MOVIMENTO HAMAS denuncia i crimini dell'Autorità nazionale Palestinese, per interesse di bottega complice di israele.
Nel nome di Dio, il più clemente, il più misericordioso
Condanniamo il continuo inseguimento dei combattenti della resistenza e di coloro che sono ricercati dall'occupazione da parte delle forze di sicurezza dell'Autorità, nonché il loro crescente e deliberato attacco a Jenin, che è del tutto in linea con l'aggressività e la criminalità dell'occupazione, senza alcun riguardo per tutti gli appelli a porre fine alle sue azioni contro il nostro popolo e i nostri combattenti della resistenza.
Piangiamo il leader martire Yazid Ja'ayseh, ucciso dai proiettili delle forze di sicurezza dell'Autorità a Jenin, pochi giorni dopo l'esecuzione del giovane Rabhi Shalabi, e affermiamo che la continuazione da parte delle forze di sicurezza dell'Autorità di questo vergognoso approccio, che contraddice tutti i nostri valori e costumi, suona il campanello d'allarme e alimenta dispute interne di cui possiamo fare a meno in questo momento delicato e fatidico nella storia della nostra causa e dei piani di annessione e di sfollamento a cui è esposta.
Invitiamo tutte le nostre fazioni, le forze nazionali e tutte le componenti del nostro popolo e le loro istituzioni legali e per i diritti umani ad assumere una posizione decisa contro ciò che stanno facendo gli apparati dell'Autorità, in particolare a Jenin e in tutta la Cisgiordania, e a esercitare forti pressioni su di loro affinché pongano fine a queste gravi violazioni che minacciano il nostro tessuto nazionale e la stabilità della società.
Invitiamo la leadership dell'Autorità a frenare il comportamento dei suoi apparati e a porre fine immediatamente e completamente a tutti questi vergognosi attacchi, ad accelerare il rilascio di tutti i detenuti politici dalle sue prigioni e a correggere il suo orientamento morale e nazionale verso l'opzione dell'unità e della resistenza per scoraggiare l'occupazione e respingere la sua aggressione.
Il "PCI" negli anni settanta è servito a dividere il popolo tra "buoni" (con i sindacati confederali) e "cattivi" (noi, i giovani). Ma in realtà noi siamo giovani sempre, e loro sempre traditori (CGIL CISL UIL)