La Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro, con una delegazione di venti rappresentanti di tutte le realtà che l'hanno promossa (vedi Atti del 26 ottobre '07) e che è cresciuta nei mesi successivi con nuove adesioni, ha presentato la marcia/carovana che toccherà fabbriche, posti di lavoro, città nei prossimi mesi e che si vuole concludersi con una manifestazione nazionale a Roma a metà giugno.
alla presidenza, Franca Caliolo, Ernesto Palatrasio, Ciro Argentino. nella foto, l'intervento dell'on.Augusto Rocchi, Roma,29-2-2008
La presentazione si è tenuta
nella sala stampa del Senato della Repubblica, raccogliendo la proposta
dell'importante realtà della Rete, il Comitato 5 aprile di Roma, che con molto
impegno ne ha curato tutti gli aspetti organizzativi, con l'ausilio tecnico di
Salvatore Bonadonna senatore del gruppo di Rifondazione Comunista. Si è voluto
anche in questo modo dare risalto e valore alla proposta e valorizzare
attraverso essa il ruolo di operai, delegati e Rls, familiari, organizzazioni
sindacali di base, operatori, artisti, ecc. che stanno sostenendo l'iniziativa,
che, naturalmente, è autonoma da sindacati e partiti ma che richiede il contributo
di chi voglia impegnarsi su questo terreno.
La presentazione è stata
fatta da Ernesto Palatrasio dello Slai Cobas per il sindacato di classe di
Taranto, Ciro Argentino Rsu Fiom Thyssenkrupp, Franca Caliolo dell'Associazione
12 Giugno familiari vittime operai Ilva/appalto Taranto.
Nella presentazione è stata
spiegata la genesi dell'iniziativa e le esigenze che essa vuole raccogliere e
mobilitare: una Rete che unisce per un movimento permanente e una lotta
prolungata innanzitutto dei lavoratori e dei delegati attivi, che vuole
combattere la tendenza alle grandi mobilitazioni immediate e al silenzio che
poi copre queste vicende, come è stato chiesto a gran voce dagli operai della
Thyssen, così come vuole dare risalto e voce a tutte le realtà di fabbriche e
iniziative che sono già state sepolte e dimenticate, come è stato richiesto
dagli operai Ilva e dalle associazioni familiari.
La marcia non è una 'marcia
per la pace', ma è un percorso di guerra sociale e politica a fronte della
quotidiana guerra contro i lavoratori; una guerra di civiltà che vogliamo
combattere per affermare la civiltà del lavoro e dei lavoratori, contro la
inciviltà dello sfruttamento e del profitto.
E' un 'movimento per la
vita', a difesa delle condizioni di vita e della salute dei lavoratori contro
la morte in fabbrica sia attraverso gli omicidi bianchi sia la morte lenta e
prolungata delle malattie professionali e dei sistemi di lavorazioni
invalidanti.
La marcia è un sostegno
permanente a tutti i coordinamenti, reti che già lottano da tempo – basti
pensare ai Ferrovieri del Conarls – su questo fronte.
E' anche una carovana perchè
parte da iniziative anche piccole per raccogliere dietro di esse in maniera
crescente tutte le forze disponibili ad unirsi e scendere in campo.
La marcia è, come è stato
detto, un working progress e, nella sua definizione finale, più un puzzle che
un giro, perchè da tanti posti di lavoro e da tante città italiane ognuno ci
mette il suo pezzo in unità e autonomia per riflettere, come risultato finale,
un movimento di denuncia, lotta e ribellione; infatti, nel suo percorso prevede
assemblee, scioperi, manifestazioni, presidi, occupazioni e concerti, teatro,
video, mobilitazione nelle scuole, nelle università, impegno specifico di
artisti e giornalisti nel sostenerla e documentarla.
Sono
previste,complessivamente 50 assemblee e 20 luoghi di lavoro e città simbolo
dove si svolgeranno le principali iniziative.
Nell'elenco attuale ci sono
la ThyssenKrupp, l'Ilva di Taranto, le fabbriche di Porto Marghera, i porti di
Ravenna e Marghera, l'Istituto tumori di Milano, la Dalmine di Bergamo, Napoli
con due iniziative, la Basilicata con la Fiat Sata, la Marlane di Praia a Mare
in Calabria, i Cantieri Navali a Palermo, le iniziative dei Ferrovieri, le
iniziative in Toscana, nel Veneto, Brindisi, Manfredonia, ecc.
Nel corso della marcia si
parteciperà allo scontro in atto intorno al Testo Unico sulla sicurezza e si
generalizzeranno le esperienze avanzate che lavoratori, associazioni familiari
stanno costruendo e realizzando anche sul piano dei processi e delle vertenze
legali.
Ciro Argentino nel suo
intervento come Rsu Fiom della ThyssenKrupp, ha evidenziato tutta la giustezza
dell'iniziativa e disponibilità a svilupparne un sostegno per evitare che essa
venga ristretta e ghettizzata, partendo dall'ultima morte al porto di Genova ha
evidenziato che si continua a morire come in una guerra e che in questa guerra
ci sono più morti che in Irak; che la legislazione va rivista; che si tratta di
uno scontro anche culturale e che tutti devono fare uno scatto su questo
terreno; che c'è bisogno che i sindacati, sia come fiom che come sindacati di
base, tornino ad interloquire facendosi autocritica; che gli Rls siano veri
difensori, esperti; che i corsi di formazione non devono essere fatti dalle
aziende; e che la vicenda della Thyssen deve servire a tutti i lavoratori
italiani, alle loro famiglie, perchè i riflettori restino accesi. Argentino ha
apprezzato la rapidità della chiusura dell'inchiesta sulla Thyssen e la
pesantezza dei capi di imputazione. Ha valorizzato, infine, l'apporto che c'è
stato da parte di tanti, purchè non diventi un 'circo mediatico'.
Franca Caliolo
dell'Associazione 12 Giugno ha rinnovato il “lamento”/denuncia verso la stampa,
le istituzioni; ha espresso tutta la indignazioni perchè i morti e le realtà
non vengono trattati nella stessa maniera “a Taranto si muore e non c'è neanche
il 'circo mediatico'”, “Guariniello ha chiuso l'inchiesta sulla Thyssen in tre
mesi; mio marito è morto da circa tre anni all'Ilva di Taranto e l'inchiesta
preliminare non si è ancora chiusa”.
I tempi contingentati della
permanenza nel Senato – 1 ora – hanno impedito che tutte le realtà presenti
potessero parlare e dicessero forte e chiaro le ragioni per cui sono nella Rete
e stanno lavorando per questa marcia/carovana, ma la loro voce sarà forte in
tutto il percorso della marcia.
L'ultima parte dell'incontro
in Senato è stata riservata alla esposizione di Augusto Rocchi della
Commissione Lavoro, reduce dall'approvazione, appena avvenuta, della prima
parte del T.U. sulla sicurezza che su vari campi porta un po' più avanti la
legislazione: appalti, Rls, inasprimento delle pene, ecc., ma che proprio per
questo viene, in queste ore, contrastata attivamente dalla confindustria
capeggiata dalla Fiat che ne boicotta l'approvazione.
La rappresentanza della Rete
con un O.d.G. fa appello a contrastare l'azione della Confindustria su questo
tema, pur sapendo che i lavoratori e la lotta su questo fronte richiedono che
le leggi vengano poi realmente applicate e che su alcuni punti si vada oltre
l'attuale stesura, ben sapendo che questo dipende essenzialmente dai rapporti
di forza.
La Rete e la marcia ora
partono. E' importante che si allarghino in partecipazione e iniziative.
Alcune iniziative sono in
corso sin da questi giorni. Segnaliamo, tra le principali del primo mese di
iniziative, la presentazione della
marcia a Torino, le iniziative del 13 marzo a Ravenna e la grossa iniziativa a
Roma del 15 marzo.
Roma 29.2.2008
RETE
NAZIONALE PER LA SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO