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BASTA MORTI SUL LAVORO
I RISARCIMENTI LI VOGLIAMO MA NON CI
BASTANO
VOGLIAMO UNA SOCIETA' DIRETTA
DAI LAVORATORI
NON DAI BOIE, DAGLI AGUZZINI,
DAI PARASSITI E DAGLI SFRUTTATORI !
PER QUESTO DOBBIAMO INNANZITUTTO
AUTO-ORGANIZZARCI NEL SINDACATO DI CLASSE
In questo periodo si parla molto di
morti sul lavoro. Si sono sbracciati in enfatiche affermazioni
addirittura Presidente della repubblica (il filoamericano
Napolitano), Capo del governo (il democristiano Prodi), componenti
del Consiglio superiore della Magistratura (Palombarini, noto in
passato come l'anti-Calogero ed oggi come uno dei propugnatori
delle "modifiche" alla Costituzione). Hanno parlato
molto, hanno detto e scritto che sono "martiri". Martiri
lo sono, MA NON DELLA VOSTRA INGIUSTIZIA !
Noi, che lavoriamo dentro le fabbriche e tra gli operai, che
patiamo le stesse ingiustizie e che cerchiamo una via nella
AUTO-ORGANIZZAZIONE OPERAIA (e non nei patteggiamenti "di
sinistra" dentro i sindacati DI REGIME, in ipotesi superate e
sputtanate dalla Storia, di "riverniciatura" degli
istituti stessi del potere sorto dal compromesso storico tra
capitalisti -Agnelli- e rappresentanti istituzionali dei lavoratori
-Berlinguer,Lama,Craxi- ), vogliamo dare agli Operai della nostra
provincia e polo di Marghera, una indicazione specifica e generale
su come questo problema possa essere affrontato CONTRO E FUORI DA OGNI DEMAGOGIA
PADRONALE--ISTITUZIONALE.
PARTE 1
INNANZITUTTO
DI CHE STIAMO PARLANDO ?
Statistiche INAIL
L'INAIL è un'associazione
costituita dai padroni, cui lo Stato loro vassallo, a dispregio
della Costituzione, ha delegato il compito di gestire le
assicurazioni sulla vita e sugli infortuni in relazione al lavoro
ed agli stabilimenti, cantieri e luoghi ove il lavoro viene
inglobato e gestito dai capitalisti, invece di farsi carico come
Stato di ogni grave problema.
Le loro statistiche quindi, COME TUTTE LE STATISTICHE, risente
della natura di chi le emette, ed infatti non risulta che includano
TUTTI I LAVORATORI (e a volte pure i loro familiari) CHE SONO MORTI
IN CONSEGUENZA DEL LAVORO NOCIVO E DELLA MANCANZA DI PRECAUZIONI
SCIENTIFICHE SUI MATERIALI, I MEZZI ED I MATERIALI UTILIZZATI (CVM,
anidride solforosa, fosgene, amianto, diossina, inquinamento
elettro-magnetico, inquinamenti neuro-lesivi, ecc.).
Quindi le loro statistiche sono
PER DIFETTO, e tuttavia sono abbastanza significative, anche se la
cifra totale è ben superiore e di molte volte al DOPPIO delle loro
stesse statistiche.
In pratica si vuole nascondere ai nostri occhi di lavoratori e
proletari, che il "progresso" non appartiene al
capitalismo né alla "scienza", ma esclusivamente agli
Operai, ai proletari ed ai lavoratori che crepano, inclusi quelli
che crepano per raggiungere prima un fornitore od un cliente, in
autostrada o su qualche marcia strada statale, provinciale o che
altro, la cui gestione, anche qui, è affidata ad un ente (ANAS).
Lo Stato imperialista italiano, in realtà è anche semi-feudale
perché delega a poteri locali, corporativi, reietti alla fatica ed
alla passione, che sfruttano ed ammazzano con i loro interessi,
ogni LIBERA ESPRESSIONE E CREATIVITA' DELLE MASSE, chiudendole
dentro gli stretti circuiti casa, lavoro, ferie, weekend (per chi
può), ospedale, cimitero.
Eccoci comunque alle statistiche
INAIL.
A tal proposito ecco cosa ci scrive Medicina Democratica:
"Cinque morti sul lavoro in un giorno sono davvero
tanti. Eppure sono dentro la statistica! Forse molti ignorano che
la statistica che parla di una media di quattro morti al giorni per
infortunio sul lavoro è comunque sottostimata. Mancano quei
lavoratori, non solo immigrati, che non sono registrati come tali,
mancano quegli altri lavoratori che sono rimasti vittime di
incidenti stradali perché stanti e affaticati dalla guida o dal
lavoro precedente. E muoiono anche altri lavoratori, vittime di
esposizione ad agenti cancerogeni e tossici che quasi mai o a
grande fatica riescono a dimostrare che la causa della loro morte è
il lavoro. Ogni giorno, anche nel 2000, si compie una strage di
qualche decina di persone per il lavoro tanto più grave quanto più
culturalmente accettata .
L'amaro in bocca resta se pensiamo che le leggi ci sono, ma che le
responsabilità della loro applicazione è ascrivibile a molti, prima
di tutto chi ha il dovere di salvaguardare la salute a norma dell'articolo
2087 del codice civile, e cioè al datore di lavoro e poi a tutti
coloro che non intervengono a vigilare, a denunciare e a
condannare. Non solo, ma anche a produrre coscienza, ad organizzare
iniziative e lotte contro questi serial killer.
Ma non basta: se la causa principale di questa epidemia che
sconvolge migliaia di famiglie è l'organizzazione del lavoro e ciò
che vi sta attorno vediamo come in questi ultimi anni mentre si
facevano delle leggi a migliore tutela della sicurezza nei luoghi
di lavoro si sono fatte altre leggi si è comunque aperta la strada
alla deregolamentazione del lavoro, fino addirittura con gli
incivili referendum proposti dai radicali, a volerlo completamente
liberalizzare. Se questi dovessero passare conteremmo altri morti, altri
feriti, altri disperati.
Partiamo da questa massima espressione di incoscienza e
arretratezza, che comunque sottende grandi interessi economici di
chi sa che le conseguenze degli infortuni e delle malattie
professionali vengono fatte pagare alla collettività e non a chi le
ha provocate, e vediamo di rovesciare il discorso:
Il riconoscimento degli infortuni e delle malattie professionali
deve essere affidato alle A-USL e non più all'INAIL,
i dati sugli infortuni e malattie professionali devono essere pubblicati,
oltre che tempestivamente, non solo a livello nazionale, regionale
e provinciale, ma anche per A-USL, per comune e per azienda,
ogni giorno i telegiornali devono raccontare la storia di un morto
sul lavoro, spiegando chi fosse, quale lavoro svolgeva, quali sono
state le cause immediate o mediate che ne hanno provocato la morte
e cosa questo ha voluto dire per i famigliari, gli amici i compagni
di lavoro."
(F.Aurora, www.medicinademocratica.org)
Il bello delle statistiche INAIL è che sono utilizzabili però
come si vuole, come tutte
Le statistiche: è il caso del "come" il Governo
italiano presenta nel suo sito il problema:
"Nel dopoguerra, cioè nella prima metà degli anni
Cinquanta, si registravano ogni anno oltre 3.000 morti per
infortuni sul lavoro. Questo dato si è trascinato fino alla metà
degli anni Settanta.
Dopo il 1975 il fenomeno comincia lentamente ma progressivamente a
decrescere, pur mantenendosi generalmente al di sopra dei 2.000
casi per tutti gli anni Ottanta e Novanta: ancora nel 1990 i morti
erano oltre 2.400.
Si ha un più significativo decremento del fenomeno a partire dal
decennio successivo: nel 2000 si contano 1.400 vittime del lavoro;
nel 2005 gli infortuni mortali scendono a 1.206.
Oggi si registrano meno vittime e conseguentemente meno drammi
umani e sociali, e minori costi economici per il Paese. Se,
infatti, si fa il confronto con l'Europa, si vede che negli ultimi
anni l'Italia si è collocata sotto le medie europee, quanto
ad infortuni con assenza dal lavoro superiore a 3 giorni e ad
infortuni indennizzati, mentre i casi mortali sono 2,8 ogni 100.000
occupati in Italia, contro 2,9 della media nell' EUROZONA."
(cfr. http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/infortuni_lavoro/index.html
verrebbe da dire ma
che buono questo Governo, è nostro, è di "centro-sinistra",
è democristiano-revisionista, ragazzi, ci diamo una mossa o cosa ?)
A questa "logica" non si sottraggono molti tra i
cosiddetti "noglobal", "antagonisti" o via
dicendo. A differenza dei fascisti, che i morti li producono
(infatti tra i datori di lavoro i fascisti sono in percentuale
maggiore che tra gli elettori), questi amici dei "diritti
globali" si sprecano nel pubblicare i dati in maniera
acritica, statistica.
Il Corriere della sera (domenica 15 aprile 2007), citando
Napolitano, anziché darci uno strumento interpretativo (la intera
serie statistica) ha pubblicato il suo "grafico
ANSA-CENTIMETRI", dal quale comunque si ottengono dei numeri:
Nel 1963 ci sono stati 4.644 morti sul lavoro in un anno registrati
dall'INAIL
Nel 1973 ci sono stati 3.774 morti sul lavoro in un anno registrati
dall'INAIL
Nel 1980 ci sono stati 2.565 morti sul lavoro in un anno registrati
dall'INAIL
Nel 1989 ci sono stati 2.417 morti sul lavoro in un anno registrati
dall'INAIL
Nel 2000 ci sono stati 1.261 morti sul lavoro in un anno registrati
dall'INAIL. Il calo pare appartenere anche agli effetti nel campo
speculativo-immobiliare delle indagini su "Tangentopoli".
Nel 2001 la cifra sale a 1.546
SI STIMA che nel 2006 i morti sul lavoro siano stati 1.280.
Veniamo ad una critica di metodo.
Non esiste in Italia un quotidiano ufficiale di tutte le sentenze
della magistratura penale né un quotidiano ufficiale di tutti i
morti.
Se un lavoratore si infortuna e muore dopo mesi o anni per le
conseguenze dell'"incidente", non è chiaro se rientra
nelle statistiche o meno.
Tantomeno in queste statistiche rientrano come dicevamo prima, i
morti per cause mediche di patologie contratte nel posto di lavoro
o a contatto con vestiti o mezzi di lavoro.
Uscendo da questo argomento, entriamo nella cruda realtà, e
cerchiamo di capire perché, nonostante tutti i
"miglioramenti" della scienza moderna, debbano ancora
esistere i Palazzinari, perché gli Amministratori degli enti locali
per lo più si debbano "preoccupare" di permettere di
costruire case che poi alimenteranno la speculazione degli
immobiliaristi e delle compagnie finanziarie, e non di risolvere le
cose.
Infatti,
nel “gioco delle parti” delle Istituzioni al servizio dei padroni,
le case popolari IACP non esistono più, quelle che non sono state
riscattate sono diventate patrimonio di un consorzio, l’ATER, che ha
i comportamenti tipici delle aziende padronali, e che peraltro non
si preoccupa di manutenere adeguatamente gli immobili. Anche questo
crea malasanità delle case popolari, e di conseguenza fuga da esse,
per cadere nelle mani dei pescecani quando non degli usurai.
Per delle case fatte con mattoni forati dove
magari per costruirle sono pure morti dei lavoratori immigrati.
A costo zero.
Chi li pagherebbe infatti più di quel poco che in
nero viene a volte dato alla moglie, i morti in nero dei cantieri ?
Tempo fa in Umbria si arrivò ad un padroncino che
insieme al suo compare seppellì sotto terra un lavoratore marocchino
morto nel suo cantiere.
Ma D’Alema dice che Marx è superato !
A NOI NON SEMBRA PROPRIO !
I giovani lavoratori ed operai che debbono
faticare e fare straordinari e trasferte per campare risicatissimi
pagando affitti da capogiro e spese tanto da lasciare al massimo lo
spazio per un film ogni tanto al cinema con la fidanzata, sono
MARTIRI già in vita, e per scelta vostra, signori del potere da 10 a
50 mila € al mese se non più, che non vi curate certo dei prodotti
della vostra politica, dato che li avete deliberatamente considerati
come il “prezzo da pagare” per un progresso che nella VOSTRA
concezione corrisponde alla fine del conflitto sociale.
Già, meno scioperi più grasso che cola !
Il costo della vita a Venezia, a Mestre, Marghera,
nella provincia, soprattutto per quanto riguarda le abitazioni, è
vertiginoso.
Per poi pagare spese condominiali per
amministratori che nemmeno si curano di mantenere la decenza delle
fognature in sesto !
In Veneto e nel ricco Nord-Est non sono mancate
le situazioni limite, negli ultimi mesi, tanto che coraggiosi e
dignitosi lavoratori sono scesi in sciopero, in maggior parte
immigrati, albanesi e non solo, per incidenti assolutamente
evitabili, per i quali “Non vi sono responsabili”.
Nel contempo, il processo alla Fincantieri, in
corso a Mestre, sta vedendo lo sfilare di parti civili e dell’INAIL,
che cercano di smentire la verità dei fatti, e le responsabilità di
chi ha avvalorato produzioni nocive con mezzi e materiali già noti
per la loro pericolosità, cercando di arrivare ad una declaratoria
(come nel caso del processo al Petrolchimico) di “Non
responsabilità” per i dirigenti dello stabilimento. Qui si
processano dei dirigenti per 14 morti (11 operai e 3 mogli di altri
operai) causati dall’utilizzo in produzione dell’amianto. Si vuole
sostenere una cosa subliminale e fascista, cioè che le persone non
portano responsabilità perché tanto c’è sempre qualcuno o qualcosa
che sta “sopra” che ha determinato quelle scelte.
Di questo passo Hitler sarà nominato benefattore
da papa Ratzinger !
Napolitano da parte sua promuove una nuova
“Legge”.
Un’altra bufala.
Cosa c’entrano le leggi. Ci sono, le leggi. Incuria, tentato
omicidio, mancanza di sicurezza, il problema non è tanto nella legge
che può pure servire (ma che sarà applicata solo sui più poveracci
tra i padroni), bensì in CHI LA DEVE APPLICARE. E finché il potere
giudiziario non sarà del popolo (come Costituzionalmente definito)
ma nella borghesia d’élite del paese, cosa ci potremo aspettare, è
già tanto che vi siano ogni tanto dei giudici coraggiosi che
istruiscono dei processi.
PARTE 2
NELLA NOSTRA PROVINCIA E
REGIONE
L'incidente in
Montefibre a Natale 2006. La mancanza di mobilitazione è dipesa da
valutazioni della RSU che non condividiamo completamente. Quale che
sia la dinamica di un incidente, a meno di un atto suicidario, qui
escluso, non si può mai considerare ciò che accade come fattore
casuale o fortuito o di dubbie responsabilità. La sicurezza della
vita nostra non deve avere un limite in alcuna
"ragionevolezza". Si produce per il benessere, non per il
denaro. Si produce in una considerazione del lavoro come progresso
per il benessere e per il socialismo, altrimenti non avrebbe senso
nemmeno vivere in questa merda.
Scrivevamo nel nostro sito all'inizio di gennaio
"Abbiamo appreso da fonti operaie la effettiva dinamica
dell'accaduto del 25 dicembre mattina alle ore 6,50 in Montefibre,
nel reparto AT8, che smentisce nettamente l' "incidente"
per porre un'altra grave accusa sulla scarsità dei sistemi di
sicurezza nelle fabbriche. Non è la prima volta che in quel reparto
in quella data lavorazione succedono incidenti. Il trascinamento
dell'operaio fino alla vasca è durato vari metri e il nastro su cui
operava, che lo ha trascinato, non si è fermato automaticamente.
L'intervento era una emergenza. SLAI COBAS farà una pubblica
denuncia. La solidarietà operaia ad Alessandro Basso va indirizzata
all'Ospedale civile di Padova reparto grandi ustionati."
Non abbiamo poi fatto alcuna denuncia perché abbiamo rispettato
l'opinione degli operai di questo stabilimento, ma in futuro attraverso
nostri compagni in ogni fabbrica, non staremo ad assistere a queste
cose impotenti.
In genere le giustificazioni che si danno all'interno delle
fabbriche nascono da una concezione di paura di ciò che i
magistrati faranno se si mette in discussione la sicurezza di un
impianto.
Ma se si afferma ciò si mette in discussione il vero Potere, la
LOTTA, tutti sappiamo che a creare problemi ai lavoratori i padroni
hanno solo da perderci.
Sempre che non siamo in schiavitù. Ma ciò, a ben guardare dal
diritto formalmente conquistato sin dal 1947, non è.
Allora il punto è che ciò che non possono fare con la Costituzione
(rubare in nome del diritto alla proprietà privata dei mezzi di
produzione), possono con leggi come la 30/2002, le false
cooperative, le agenzie immobiliari.
È ciò di cui non parla Napolitano né Prodi né Palombarini. Non
dicono che la maggiore precarizzazione del lavoro causa perdita di
professionalità e maggiori rischi per i lavoratori e per la
popolazione. Non dicono che l'aumento del traffico merci su gomma
aumenta i rischi di stragi sulle strade. Dicono che occorrono nuove
leggi.
Noi diciamo NO. Occorre abolire le aberranti leggi come la 30/2002,
come le leggi e norme che hanno sciolto gli uffici collocamento per
dare alle agenzie interinali il potere di fare ciò che vogliono con
i lavoratori, occorre abolire le false cooperative e permettere
solo autentiche cooperative di autentici soci su scala paritaria e
senza ruoli fissi tra di loro.
IL LAVORO è alla BASE DEL PROGRESSO, NON GLI ABUSI ED I PRIVILEGI.
Permettendo che lo siano abusi e
privilegi, si scioglie il patto sociale tra le masse ed i poteri, e
lo Stato si trasforma nel fascismo.
Cosa che del resto si è subliminata con il sistema pubblicitario
dominante ("tutto è "servizi""), e con le
privatizzazioni.
Si è passati addirittura ad un Parlamento che attraverso il Governo
(in questo caso Berluskoni) vende a privati dei palazzi sedi dei
gruppi parlamentari, di proprietà del popolo (ossia dello Stato) e
poi li prende in affitto per darli agli stessi gruppi
.
In pratica la crisi finanziaria generale produce delle
accelerazioni e delle forme di accumulazione e di profitto assai
simili alla rapina a mano armata con spargimento di sangue.
E questo viene assunto a "norma" dai poteri stessi del
nostro paese, che può ricavare una fetta assai scarsa dalle
avventure militari imperialiste della NATO e degli Stati Uniti (con
qualche eccezione, ed ecco gli scandali, Telecom in testa).
Gli incidenti dunque che avvengono nella nostra provincia e
regione, non possono chiamarsi fuori da queste dinamiche.
Anche perché fu nell'Adriatico che piombarono le "bombe a
grappolo" durante la guerra di aggressione alla Jugoslavia.
Costruita (questa guerra) su falsa ricostruzione storica delle
responsabilità serbe sui kosovari, mentre le responsabilità stavano
da tutte le parti come in tutti i conflitti interetnici, e in
particolare di quei vicini paesi che sulle difficoltà altrui ci
campano e ci hanno sempre campato.
A Genova pochi giorni fa il Porto ha reagito con dignità e forza
all'ennesimo "incidente".
Secondo noi è un'indicazione seria e corretta per tutti.
SE NON SI RISPONDE CREANDO PROBLEMI, COME E' POSSIBILE RISOLVERE
PROBLEMI CHE SONO CONSIDERATI NORMALITA' ?
I carabinieri recentemente, anche nella nostra zona, hanno visitato
molti cantieri, qualcuno è stato anche chiuso. Ma in generale il
problema è: che cos'è il territorio, se non una giungla ? Ma
se è una giungla con 500.000 persone armate al servizio dello
Stato, questi 500.000 cosa fanno da mane a sera ? Di
sicuro i loro comandanti non gli permettono, quand'anche ne
avessero intenzioni, "colpi di testa". Viaggiano dentro
binari ben prestabiliti. Poi, ogni tanto, le "campagne
pubblicitarie". Come quella dei cantieri in nero.
Tutti sanno che un ladro, se non può rubare in un mercato, va in un
altro.
Se il capitalismo crea morte e disastri a tutto andare, perché
Cacciari, Vattimo, Veneziani, e tanti altri intellettuali, parlano
di post-modernità ? Quale modernità ci ha preceduto ? Quella
del 1963 ? O allora siamo più moderni adesso, per un fatto solo
numerico ?
NO, NON C'ERA ALCUNA MODERNITA', SE NON NEI SOGNI DEGLI ARTISTI E
DEI RIBELLI.
E l'hanno affossata nel più bieco sfruttamento.
Occorre ripartire da lì. Dall'AUTO-ORGANIZZAZIONE.
Non è possibile che degli Operai che guadagnano 1000 euro al mese
se va bene si sentono chiedere 300 euro per una causa disciplinare
da un qualsiasi CAAF filo-istituzionale, causa determinata dal
semplice bisogno del padrone di iniziare una pratica di
"mobbing" …
Se ciò avviene, significa che esistono ben poche strutture
sindacali democratiche e rispettose dell'autentica condizione di
sfruttati: tra queste, SLAI COBAS per il sindacato di classe pare
essere l'unica che non chiede alcun contributo economico per
avviare cause giudiziarie !
Il ministro Livia Turco promette "misure adeguate" per
difendere chi non ha un contratto a tempo indeterminato. Quali
misure ? Discusse con chi ?
L'UNICA MISURA CHE DOVREBBERO ADOTTARE E' ABOLIRE LA LEGGE BIAGI,
ISTITUIRE UFFICI COLLOCAMENTO SENZA ALCUNA POSSIBILITA' DI CHIAMATA
NOMINALE, ABOLIRE LE FALSE COOPERATIVE, RITORNARE ALLE COOPERATIVE
SOLO PER MUTUALITA' RECIPROCA E VIETARE IL LAVORO IN AFFITTO IN
ALCUNA FORMA, OBBLIGARE ALL'ASSUNZIONE DEI LAVORATORI CHE HANNO
RESO SERVIZIO IN PROVA OLTRE UN MESE PER TUTTE LE AZIENDE,
CANCELLARE LE POSSIBILITA' DI FAR LAVORARE LE PERSONE SENZA UN
CONTRATTO IN MANO NEMMENO PER UN'ORA, ABOLIRE IL CAPORALATO, IL
COTTIMO, RICOSTRUIRE GLI ENTI OGGI PARCELLIZZATI IN FORMA PUBBLICA,
REQUISIRE I BENI PRIVATIZZATI, RESTITUIRE AL POPOLO CIO' CHE E' DEL
POPOLO (FERROVIE COMPRESE), IMPEDIRE ALLE AZIENDE DEL POPOLO
(COMPRESA L'ENEL E L'ENI) DI ACQUISTARE BENI STRUTTURALI DI
APPARTENENZA DI ALTRI POPOLI (AZIENDA DEL GAS IN RUSSIA PER
ESEMPIO).
I LAVORATORI DIRANNO: QUESTE SONO UTOPIE, ORAMAI IL SISTEMA E'
COSI'.
NULLA DI PIU' SBAGLIATO.
E' così perché stanno andando verso
la autentica guerra mondiale, e la rinviano continuando a mangiarsi
tra di loro ciò che appartiene alle masse. Come i beni dell'ex
socialismo nei paesi dell'Est Europeo.
COME E' POSSIBILE, signori del potere, difendere la sicurezza sul
lavoro laddove non esiste SICUREZZA DEL LAVORO ?
ALCUNI ESEMPI NELLA NOSTRA PROVINCIA LO CHIARISCONO.
SIAMO NELLA REGIONE PIU' RICCA D'ITALIA, PIENO DI PICCOLE AZIENDE,
STRADE PIENE DI MACCHINE NUOVE E LUCCICANTI, UN CAPANNONE OGNI
CASA, EPPURE:
- L'Associazione Esposti Amianto e ad altri rischi
ambientali della provincia di Venezia subisce il sabotaggio
della "sinistra", mentre ha invece difeso con onore
e risultati processuali ben 1.067 lavoratori di Marghera e del
Veneto (cfr. www.aeave.org)
- Negli ultimi 5 anni ci sono stati almeno 3.000
morti causati dall'utilizzo lavorativo dell'amianto.
- Dopo 60 anni di democratiche stragi, i
"comunisti italiani" anziché proporre modifiche
strutturali in senso socialista, si limitano a chiedere "risarcimenti"
come fatto propagandistico.
- Alla Italcementi di Monselice è partita una
indagine su 6 tumori sospetti di altrettanti lavoratori
(cervello, fegato, pancreas). Questo dimostra che anche grandi
aziende provocano gravissimi danni anche mortali ai
lavoratori, ancora adesso. (Corriere 21-3-2007)
- Nella provincia di Venezia gli incidenti sul
lavoro sono in aumento, in controtendenza rispetto alle altre
province del Veneto.
- Due padroncini morti in una cisterna in comune di
Tregnago (VR) per le esalazioni di una autobotte. Questo
dimostra che la ricchezza non corrisponde necessariamente al
fatto di avere una piccola azienda. (manifesto 18-3-2007)
- A Porto Marghera un operaio triestino, R.F.,
addetto ai containers perde 4 dita (ilMestre 14.3.2007)
- Un volo fortunatamente non mortale per un operaio
rumeno, M.V., di 24 anni in un cantiere edile al Cavallino.
(ilMestre 14.3.2007)
- Una cisterna di 25 quintali uccide un operaio di
52 anni, Franco Dossobuono, a Verona, mentre lavorava in un
cantiere edile (manifesto 15-3-2007)
- Due operai rumeni sono morti ustionati alle
Fonderie Anselmi di Camposampiero, in realtà dipendenti di una
ditta di Colognola ai Colli (VR), (Georghe Balla e Minai
Barbascu. Una protesta spontanea è avvenuta immediatamente.
Uno sciopero di 3
ore è stato indetto poco dopo dai sindacati
confederali.(Mattino 13-3-2007)
- 10-02-2007 - Ai cantieri De Poli di Pellestrina
la giusta protesta di 24 ore dei lavoratori, in particolare
croati, dopo la morte sul lavoro di uno di loro, Marijan
Panic, 47 anni, ripropone le gravissime condizioni imposte ai
lavoratori in diversi cantieri navali del veneziano e del
chioggiotto.
- Un operaio polacco di 53 anni, Stanislav
Gradalski, schiacciato per la rottura di una catena che
tratteneva un autotreno, all'interno della ditta costruzioni
Grabari di Spini di Gardolo (Trento).(manifesto, 17-3-2007)
Sono solo alcuni degli "incidenti" più gravi delle ultime
settimane nella nostra regione e provincia.
In realtà a questi vanno ad aggiungersi gravi fatti come incidenti
stradali causati da tir in corsa o da stanchezza dei lavoratori,
dal sistema stradale costruito come un formichiere impazzito,
gestito dando per scontato che tutti debbano stare in coda delle
ore per pagare il dazio ad un posto di lavoro che concede forse la
sopravvivenza.
E il tutto viene abbellito e nascosto da giganteschi supermercati
ove puoi trovare ogni cosa…
LA SICUREZZA NON ARRIVA IN CAMPER,
ARRIVA CON LA GIUSTIZIA SOCIALE !
Una di quelle iniziative di promozione culturale, in materia
di sicurezza, ha fatto scrivere ai giornali locali "la
sicurezza non arriva in camper".
NOI DICIAMO LA SICUREZZA ARRIVA CON
LA
AUTO-ORGANIZZAZIONE.
Arriva cioè con la presa di coscienza dei lavoratori contro lo
sfruttamento, contro la precarietà, la giungla e la schiavizzazione
del lavoro. Con il loro divenire SOGGETTO.
Con lo stesso spirito combattiamo quelle posizioni
"ecologiste" che danno per scontata la dannosità di una
data produzione senza lottare direttamente per una prospettiva
sociale complessiva diversa, dove i lavoratori non siano oggetti di
morte e nocività ma soggetti di trasformazione.
Non solo sulla base della motivazione correttamente definita da
Marx dell'essere LORO, i lavoratori, cioè NOI, i produttori di OGNI
ricchezza, ma sulla base anche di una motivazione etica e sociale:
solo il lavoro socialmente organizzato al livello superiore, può e
deve determinarsi come guida della società. E non sono superiori
agli operai sfruttati dei cantieri edili, i programmatori
parcellizzati che non conoscono quasi nulla dei processi autentici
di trasformazione. La ricchezza non equivale alla moneta. La ricchezza
nasce dalla produzione di benessere, e questa passa per la
costruzione e per la trasformazione industriale, e per la
produzione agricola e mineraria. Ma non per la mercificazione delle
risorse industriali, minerarie ed energetiche altrui. E tantomeno per
la mercificazione della vita umana dei lavoratori immigrati
.
COSTITUIAMO COBAS E COMITATI DI LOTTA PER LA SICUREZZA SUL
LAVORO IN OGNI FABBRICA. LAVORATORI UNITEVI A SLAI COBAS PER IL
SINDACATO DI CLASSE ! PER LA DIFESA DEI DIRITTI UNIVERSALI !
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