TARANTO 11 LUGLIO 2009 processo ILVA

E' stata finalmente fissata l'udienza preliminare del processo per la morte di Antonino Mingolla, avvenuta il 18 aprile 2006, operaio dell'appalto Ilva, deceduto soffocato dal monossido di carbonio.
Questo processo avviene decisamente troppo tardi ed è esso stesso un atto di accusa innanzitutto verso i tempi della giustizia. Non è possibile accettare né per i familiari, né per tutti coloro che lottano contro le morti sul lavoro che per arrivare solo all'udienza preliminare, ci debba volere la bellezza di circa 3 anni e mezzo, con i rischi inevitabili di un processo lungo che si concluda con prescrizione. Questo è negare valore alla vita dei lavoratori e al dramma che costituisce la loro morte per le famiglie.
La moglie di Antonino Mingolla, Franca Caliolo, si è molto impegnata per questo processo e ha fatto del proprio dramma personale una consapevolezza della necessità della battaglia per la sicurezza sui posti di lavoro, perché sia resa giustizia. Attiva inizialmente nell'Associazione 12 giugno di cui è stata una delle fondatrici, ha scelto successivamente di lavorare con la Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro, di cui il 26 ottobre 2007 è stata una delle promotrici.
Anche per questo il processo ad Antonino Mingolla non può essere un processo come tutti gli altri, e la Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro, a Taranto come a livello nazionale, lo seguirà con attenzione particolare e sostegno.
C'è anche però un'altra ragione per cui questo processo va seguito. Non c'è soltanto in questa occasione il problema del ritardo della giustizia, ma la natura dell'inchiesta e i suoi sviluppi attuali. Tra i 6 imputati del processo è assente l'Ilva come direzione dello stabilimento e proprietà e tutto viene ricondotto alla ditta d'appalto e subappalto e alle persone, quando, invece, proprio il sistema dell'appalto e subappalto e controllo della sicurezza da parte dell'azienda committente, l'Ilva, che va messo sotto accusa, che provoca un rischio per la vita dei lavoratori da sempre e tuttora nell'appalto Ilva, dato che nelle condizioni che hanno provocato la morte di Mingolla, si lavora quasi sempre in Ilva.
Lo slai cobas chiederà la costituzione di parte civile perchè è l'unica organizzazione sindacale che ha sostenuto questa battaglia a fianco dei familiari fin dall'inizio e ha cercato di contribuire con tutti i mezzi
all'inchiesta stessa. Perchè vogliamo rappresentare la voce dei lavoratori ed RLS che lottano effettivamente su questo, a differenza di quanto fanno quotidianamente le segreterie dei sindacati confederali che meriterebbero in questo processo, come in qualcuno comincia a da avvenire, che fossero anch'essi sul banco degli imputati.
Diamo appuntamento a tutti a metà settembre per preparare adeguatamente la partecipazione dei lavoratori e dell'opinione pubblica a questo processo.

Slai cobas per il sindacato di classe
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