Sulla manifestazione dei metalmeccanici del 9 ottobre a Palermo
La manifestazione
di ieri è stata lo specchio della crisi in corso all’interno della Fiom
siciliana perché nella sostanza non c’erano operai; la maggior parte dello
spezzone operaio era composta da piccoli gruppi per lo più legati ai dirigenti
sindacali; e due consistenti spezzoni di pensionati; nemmeno gli operai delle
fabbriche più grandi e particolarmente in crisi come la Fincantieri e a Fiat si
sono presentati, non sono stati in grado di mobilitarli sia perché dopo tanta
cassa integrazion e gli operai non ne vogliono sapere di continuare a perdere
giornate di lavoro, ma questo è secondario… il problema vero è che hanno perso
la capacità di mobilitazione.
Poche presenze
operaie per settore, una trentina della Fincantieri, circa cinquanta della Fiat
e indotto, e poi piccoli spezzoni dalle diverse aziende in crisi: Metalmeccanica
Meridionale, Engeneering Unicredit e di altre città: Messina, STM Catania,
Siracusa, Gela, con striscioni e bandiere Fiom, fondamentalmente in silenzio e
senza slogan, qualche fischietto… piccole presenze politiche, PD, IdV, un
piccolo gruppo di senzacasa, pochissimi precari scuola, nessun operaio
immigrato.
Gli operai
dell’indotto Fiat ci hanno riconosciuto immediatamente e hanno parlato con la
compagna del sito e del giornale.
La presenza degli
studenti con camion musicali assordanti (Udu e Onda/exKarcere) ha nascosto in
parte l’assenza degli operai.
Circa un migliaio di persone equamente divise tra lo spezzone per così dire
operaio e quello degli studenti si è concentrato prima a piazza marina e ha
sfilato per corso Vittorio Emanuele per arrivare a piazza indipendenza sotto il
palazzo della Regione.
Al concentramento e
durante tutto il corteo la nostra partecipazione è stata centrata sul
volantinaggio, attacchinaggio locandine e discussioni con lavoratori; abbiamo
distribuito il volantino sindacale fronte/retro, accolto in parte con
circospezione in parte con simpatia (ci siete sempre!), il volantino pc
fronte/retro, qualche volanti no pc su Messina, e attaccato al concentramento e
lungo tutto il corteo le locandine via Berlusconi, Rivista e Operai che in
generale hanno suscitato interesse, più quella sul sindaco Cammarata che è stata
molto gettonata e fotografata.
Dietro lo spezzone
degli operai della Fincantieri ha sfilato uno spezzone di studenti medi guidato
da Red Block lontano dal sound system, dopo il lavoro fatto nelle scuole, con
slogan continui di denuncia del governo della Gelmini e di unità con gli operai.
Ridicolo
trionfalismo sui numeri in piazza, gridati dal palco, prima quelli nazionali e
poi quelli di Palermo: si comincia con 10.000!, poi 8.000! e a mano a mano che
il corteo arrivava non c’era più un numero ma “una bella piazza”.