Sent: Saturday, March 28, 2009
Subject: convegno amianto a Venezia: denuncia
gravissima
L'intervento dell'avv.Anna Maria
Marin ha aperto il convegno, spiegando come è andato il processo
Fincantieri in cui rappresentava
l'AEA di Venezia, e spiegando che si sperava che il processo Amianto
Fincantieri (4 morti) aprisse la strada al
processo per 1.300
decessi da amianto (tumori polmonari e
mesiotelioma) di operai Enel ed Enichem-Montedison di MARGHERA.
Ma che non vi sono notizie nel merito.
Il successivo intervento del
Sen.Casson, prima di dilungarsi sul fallimento delle proposte di
legge nel merito dei benefici pensionistici per gli esposti amianto durante
il governo Prodi e sulla riproposizione in questa legislatura, ha detto che
in effetti sarebbe utile una sollecitazione civile alla Procura Veneziana
circa la istruzione del processo per questi decessi.
Né l'avv.Marin tuttavia né il Sen.Casson hanno detto la cifra dei 1.300
morti, che invece abbiamo portato noi ai presenti (circa un centinaio di
persone) tra i quali, alcuni lavoratori, diversi pensionati, avvocati,
medici, giornalisti, pubblico cittadino, subito dopo gli
interventi dell'avv.ta Sadocco
sul processo che si cerca di insabbiare su 600 decessi di amianto nella
Marina militare italiana tra gli anni '50 e gli anni '70, e del medico
toscano Carpentiero che ha portato all'attenzione dei presenti la necessità
di una nuova ventata di mobilitazione e dedizione dei medici e dei
giuslavoristi per le battaglie a favore dei lavoratori, perché se non cambia
il vento, "tra dieci anni saremo alla tabula rasa" con governi e politiche
quali quelle cui assistiamo da anni.
Dopo il nostro intervento è intervenuto
Mara di Medicina Democratica e quindi il
dibattito coordinato da Aurora di
Medicina Democratica.
IL NOSTRO INTERVENTO, come RETE PER
LA SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO, si è incentrato innanzitutto a
chiarire che il rischio di archiviazione di questo processo ESISTE, secondo
le nostre fonti, e che appunto riguarda il procedimento su 1.300 morti di
lavoratori Enel ed Enichem, che sono colpa dei padroni, e che sulle morti da
lavoro siamo contrari a qualsiasi legge attuale passata o futura di
prescrizione o di limitazione temporale ai diritti dei lavoratori e dei loro
familiari. Su questo punto ci si è rivolti al Senatore Casson dicendo che
serve qualcosa di più di un semplice sollecito alla Procura di Venezia, a
quanto ne sappiamo, e che, senza voler dare scusanti alla Procura in alcun
modo, è pur vero che istruire un processo su 1.300 decessi non è una cosa
semplice, vista la mole di lavoro che ha richiesto il processo Fincantieri
per un centesimo di tale strage. E che pertanto non devono esistere limiti
temporali alle indagini né prescrizioni per questo genere di fatti. Questo
punto dell'intervento è stato molto applaudito, come altro importante punto
di adesione alla nostra lotta si è avuto quando si è detto a chiare lettere
che siamo per sindacati autentici dei lavoratori e non per sindacati che
fanno mercanzia della sicurezza in cambio di posti di lavoro. Si è poi
parlato della Rete con le sue attività e denunce a livello locale, e della
Rete Nazionale, con la manifestazione di Torino e quella prossima di
Taranto, spiegando delle montagne di polveri e della città capitale della
diossina. Anche alla fine dell'intervento si è avuto un lungo applauso.
Prima della conferenza si erano distribuiti volantini per la assemblea del 3
aprile a Marghera con De Angelis.