La sfida della Rete all'Ilva e ai Tamburi di Taranto - 22 marzo

comunicato 9 marzo 2013

all'Ilva si attende con trepidazione, ma non con sufficiente lotta, la
cassintegrazione di massa che vuole svuotare la fabbrica per due anni
lasciandola nelle mani di padron Riva, governo e Stato dei padroni, giudici
e sindacalisti confederali.
Slai cobas per il sindacato di classe e Usb contrastano in fabbrica questa
linea ma sono naturalmente minoranza.

Mentre in fabbrica si continua a morire e a infortunarsi, con grande
partecipazione ai funerali e
denunce.

A Taranto parlano di bonifiche, ma ancora nulla è partito, con cimitero e
scuole ai Tamburi in grande difficoltà e in emergenza sanitaria e
ambientale.
Gli ambientalisti si mobilitano ma sostanzialmente e principalmente in
appoggio ai
giudici nella loro contesa con proprietà e governo.

La Rete nazionale per la sicurezza e la salute sui posti di lavoro e
territori,
come organizzazione trasversale in cui tutti possono o potrebbero
ritrovarsi, lancia una sfida, fa la cosa giusta al momento giusto,
chiama a una iniziativa nazionale il 22 marzo che è una sfida e un appello a
tutti, non per sfilare in un tradizionale e pacifico corteo. Ci serve che
l'iniziativa sia in un giorno normale, nell'anormalità della situazione a
Taranto e all'Ilva per andare ad assediare la direzione Ilva, per andare al
confronto con gli
operai come massa, al cimitero zona di lotta autorganizzata contro la
morte, alle scuole di Tamburi, all'assemblea popolare nel quartiere, per
portare solidarietà ai familiari delle vittime della morte da lavoro e da
inquinamento,
e ad ascolatare la voce dei proletari del quartiere, dare il proprio
contributo/proposte
per vincerla questa battaglia con risultati concreti, non con "tanto rumore
per nulla", non per apparire in
televisione e alimentare la tv del dolore.

Ma naturalmente Taranto è grande questione nazionale, paradigma di tutte le
questioni che riguardano la difesa della salute e sicurezza in fabbrica e
sul territorio,
ed è quindi l'occasione per ribadire un'opposizione e programmare una
mobilitazione contro l'indegna sentenza della ThyssenKrupp e contro ogni
eventuale seguito nel processo Eternit, per far sentire unità e vicinanza a
chi lotta a Paderno Dugnago, come a Marghera, a Viareggio, come per la
Marlane, alla generale lotta contro l'amianto, ecc.;
per riportare, dopo Taranto con una nuova iniziativa a Roma, lo scontro di
questa natura nei confronti del nuovo governo in formazione.

Tutte queste vicende devono vivere nell'iniziativa del 22 marzo a Taranto.
Vorremmo essere in tanti e lavoriamo per questo, invitiamo tutti a Taranto e
a livello nazionale,
E' difficile - lo sappiamo tutti - ma per questa importante battaglia per la
vita, la salute contro il profitto, vale la pena sforzarsi di esserci (anche
con un piccolo sacrificio per il giorno feriale); ognuno con la propria
immagine reale, con il grado di impegno e partecipazione che ci vuole e può
metterci
E' importante che questa manifestazione ci sia e che sia un segnale forte e
chiaro.
Vi aspettiamo

Rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul
territorio
bastamortesullavoro@gmail.com