Le nostre divergenze dalla linea dei compagni di Slai Cobas per il Sindacato di Classe
primo contributo 11-1-2015 PAGINA SABOTATA DA INFAMI MANI IL 15-1-2015
Non si tratta di mere questioni formali e/o statutarie (sulle quali si potrà anche intervenire successivamente, comunque all'origine della decisione), ma sostanzialmente della ns.impossibilità, di seguire una linea politica che apprezziamo per molti aspetti ma che non condividiamo sul piano strategico di classe.
Chi scrive si riconosce nelle tesi leniniste sui sindacati, e ciò non toglie che il livello dei lavoratori, per quanto ci si sforzi di elevarlo, non porta, non conduce in questa fase ad una generalizzazione della linea politica. Sin dalla fondazione del ns.lavoro a Venezia ed in Veneto, tra i compagni che ci hanno sostenuto e che hanno lavorato nel sindacato, quasi mai i tentativi fatti, ad esempio con il Circolo operaio, di portare ad una linea politica superiore comune avevano successo, e senza che ciò possa essere imputabile quale limite a chi ha provato a organizzare politicamente la ns.esperienza nel complesso a Marghera. Pensare di spingere sulle modalità di lotta in questa fase, quando c'è una flessione nelle cose, quando IL sindacato di classe è tutto da costruire, e sostenere che per costruirlo NON serva l'unità di classe, ossia che questa unità di classe debba essere sempre ed a tutti i costi piena di distinguo e separazioni, non ci trova concordi. Le lotte sono, come le guerre di oggi, asimmetriche e discontinue. La tenuta dei Cobas ci interessa maggiormente, la capacità cioè di estendersi nei territori ed anche subire rovesci in taluni momenti ma comunque complessivamente resistendo e crescendo.
L'esperienza ci ha portato a pensare che sono gli opportunisti che non vogliono l'unità tra le forze schierate autorganizzate della classe, e gli opportunisti sono di due generi: di destra, e di sinistra. Non si può fare l'unità con l'Usb a Venezia, per esempio, o negli appalti Billa di Carmignano di Brenta, quando l'ex Cgil di turno coordinatore Usb si frappone ad essa e divide il fronte dei lavoratori che rifiutano le mediazioni Cgil.
Né ha molto senso dare peso a costruzioni assai discutibili come da parte di Adl nei capannoni Geox negli ultimi mesi. Così come abbiamo visto il comportamento del SI Cobas nella lotta alla Khune & Nagel del 2011. Si devono comunque cercare terreni di unità comunque tra le forze di classe, senza illudersi che tra i lavoratori la "voglia" di unità ci sia davvero IN TUTTI, perché OGGI non è così. Allo stesso modo con cui ci è molto difficile per esempio in Fincantieri, lottare insieme con gli operai legati ai dirigenti FIOM, che usano la falsità ponendosi in termini concorrenziali con noi.
Per muoversi, in un terreno complesso ed ampio e frammentato come l'Italia di oggi, occorre che ci sia molta capacità e nessun diktat calato dall’alto. Siamo convinti che le parole d'ordine crescono nelle lotte, non è internet il terreno principale di cultura. I "Tweet" e le mode, servono alle persone per colmare la disperazione di una società che ha troppa comunicazione da renderla persino inutile. Crediamo nel lavoro di ogni giorno, nel rapporto con i lavoratori, i loro bisogni, le minacce e la violenza e la repressione che subiamo. La nostra esperienza ci porta a pensare che la trasformazione dei sindacati confederali e di parte dei sindacati di base in strumenti concertativi e di negazione dei diritti operai, stia generando una situazione gravissima ed un vuoto enorme, che cioè alle nostre idee politiche di trasformazione occorra necessariamente sommare un lavoro che inizi a COLMARE il vuoto creatosi. C'è un sindacato del proletariato da costruire, ed anche se è necessario per molti ed anche per chi scrive, un Partito che lo dirige, questo Partito deve mantenere al centro i rapporti sociali, secondo noi il Partito di direzione oggi non c'è e non è possibile costruirlo in un ambito troppo ristretto per gli ampissimi orizzonti e dimensioni che ha la situazione. Continuando il lavoro iniziato con i compagni delle altre sedi di Slai Cobas per il sindacato di classe, pensiamo con la nostra necessaria autonomia, di contribuire meglio alla lotta ed al lavoro di costruzione necessario.
SLAI PROL COBAS segreteria di coordinamento nazionale coordinatore regionale Veneto-Friuli VG 11-1-2015