La notizia data dalla Rete è inesatta, infatti il dr.Pipeschi ha deciso di chiedere da tempo il trasferimento a Bassano, sua città natale, e tutto sommato ben migliore per molti aspetti di Venezia.

Infatti se è vero che a Bassano i magistrati archiviano casi gravi quanto altri accaduti a Venezia, va detto anche che se a Venezia manca una persona come Pipeschi non si sa se le cose che questo magistrato ha portato avanti potranno proseguire.

Il rischio della prescrizione dei processi ENICHEM ed ENEL e ad altre importanti società per un numero enorme di Vittime del capitale, ci permette di mantenere alta comunque la considerazione che abbiamo di una SOCIETA' MIGLIORE DI QUESTA, dove le persone non abbiano ad essere stancate di un lavoro utile, o peggio, corrotte da poteri innervati a tutti i livelli della società.

Le ns. scuse al dr.Pipeschi quindi non tolgono nulla al contenuto critico, denunciato sin dal 28 marzo e sino ad ora da nessuno ripreso.

19 aprile 2009

CHI HA PAURA DELLA GIUSTIZIA ?

 

----- Original Message -----

From: info@retesicurezzalavorovenezia.org
Sent: Thursday, April 16, 2009 2:15 PM

Subject: SOSPETTO GRAVISSIMO - LA SOCIETA' INTERVENGA

 
Abbiamo saputo del trasferimento del dr.Pipeschi ad una sede periferica
Sul Gazzettino di oggi come negli altri quotidiani locali le notizie sull'avvio di una indagine con perquisizioni in aziende, abitazioni e sedi di commercialisti, circa una delle denunce sugli appalti in Fincantieri, da noi prodotte con testimonianze di lavoratori immigrati.
A latere, persino veniamo a sapere che le carogne fasciste di Fiamma tricolore scrivono sull'argomento. Con loro i conti la società italiana li dovrà regolare, ma prioritariamente dovrà mettere a posto il "mercato" del lavoro SECONDO I PRINCIPI COSTITUZIONALI.
E annullare le nefaste leggi dalla Treu alla Biagi che hanno valso da legittimazione alle situazioni da noi denunciate.
CHE conducono allo sfacelo la società.
Il lusso, lo sfarzo e la depravazione da una parte, lo sfruttamento selvaggio, la disoccupazione, la droga, la disperazione e le tragedie dall'altra.
Il sessismo sfrenato a far da maschera al tutto.
E la tecnologia come falsa cultura.
 
SIAMO CONTRO QUESTO TRASFERIMENTO
E SIAMO CONTRO L'AFFOSSAMENTO DEI PROCESSI ENICHEM-ENEL-ARSENALE DI VENEZIA ED ALTRI (1320 MORTI DA AMIANTO CONTEGGIATE NELLA STATISTICA REGIONE VENETO DEL 2008)
E LA TRASPOSIZIONE SOLO IN PROCEDURE RISARCITORIE DELLE MIGLIAIA E MIGLIAIA DI CASI DI MORTI DA AMIANTO.
 
----- Original Message -----
From: info@retesicurezzalavorovenezia.org
Sent: Saturday, March 28, 2009
Subject: convegno amianto a Venezia: denuncia gravissima

 
L'intervento dell'avv.Anna Maria Marin ha aperto il convegno, spiegando come è andato il processo Fincantieri in cui rappresentava
l'AEA di Venezia, e spiegando che si sperava che il processo Amianto Fincantieri (4 morti) aprisse la strada al processo per 1.300
decessi da amianto (tumori polmonari e mesiotelioma) di operai Enel ed Enichem-Montedison di MARGHERA.
Ma che non vi sono notizie nel merito.
Il successivo intervento del Sen.Casson, prima di dilungarsi sul fallimento delle proposte di legge nel merito dei benefici pensionistici per gli esposti amianto durante il governo Prodi e sulla riproposizione in questa legislatura, ha detto che in effetti sarebbe utile una sollecitazione civile alla Procura Veneziana circa la istruzione del processo per questi decessi.
Né l'avv.Marin tuttavia né il Sen.Casson hanno detto la cifra dei 1.300 morti, che invece abbiamo portato noi ai presenti (circa un centinaio di persone) tra i quali, alcuni lavoratori, diversi pensionati, avvocati, medici, giornalisti, pubblico cittadino, subito dopo gli interventi dell'avv.ta Sadocco sul processo che si cerca di insabbiare su 600 decessi di amianto nella Marina militare italiana tra gli anni '50 e gli anni '70, e del medico toscano Carpentiero che ha portato all'attenzione dei presenti la necessità di una nuova ventata di mobilitazione e dedizione dei medici e dei giuslavoristi per le battaglie a favore dei lavoratori, perché se non cambia il vento, "tra dieci anni saremo alla tabula rasa" con governi e politiche quali quelle cui assistiamo da anni.
Dopo il nostro intervento è intervenuto Mara di Medicina Democratica e quindi il dibattito coordinato da Aurora di Medicina Democratica.
IL NOSTRO INTERVENTO, come RETE PER LA SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO, si è incentrato innanzitutto a chiarire che il rischio di archiviazione di questo processo ESISTE, secondo le nostre fonti, e che appunto riguarda il procedimento su 1.300 morti di lavoratori Enel ed Enichem, che sono colpa dei padroni, e che sulle morti da lavoro siamo contrari a qualsiasi legge attuale passata o futura di prescrizione o di limitazione temporale ai diritti dei lavoratori e dei loro familiari. Su questo punto ci si è rivolti al Senatore Casson dicendo che serve qualcosa di più di un semplice sollecito alla Procura di Venezia, a quanto ne sappiamo, e che, senza voler dare scusanti alla Procura in alcun modo, è pur vero che istruire un processo su 1.300 decessi non è una cosa semplice, vista la mole di lavoro che ha richiesto il processo Fincantieri per un centesimo di tale strage. E che pertanto non devono esistere limiti temporali alle indagini né prescrizioni per questo genere di fatti. Questo punto dell'intervento è stato molto applaudito, come altro importante punto di adesione alla nostra lotta si è avuto quando si è detto a chiare lettere che siamo per sindacati autentici dei lavoratori e non per sindacati che fanno mercanzia della sicurezza in cambio di posti di lavoro. Si è poi parlato della Rete con le sue attività e denunce a livello locale, e della Rete Nazionale, con la manifestazione di Torino e quella prossima di Taranto, spiegando delle montagne di polveri e della città capitale della diossina. Anche alla fine dell'intervento si è avuto un lungo applauso. Prima della conferenza si erano distribuiti volantini per la assemblea del 3 aprile a Marghera con De Angelis.