SLAI Cobas per il Sindacato di classe

 

Succede in Veneto

 

Una settimana fa abbiamo inviato una email al Direttore di una Scuola Elementare della provincia di Padova.

Una famiglia di operai nigeriani ci aveva segnalato un grave caso di razzismo da parte di un’insegnante.

Successivamente al ns.modesto intervento, sono state fatte le scuse dalla insegnante ai familiari della bambina di 8 anni che era oggetto di mobbing di stampo razzista.

Non si ripeteranno più queste cose, mi scuso davvero, ha detto la insegnante alla madre, e non ha più attuato queste forme di discriminazione in classe.

Vogliamo crederle.

 

Qui il testo della email:

 

Gentile Direttore,

siamo un sindacato di base presente nelle province Venete da ormai 4 anni e ci muoviamo in particolare con riferimento ai problemi di lavoro e sociali dei lavoratori immigrati e delle loro famiglie.

Il lavoratore …………, operaio con contratto a tempo indeterminato, è da anni residente a ……… con sua moglie e le sue figlie, ha una bambina di 8 anni che studia presso il Vs.Istituto. Come molti altri nigeriani iscritti al ns.Sindacato, è di religione cristiana evangelista, e abbiamo molti casi di ottima integrazione sociale, anche quando sono costretti a rivolgersi a noi per torti subiti nel campo lavorativo, in misura proporzionalmente anche maggiore a quanto accade ai ns.connazionali.

Sua figlia, …………, di 8 anni, studia presso la ……..a classe presso il Vs.Istituto, e riferisce che SOLO allorquando ci sono le lezioni di una insegnante, ……….., viene messa ai margini, in un banco a parte, nella classe stessa. Questa forma di differenziazione non trova ragione in alcun comportamento della bambina.

Abbiamo chiesto alla bambina quanti sono i bambini stranieri in classe, e ci ha risposto solo lei e un bambino cinese, gli abbiamo chiesto se questa forma di violenza psicologica viene attuata anche nei confronti di questo bambino e la risposta è stata negativa.

Siccome abbiamo avuto buone informazioni sulla Vs.scuola, prima di rivolgerci ai media e di fare una protesta abbiamo pensato di scriverLe e di chiederLe un incontro, affinché Lei prenda gli opportuni provvedimenti a che questo comportamento di questa insegnante non abbia a ripetersi, senza ovviamente escludere altre misure legali nei confronti della insegnante per eventuali danni psicologici avesse la bambina a tal riguardo.”