LAVORATRICI DELLE SCUOLE: CIO' CHE SERVE E' UNA NUOVA RIVOLTA.
In questi giorni c'è in tutta Italia una grande lotta nella scuola pubblica.
Il ministro della Pubblica Istruzione Gelmini vuole licenziare 130.000
precari in tre anni.
Naturalmente i diretti interessati non hanno nessuna intenzione di andarsene
a casa, e in questi ultimi mesi stanno lottando in varie forme in tutta
Italia, da Milano a Palermo.
La Gelmini nella conferenza stampa di avvio dell'anno scolastico ha
dichiarato che i precari fanno politica e non li vuole incontrare . Con
questo ha tolto ogni illusione in chi ancora l'avesse di un confronto o di
trattative, ha confermato di voler procedere al più grande licenziamento di
massa mai visto in Italia.
Dopo aver sfruttato e criminalizzato i lavoratori li ha chiamati parassiti;
a Napoli le hanno risposto occupando il provveditorato.
I tagli alla scuola previsti dal ministro toccano anche i lavoratori delle
pulizie delle scuole.
Mentre il ministro riduceva del 25% i costi delle pulizie nelle scuole,
aumentava a 15 milioni di euro circa il finanziamento alla scuola privata e
aumentava lo stipendio agli insegnanti di religione.
Dunque questi tagli non hanno giustificazioni di mancanza di fondi.
E' in atto un attacco economico alla scuola pubblica, ma c'è anche un
attacco politico e ideologico
che mira a creare scuole di serie A private per i ricchi e scuole di serie B
per i poveri, in cui non sarà garantita né l'igiene con conseguente rischio
per la salute dei bambini, e neanche un'istruzione di qualità, sono
diminuiti gli insegnanti, i bambini sono costretti in aule super affollate e
parecchie attività scolastiche sono state soppresse.
A Taranto nel 2007 si è sviluppata una grande lotta di circa 1500
lavoratrici e lavoratori degli appalti pubblici nelle scuole che ha assunto
le forme di una vera rivolta: blocchi stradali e alle entrate del
provveditorato, occupazioni delle sale della prefettura, al comune si
impediva al sindaco di allontanarsi, sospensione del servizio di pulizie.
Ma la vera lotta è stato il blocco del ponte girevole per 3 giorni, abbiamo
bloccato la via principale di passaggio della città. Abbiamo costretto il
Prefetto di Taranto a uscire dal suo palazzo e a venire a trattare da noi,
abbiamo imposto ai due candidati sindaci di fare la spola tra la Prefettura
e il ponte e uno dei due si è preso anche uno schiaffo da un lavoratore
esasperato.
Una rivolta che ha costretto il governo e le istituzioni locali a rivedere i
loro piani ,
Però il più grande risultato di questa lotta è stata l'unità di classe delle
lavoratrici e dei lavoratori, che per la frammentarietà dei luoghi di lavoro
è difficile da realizzare, anche a causa dei sindacati confederali che con i
loro accordi di svendita dei lavoratori, aumentando la precarietà, avevano
creato divisioni e tensioni fra i lavoratori.
L'unità raggiunta alla fine ha tolto un arma di ricatto ai padroni e ha reso
i lavoratori consapevoli che l'unità di classe rafforza, che i nemici sono
altri.
abbiamo avviato la lotta facendo presidi davanti alle scuole con
volantinaggio
e raccolta firme per chiamare anche i genitori e il personale docente a
sostenere una lotta che è anche la difesa di un servizio essenziale.
MA CIÒ CHE SERVE È UNA NUOVA RIVOLTA. E' A QUESTA CHE CHIAMIAMO TUTTE LE
LAVORATRICI.
Fiorella Masci
Lavoratrice delle pulizie scuole statali
Slai cobas per il sindacato di classe - Taranto
347-5301704