da marghera
La sera di sabato 16/3/2013 si è riunita la assemblea aperta della ns.O.S.
a Marghera.
Una insolita richiesta di notizie è arrivata con i carabinieri, informati dalla
solerte Digos della ns.iniziativa nell'ambito della campagna per i lavoratori
Ilva e i cittadini di Taranto che culminerà con la Sfida del 22 marzo.
In ogni caso l'assemblea è stata ben seguita da 30-40 operai in gran parte
ma non solo immigrati. Purtroppo non si è potuto fare di meglio perché in questi
mesi la ns.struttura organizzativa è fortemente messa a dura prova dalle
conseguenze della crisi e dalle numerosissime richieste di aiuto in particolare
ma non solo legale che arrivano, nonché dal fatto che oltre il 60% dei ns.iscritti
in provincia è in cassa integrazione o mobilità o disoccupato e quindi sempre
alla ricerca di lavoro e con difficoltà di incontro.
Nonostante locandine a Venezia e volantinaggi a Marghera, Mestre e nelle
fabbriche, era presente come pubblico esterno alla ns.O.S. solo un ex lavoratore
portuale impegnato da decenni nella lotta contro l'amianto, che è intervenuto
nel dibattito, condividendo la ns.denuncia dello "stop" ai grandi processi per i
morti di amianto che la Procura di Venezia sta mantenendo fermi verso Enel,
Enichem, ed altre importanti aziende ove ci sono stati centinaia di morti.
L'assemblea comunque si è protratta per due ore, le relazioni di Paolo
Dorigo e Gianluca Bego, seguite dalla lettura e spiegazione dei processi Thyssen
Krupp-Ethernit e sentenza recente della cassazione che si è inventata la
"clausola tRombale" sono state seguite da interventi di lavoratori
dell'Aeroporto, della Fincantieri e di altre aziende, erano presenti lavoratori
di cinque nazionalità.
Nell'assemblea si sono affrontati oltre ai temi dell'ILVA di Taranto e della
svolta che una classe politica oramai totalmente corrotta cerca di imprimere
insieme alla magistratura per liquidare il diritto del lavoro (ed alle
conseguenze politiche di questa strategia), anche le condizioni di lavoro e di
sicurezza in cantieri navali,
fabbriche metalmeccaniche, porto ed aeroporto, lavanderie industriali, fabbriche
siderurgiche, centrali elettriche, attraverso le parole di vari lavoratori
immigrati infortunati.
Rispetto al 22 si è deciso di cercare di essere presenti con una delegazione, i
problemi e gli ostacoli economici di superarli. Speriamo di farcela.
Saluti proletari coordinamento provinciale di Venezia