DAL COBAS DELLA MARCA TLD DI CAERANO
CITTADINI DI CAERANO,
LAVORATORI:
La
protesta dei lavoratori autisti-operai della ditta Marca TLD di Caerano San Marco è giusta e legittima, ma trova difficoltà
ed ostacoli che ledono la libertà.
Infatti,
dopo oltre una settimana dall’inizio della protesta, dopo due mesi e mezzo
dalla comunicazione dell’Unione Industriali di Treviso che garantiva l’impegno
aziendale alla messa in CIG ordinaria di tre quarti dei lavoratori, gli stessi
industriali, ed il sig.Collet divenuto ora socio
unico della azienda, cercano assurde motivazioni per
non sedersi al tavolo delle trattative.
La
quasi totalità dei lavoratori lasciati a casa dopo anni ed anni di fatica e di
sacrifici (il nostro lavoro rende il ritorno a casa un evento, dato che siamo quasi sempre in giro per l’Europa), si è
infatti unita ai Cobas, e in particolare ad un
sindacato che già nello scorso anno aveva già relazioni sindacali con l’azienda
circa i trattenimenti in busta paga di cifre spesso nemmeno contestate, ad un lavoratore
che poi dette le dimissioni. Ora l’azienda e l’Unindustria,
riferendosi alle decisioni della loro associazione nazionale di categoria,
ANITA, rifiutano di riconoscere SLAI Cobas per il
sindacato di classe-Federazione Autisti Operai, nonostante il sindacato abbia
anche sottoscritto il CCNL di settore.
Questa
astrusa argomentazione, a dispregio anche dell’interessamento per la vicenda
dato dal sindaco di Caerano, fa sì che a tutt’oggi
non vi sia ancora certezza circa la data del primo incontro.
Nonostante
la cassa integrazione vada chiesta straordinaria, e quindi l’organo decisionale
sia la Provincia di Treviso, questa in dichiarazioni alla stampa ha argomentato
che nell’azienda non vi è una RSU. Vero è che vi è un RSA della Cisl, e che ora, dopo l’assemblea dei lavoratori di sabato
6, vi è anche un RSA del Cobas.
In
pratica questi lavoratori sono senza salario da gennaio, e la concessione della
CIG ordinaria da parte dell’INPS per i primi due mesi dell’anno non ha portato
ancora ad alcuna erogazione.
Non
solo, l’azienda ha sottratto cifre ai lavoratori, sia non retribuendoli della 14° a giugno 2009, sia addebitando “danni” nemmeno
documentati e contestati come da Statuto dei lavoratori, sia sottraendo cifre
di circa 1.000 euro a testa nella 13°, che non erano affatto state mai pagate
come “acconto” come si asserisce in busta paga.
Una
volta, in Italia, le buste paga errate erano un reato. Oggi no ?
Noi
chiediamo solo un diritto essenziale, al lavoro, od una previdenza che copra un periodo sufficiente a decidere che fare, a trovare
un altro lavoro. Molti di noi stanno pagandosi la casa, quasi tutti abbiamo figli-e piccoli-e, abbiamo lavorato per anni e
adesso dobbiamo vedere una dozzina di camion nuovi, fermi in piazzale, mentre
camion guidati da altre persone, caricano e scaricano rimorchi della ditta dal
piazzale, come successo nella notte di venerdì 5-6 marzo, mentre alcuni di noi
sostavano dormendo nelle auto davanti all’ingresso.
Noi
chiediamo il diritto a scegliere il proprio sindacato, e diciamo che chi
esclude dei sindacati dai diritti essenziali del lavoro, nega democrazia e
diritto, a qualsiasi titolo lo faccia.
Ma
non è questo il punto: il punto è che in questa azienda
si sono fatte moltissime illegalità ed abusi, e che noi li denunceremo in ogni
sede opportuna.
Per
sanare questa situazione il sig.Collet non deve
sfuggire dalle proprie responsabilità e cercare scusanti, deve sedersi al
tavolo delle trattative !
SLAI Cobas per il sindacato di classe – Federazione Autisti Operai – Veneto
http://www.slaicobasmarghera.org/FAO/
8-3-2010