TELEPERFORMANCE / DA: TARANTO / DATA: 27.7.2008

 

Rispetto alla situazione in Teleprformance, lo Slai cobas pensa che la linea
da portare avanti debba essere nettamente all'opposto di quella che tutti
(azienda, Istituzioni, Sindacati, partiti) stanno sostenendo, facendosi
paladini o giustificatori delle ragioni di TP e quindi di fatto
giustificando i suoi programmi di tagli all'occupazione e peggioramento
delle condizioni di lavoro.

La mobilitazione deve essere DIRETTA CONTRO LA DIREZIONE DI TELEPERFORMANCE
NON, INVECE, VERSO LE ISTITUZIONI PER BATTERE ANCORA CASSA per una
multinazionale che ha ricevuto gia’ tanto e che fin dal primo giorno ha
cercato di non rispettare gli impegni presi.
Ne’ i lavoratori non possono farsi usare nella lotta di concorrenza tra il
grande capitale e i piccoli padroni che gli danno fastidio.
Se i lavoratori fanno questo non hanno piu’ autonomia, sono legati mani e
piedi alle decisioni e agli interessi aziendali di TP, che ieri ha detto che
il problema era l'alto costo del lavoro e ha usato gli interessi dei
lavoratori per farsi dare SOLDI PUBBLICI PER UN SERVIZIO ULTRAPRIVATO, oggi
usa la minaccia di esuberi perche’ lo Stato la liberi da una concorrenza
fastidiosa, domani dira’ che comunque per reggere la concorrenza
internazionale e la saturazione del mercato deve in ogni caso tagliare gli
organici.

Tutti, Istituzioni, partiti (in prima fila, nella Regione e a Taranto quelli
di "sinistra"), cgil, cisl, uil, dicono che dobbiamo "ringraziare"
Teleprformance perche’ ha dato occupazione a circa 2000 lavoratori a Taranto,
ma NESSUNO CHIEDE ALLA MULTINAZIONALE TELEPERFORMANCE QUANTI PROFITTI HA
FATTO A TARANTO IN QUESTI ANNI, prima facendo per anni anch'essa il
"bandito", utlizzando lavoro irregolare; poi regolarizzando ma con i tempi
suoi e con i soldi regalati da Governo e Regione; poi mantenendo una parte
dei lavoratori, quelli del Telelavoro, sempre a contratto a progetto
pagandoli una vera miseria solo su contratto andato a buon fine; poi,
ancora, non rispettando i diritti dei lavoratori (si tenga presente, solo ad
esempio, che ancora ora TP non fa fare ai lavoratori addetti ai
videoterminali la visita medica prevista per legge, nonostante che tanti
lavoratori accusano seri problemi fisici - e senza dimenticarci che due anni
fa 25 lavoratori e lavoratrici rimasero intossicati).

Se i lavoratori non hanno una propria visione della situazione, una propria
linea autonoma, se i lavoratori subordinano i propri interessi a quelli di
TP e vanno dietro ai sindacati confederali che in Teleperformance sono pia’¹
vergognosi che altrove perche’ si limitano a firmare "verbali di accordo" che
TP detta, NON HANNO ALCUNA GARANZIA DI DIFENDERE IL LORO POSTO DI LAVORO E
SALARIO.

Ne’ serve una linea di fare da sa’¨, agire solo legalmente affidandosi
all'"esperto" (contro chi fai "causa", se le prime ad essere dalla parte di
TP sono le istituzioni che dovrebbero difendere le regole e i diritti dei
lavoratori?), questa linea e’ gia’ stata sperimentata in TP e ha gia’ mostrato
la sua inutilita’ .

I pochissimi risultati - anche ora che e’ in corso un ACCERTAMENTO
DELL'ISPETTORATO DEL LAVORO RICHIESTO DALLO SLAI COBAS sia sui contratti
ancora a progetto, sia sulla sicurezza, visite mediche, sia, infine, sui
controlli in cuffia - li abbiamo ottenuti quando ci siamo mossi contro la
vera controparte: Teleperformance.

NOI PENSIAMO CHE OCCORRA COSTRUIRE PER SETTEMBRE UNO SCIOPERO DI TUTTI I
LAVORATORI TELEPERFORMANCE, COMPRESO QUELLI CHE LAVORANO A CASA.

per Slai cobas per il sindacato di classe (Margherita Calderazzi)

TA. 27.7.08