STORIA DI PATIENCE

a cura di SLAI Cobas per il sindacato di classe – province di Venezia, Padova e Treviso

27.2.2009

ARTICOLI APPARSI SUI MEDIA DEL 28.9.2009 - Gazzettino - 1a pagina Venezia Gazzettino - Nuova VeneziaMestre - Corriere della Sera/Venezia

Patience nasce in Nigeria 33 anni fa

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A 25 anni, subisce il solito inganno delle organizzazioni mafiose nigeriane dedite alla schiavizzazione delle donne, e giunge in Italia dopo essere transitata per un altro paese europeo, in aereo. I suoi accompagnatori, giunta a Milano, le portano via e le distruggono il passaporto, le spiegano chi è la sua “Madame”, e le intimano la “restituzione” di 30.000 euro per riavere dei documenti regolari. Fanno capire di non temere la polizia italiana, e di potersi vendicare sui suoi familiari in Nigeria.

Passa a Napoli, dove la “Madame” la obbliga alla prostituzione ed a versarle i soldi, dopo un anno, nel 2003, fugge verso Venezia. Viene riagganciata e costretta ancora a pagare e prostituirsi. Successivamente, la polizia italiana la ferma e la porta al CPT di Ponte Galeria a Roma, vi rimane 2 mesi, quindi viene espulsa verso la Nigeria.

Evidentemente la polizia italiana non si preoccupa invece di reprimere le organizzazioni mafiose dedite allo sfruttamento della prostituzione e schiavizzazione delle persone.

Torna nel 2005 dalla Nigeria, e viene riagganciata dalla solita “Madame” ancora prima di partire, quindi viene portata da questa schiavizzatrice e dal suo fidanzato, a Bergamo, da dove scappa un'altra volta, dopo 4 giorni.

A quel punto Patience è “libera”, libera .... ma senza lavoro, libera, ... di prostituirsi.

Conosce un italiano, Morsego Ennio, nato nel 1937. Questo le è “amico” e cliente insieme. In pratica lei è la sua prostituta fissa. Nel 2008, Patience deve aiutare dei familiari, per delle cure mediche, infatti in Nigeria, si paga tutto, anche le cure mediche, una gigantesca macchina mafiosa schiavizza quasi 100 milioni di persone, alcuni milioni di borghesi vivono nel lusso più sfrenato, organizzazioni politiche e sindacali si occupano solo delle cose “settoriali”, nessuno mette seriamente in discussione le classi al potere, asservite e burattine delle compagnie petrolifere multinazionali.

Chiede 300 euro al Morsego. Questi si rifiuta, allora lei rompe il “rapporto” di amicizia, dicendogli che non si prostituirà per lui più. Costui cerca allora di pacificare la situazione, ma la cosa non si ricompone. Allora, pochi giorni dopo, si reca a Malcontenta, a sud della seconda zona industriale di Marghera, dove vi sono zone di prostituzione; parcheggia la macchina, si avvicina a dove si trovano alcune ragazze nigeriane, la individua, tira fuori una bottiglia con dell'acido, e la sfregia, per sempre, con ferite di ustioni multiple, al volto, alle mani.

All'ospedale, dove giunge in ospedale dopo mezz'ora, la medicano MA NON la ricoverano. Tornerà, con gravi conseguenze “disestetiche”, e con enormi dolori alla testa, sente dolore col caldo, sente dolore col freddo, tornerà all'ospedale di Mestre altre due volte, MA IN NESSUN CASO sarà inviata al reparto grandi ustionati dell'Ospedale di Padova.

Si decide a denunciare il fatto (avvenuto il 22.2.2009) SOLO DOPO due mesi di continuative persecuzioni e pedinamenti del Morsego, persino di fronte a due assistenti dei Servizi Sociali, una italiana e una nigeriana.

La polizia, al pronto soccorso non è convocata, misteriosamente, dalla dottoressa al momento responsabile dell'unità di emergenza, e comunque non viene la Vittima, affiancata da alcuna poliziotta o psicologa che le possa chiedere con calma cosa è successo.

La deposizione arriva il 11 aprile, l'arresto del Morsego, dopo 3 mesi. Dopo ripetute richieste di intervento alla magistratura, sia della polizia che dei carabinieri.

L'arresto dura pochi giorni, subito va a casa ai domiciliari. Misteriosamente, Patience non viene convocata all'udienza preliminare, e il signor Morsego può ottenere una sentenza a lui favorevole con patteggiamento e assistenza di un “principe del foro” a Venezia, avv.Pietramala. È il 22 ottobre 2009.

Adesso, dopo il 21 gennaio, scadenza di 6 mesi di permesso di soggiorno per motivi di giustizia, essendo concluso l'iter giudiziario, l'Italia NON rinnova il permesso, se pure Patience ha chiesto i danni in sede civile.

Per questo, il 27 febbraio 2009 è iniziata la nostra battaglia per permettere a Patience di vivere e lavorare in Italia. L'udienza è fissata, a livello civile, per il 14 o 15 maggio, dr.ssa Guerra. Abbiamo portato ai media la storia di Patience e la relativa documentazione in nostro possesso. Vari immigrati-e, e compagni-e italiani-e, iscritti e non al nostro Sindacato, in data di oggi hanno partecipato a Mira ad una conferenza stampa e dibattito su questo caso gravissimo ed incivile.

Questa è la foto delle conseguenze del gesto del Morsego e del mancato ricovero nel reparto grandi ustionati.