SLAIPROLCOBAS-FINCANTIERI INFORMA N.2 – 14-1-2015

Siamo abbastanza stupiti, in negativo, per la maniera con cui la Fiom ha reagito in Fincantieri al nostro volantino. Il giorno 23 dicembre ci siamo attivati verso lo Spsal, la Procura, la Polizia di Stato, tant’è che il 26 c’è stata un’ispezione nel luoghi ove sarebbe stato stoccato il materiale bonificato da Fincantieri durante le feste dopo l’assemblea del 18 dicembre.

Non abbiamo diffamato in alcuna maniera, né ci interessa fare “a gara” di chi sia l’imprimatur della lotta delle centrali nucleari e quindi della lotta all’amianto, che come nel caso, è dell’Autonomia prima e delle Associazioni Esposti Amianto poi.

Forse qualcuno ricorderà che in Fincantieri nel 1995 c’è stato uno sciopero in cui l’Associazione Esposti Amianto ha portato 1500 operai davanti all’Inail.

E gli atti pubblicati del processo sulle “14 croci” portano anche il primo esposto denuncia di Bellotto (AEA) e di Contavalli (Flaica Cub).

Al processo inoltre le parti civili erano numerose, comprese la AEA che appunto dette avvio alle indagini.

Lo Slai Cobas con la Rete per la sicurezza sui posti di lavoro appoggiò e sostenne la campagna dell’AEA, anche manifestando a Torino per la Thyssen Krupp e per il processo Eternit.

Non si comprende perché la Fiom debba prodursi in un comunicato simile, se non per altre cose che ci vengono riportate da chi ci lavora dentro ai cantieri ex Breda di Marghera.

Perché ci risulta che alcuni operai individuati tra i firmatari dell’eesposto che a breve viene consegnato in Procura, siano stati “invitati” da appartenenti alla Fiom a togliere la loro firma da quell’esposto, perché sarebbe foriero di produrre una denuncia per diffamazione. Gli esposti denuncia per loro natura non possono essere controquerelati, mentre il deposito di una querela dà questa possibilità.

In ogni caso nessuna diffamazione, la nostra lotta pluridecennale di tutto il movimento dei Cobas e della Rete per la sicurezza sui posti di lavoro (che portò a Marghera al nostro convegno del 2008 esponenti della Fiom della Thyssen Krupp e altri militanti storici della Fiom) non ha bisogno di ulteriori “confronti”. La sicurezza è di tutti. Perché tutti non dovrebbero lottare per la sicurezza sui posti di lavoro lasciando solo ai confederali questo compito ?

http://www.slaicobasmarghera.org/comunicatofiom12012015.pdf/