SLAI Cobas Cremona
Oggetto Gli infami sul carro del padrone, contro i lavoratori in lotta.
Ai compagni Slai Cobas
Gli infami sul carro del padrone, contro i lavoratori in lotta.
Oggi pomeriggio, come concordato in precedenza, sono andato alla GLS di
Cerro al Lambro, all'incontro con la direzione della Cooperativa Papavero, per
difendere due lavoratori dalle contestazioni disciplinari, che il padrone
sta distribuendo a tutti i nostri iscritti, per intimidirli e per ritorsione
contro la lotta e gli scioperi effettuati.
Il padrone non ha voluto ricevermi, perché aveva ricevuto da Corrado
Delledonne "nuove disposizioni" per l'effettuazione di questi incontri e una
lettera che segnalava che Aldo Milani non rappresentava più lo Slai Cobas.
Corrado Delledonne si è illegittimamente di autorappresentato davanti al
padrone, pensando magari di mostrarsi poi come "nume tutelare" ai
lavoratori delle cooperative, che non sanno neanche chi sia e non lo hanno mai
visto alle loro lotte.
Il padrone ha subito approfittato dell'occasione, fornitagli da Corrado
Delledonne su un piatto d'argento, per riportare a proprio favore il
bastone del comando e attaccare la resistenza degli operai, che in questi
giorni stanno subendo una valanga di contestazioni disciplinari per gli
scioperi effettuati.
I lavoratori della GLS non meritano questo e non lo meritano neanche tutti gli
altri lavoratori delle varie cooperative della logistica, dove in questi
anni hanno e abbiamo battagliato senza nessun aiuto da parte di queste
cariatidi sindacali, che mai si sono viste alle lotte.
Ma l'infamità non finisce qui, perchè Corrado Delledonne, come coordinatore
nazionale Slai, ha mandato analoghe lettere a tutti i padroni delle
logistiche e delle cooperative, cercando di fare terra bruciata a tutti
quei compagni che in questi anni hanno organizzato i lavoratori delle
cooperative e issato la bandiera della lotta di classe, ma ottenendo
principalmente il risultato di dare una mano al padrone nel bloccare la
resistenza e la lotta dei lavoratori.
I lavoratori delle logistiche potranno ora essere disorientati da questo
vostro sporco gioco, ma questi lavoratori e tutti i lavoratori dello Slai
Cobas, che con umiltà sono andati avanti nelle lotte, sono schifati da
questo modo di fare opportunista.
La vostra infamità al servizio dei padroni contro i lavoratori, i compagni
dello Slai Cobas e i tanti compagni che hanno sostenuto in questi anni
forti battaglie per i diritti, il salario, contro lo sfruttamento, per l'autorganizzazione
verrà ricordata negli annali della storia.
Ogni lavoratore, ogni compagno, ogni lottatore sociale si ricorderà di
questo schifo, perché con le lettere inviate è stato dato modo ai padroni
delle cooperative e della mafia che gli gira attorno, di disconoscere
compagni che sono in prima linea nello scontro, minando le conquiste
raggiunte in molti posti di lavoro.
In questo modo viene data una mano a chi cerca di spegnere una serie di
lotte che sono un faro nel buio nella crisi che avanza, si contribuisce a
destabilizzare e disarticolare la ripresa di una nuova stagione di lotta e di
protagonismo da parte di migliaia di lavoratori italiani e immigrati che hanno
creduto in noi, nel nostro modo di rispondere con la lotta e l'unità contro il
padronato.
Corrado Delledonne e gli "yes-man" che gli stanno attorno è meglio che si
facciano da parte, ma comunque saranno ricordati come traditori della
classe operaia, schifati da tutti noi, in ogni tempo ed in ogni luogo.
Cremona 17/3/2010
Fulvio Di Giorgio Slai Cobas Cremona