidarietà attiva tra operai e lavoratori sotto attacco padronale e sotto licenziamenti politici.
 
In questo senso, precisiamo, innanzitutto che non siamo "legati" né allo slai psdc né senza psdc, né alla CUB né tantomeno alla CGIL o a qualunque altra sigla dalle cui decisioni, quindi, non dipendiamo (ossia, siamo "indipendenti" per tornare al quesito che qualcuno in lista poneva).
 
Abbiamo sostenuto questo appello convinti del suo "contenuto", con le firme che abbiamo raccolto in calce alla nostra mail e che abbiamo inviato all'indirizzo dello Slai Cobas di Taranto.
Questo perché eravamo convinti che gli operai licenziati fossero coinvolti in quel dibattito e quella manifestazione.
Ma preso atto che due dei 4 operai SATA non ne sapevano nulla, per noi dal punto di vista (indipendente da quello dei compoagni di Taranto) della necessità di allargare l'azione di solidarietà non cambia la sostanza della nostra adesione convinta al presidio ai cancelli della FIAT e all'assemblea di Rionero di ieri.
 
Detto questo, infine, ribadiamo che nella completa autonomia, anche dei metodi di intervento, per noi era e rimane doveroso dare la solidarietà attiva ANCHE ai compagni dello Slai Cobas per il sindacato di classe messi sotto inchiesta, anche e soprattutto, per la medesima lotta e battaglia contro il TMC2 che ha visto protagonisti gli operai coinvolti della SATA.
 
Per tutti questi motivi abbiamo accettato, come diciamo nella mail che avete rigirato in calce, di sostenere l'appello con poche parole d'ordine nostre:
PER IL REINTEGRO DEI LICENZIATI E DEI SOSPESI DALLA SATA
PER IL RITIRO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA
SE TOCCANO UNO, TOCCANO TUTTI 
 
Non vorremmo, per cortesia, essere trascinati obtorto collo in piccole beghe pubbliche di "chi rappresenta chi" (seppure è legittimo che ognuno chiarisca le incomprensioni laddove ci siano) ma vorremmo capire COSA SI PUO' CONCRETAMENTE FARE in maniera più stabile e continuativa su questo tema della repressione di operai e lavoratori attivi.
 
Abbiamo visto tutti che questo livello si sta innalzando, in modo particolare, dall'avvento del governo di centrosinistra con azioni repressive, sospensioni e licenziamenti a Torino, Milano, Termoli, Pomigliano, Melfi, ecc...
Continuare con questo livello di polemiche sarebbe, a nostro modesto avviso, quantomeno irresponsabile.
 
Saluti solidali

 

 


 ----- Original Message -----
 From: "Rapt" <rapt@inventati.org
 To: "Reddito Lavoro" <redditolavoro@www.ecn.org
 Sent: Saturday, December 01, 2007 2:30 PM
 Subject: [Fwd: Re: [Redditolavoro] Replica allo Slai Cobas di Taranto]




 -------- Messaggio Originale  --------
 Oggetto: Re: [Redditolavoro] Replica allo Slai Cobas di Taranto
 Data: Sat, 01 Dec 2007 14:24:00 +0100
 Da: Rapt <rapt@inventati.org
 Rispondi-a: rapt@inventati.org
 A: Operai Contro <operai.contro@tin.it


 Tanto per cominciare, non voglio far credere nulla a nessuno, anche
 perchè non ho interessi di sorta nella questione; semplicemente, ho
 notato il particolare segnalato. Se poi gli inviti a badare più agli
 interessi della classe che alle diatribe fra organizzazioni ti suonano
 ecumenici, evidentemente a te interessano più i secondi che i primi, per
 cui affar tuo.
 Sinceramente, come operaio e come comunista, comincio ad essere stanco
 di leggere scomuniche, insulti e simili da più parti, non certo solo da
 parte vostra. E sono convinto di non essere l'unico.
 Ad ogni modo, il tono della tua risposta mi fa capire che ti preme più
 aver ragione che discutere.


 Operai Contro ha scritto:
 Fai proprio bene a non fare l'avvocato di nessuno!
 In ogni modo la questione di chi ha "pronunziato" la frase incriminata è
 del tutto irrilevante e questo per due motivi:
 1) non è chiaro, almeno dalla mail, il rapporto che corre fra l'account
 "stopcriminalizzazione@yahoo.it" e lo Slai psdc, perciò prima di
 scrivere quello che sostieni nella lettera, dovevi almeno chiarire
 questo punto, altrimenti era meglio che su questo stavi zitto per
 evitare ulteriore confusione;
 2) anche ammesso che fra l'account e lo Slai psdc ci sia un rapporto di
 totale indipendenza, non solo formale, in ogni caso ci sembra gravissimo
 che lo Slai psdc, invece di correggere una notizia palesemente falsa,
 l'abbia inoltrata nella mailing list così come era, assumendosene in
 questo modo la totale paternità. Del resto, se le cose stessero come tu
 vuoi farci credere, perchè mai lo Slai psdc avrebbe risposto nella
 maniera che conosci al comunicato stampa di Auria e Ferrentino? Di
 fronte alla loro legittima protesta di vedersi attribuita la paternità
 di un'iniziativa che non condividevano (sui motivi di questa non
 condivisione puoi anche non essere d'accordo, non è questo ora il punto
 in discussione, nè mi interessa qui affrontarlo), l'unica risposta
 corretta da parte dello Slai era chiedere scusa per l'equivoco,
 ribadendo, se voleva, i motivi e le ragioni che lo spingevano ad
 organizzare la scadenza del 1° dicembre. Non solo non l'ha fatto, ma ha
 preferito la strada della calunnia e dell'invettiva e su questo,
 malgrado il tuo ecumenico discorso, non hai speso neanche una parola.