14-6-2010

da SLAI Cobas per il sindacato di classe - Dalmine (Bergamo)

 

Padron Merloni chiude a Bergamo e vorrebbe delocalizzare a Caserta..per ora

FERMIAMOLO

Nello stabilimento di Brembate, dopo che gli operai sono stati spremuti fino ad arrivare al 130% di produttività della forza lavoro e al record di produzione di 1 milione di lavatrici nel 2006, ora padron Merloni vorrebbe chiudere e licenziare quasi 500 operai tra bergamo e treviso

Ma gli operai hanno già pagato in questi anni "per restare competitivi sul mercato se no si chiude" come dicevano i sindacalisti ,

si sono persi i diritti conquistati con dure lotte e grazie agli accordi sindacali di massima flessibilità, orari, turnazioni (operaie, la maggioranza, CHE SI DIVIDONO le 8 ore di  TURNO A PART-TIME) e non si sono certo difesi i posti di lavoro scesi da qualche migliaio a 430, ma è solo aumentata la guerra tra poveri

ora gli operai dei vari stabilimenti si devono unire su una linea sindacale di classe contro i piani del padrone che vuole chiudere a Bergamo, aumentare lo sfruttamento a Caserta e poi mettere in competizione con la Polonia,  è in questo modo che i padroni escono dalla crisi e mantengono alti i loro profitti, buttando gli operai in mezzo alla strada e peggiorando per gli altri lavoratori.

....e c'è già chi è daccordo come la uilm di caserta che in merito al piano che verrà presentato il 17 giugno ai sindacati del gruppo, da "tutta la sua disponibilità affinché l'annuncio diventi, attraverso un accordo, realtà".
 

10-06-2010

http://www.denaro.it/

 

Caserta, Indesit rilancia l'impianto

La società chiude Brembate (Bg) e trasferisce qui la produzione di lavatrici

 

Indesit chiude gli stabilimenti di Brembate (Bergamo) e Refrontolo (Treviso) e potenzia gli impianti industriali di Fabriano (quartier generale del gruppo) e Caserta. Nel polo che ricade tra i Comuni di Carinaro e Teverola sarà trasferita la produzione di lavabiancherie a carica dall'alto realizzata finora nel sito lombardo. Lo decide il consiglio della società della famiglia Merloni, che non prevede così alcuna delocalizzazione della produzione italiana negli otto stabilimenti del gruppo all'estero. Il piano industriale prevede nel triennio 2010-2012 investimenti in Italia per 120 milioni. Soddisfatti i sindacati.

Sergio Governale

 

 

 

 

 

Indesit rilancia l'impianto di Caserta. La società della famiglia Merloni decide di trasferire nel polo situato tra Carinaro e Teverola l'intera produzione di lavabiancherie a carica dall'alto finora realizzate nello stabilimento di Brembate, in provincia di Bergamo. In Terra di Lavoro Indesit "sforna" attualmente circa un milione e mezzo l'anno tra frigoriferi e lavatrici. Adesso alzerà il tiro. Il consiglio di amministrazione presieduto da Andrea Merloni vara un piano industriale "per il consolidamento della presenza industriale in Italia" nel triennio 2010-2012, che prevede la chiusura dell'impianto lombardo e di quello di Refrontolo (Treviso), che realizza apparecchiature speciali di cottura. Quest'ultima produzione sarà trasferita a Fabriano, dove la società ha il quartier generale. Il piano, che esclude quindi la delocalizzazione della produzione nazionale negli otto stabilimenti del gruppo all'estero, prevede investimenti pari a 120 milioni di euro, destinati "all'innovazione di prodotto e di processo" negli impianti del Centro-Sud e "diretti soprattutto a focalizzare la missione degli stabilimenti italiani del gruppo su produzioni ad alto contenuto tecnologico", si legge in una nota. Il consiglio ha affidato al management il mandato di aprire una discussione con le parti sociali "finalizzata al raggiungimento di intese che rendano possibile l'esecuzione del piano di investimenti", si legge ancora. La decisione raccoglie intanto il primo plauso dei sindacati regionali. La Uil Campania, guidata da Anna Rea, fa sapere che darà "tutta la sua disponibilità affinché l'annuncio diventi, attraverso un accordo, realtà".

 

http://www.denaro.it/