all' Ilva la fiom e ... cremaschi dicono favole

la fiom ha firmato l'integrativo Ilva insieme a fim e uilm - si stanno
tenendo le assemblee e il 4 e 5 ottobre si terrà uno scontato referendum
lo slai cobas per il sindacato di classe ilva appalto comunque darà
indicazione di votare NO e organizza due incontri giovedì e venerdì
ma quello che è importante in questa vicenda non è solo il merito
dell'integrativo.. ma le chiacchiere che intorno ad esso si vanno dicendo
 non solo le segreterie fim fiom uiilm aziendali ma quelle nazionali e con
particolare enfasi Cremaschi..
il testo che segue è pubblicato sul blog di 'proletari comunisti'

la questione che vogliamo mettere in rilievo qui Questo contratto viene
presentato dalla Fiom sia locale che nazionale come una buona intesa, in
controtendenza agli accordi separati e soprattutto all'accordo Fiat di
Pomigliano - Fiom: "la parte normativa rappresenta il massimo delle
mediazioni possibili; segr. Prov.le Zappa: "non è che a Roma si litiga (con
le altre OO.SS.) e a TA ci vogliamo bene. l'effetto Pomigliano si arresta
alle soglie del contratto integrativo all'Ilva"; Cremaschi: "un effettivo
incremento dei salari, miglioramenti normativi su organizzazione del lavoro,
salute e sicurezza, mercato del lavoro; intesa frutto dell'eccezionale
mobilitazione dei lavoratori; impegno dei lavoratori e dei sindacati
premiato".
Giudizio entusiasta viene poi espresso, guarda caso, dall'azienda e dal
sindacato più filo aziendale, la Uilm del segr. Palombella, lo stesso che ha
firmato, con altrettanto entusiasmo, l'accordo a Pomigliano - Per l'lva: "è
un successo importante in una fase ancora critica (azienda alle prese con
pesanti polemiche sulle questioni ambientali); la sottoscrizione
dell'accordo è un segnale per la città"; Per la Uilm: importante e notevole
risultato in presenza di una grave crisi economica, Palombella "altrove ci
sono razionalizzazioni e tagli, all'Ilva di TA si rinnova la contrattazione
di secondo livello"

Ma al di là dei risultati miseri ottenuti, molto inferiori a quelli già
inadeguati richiesti nella piattaforma contrattuale soprattutto su aumenti
salariali e livelli, al di là del fatto che una serie di richieste non sono
state ancora o per niente raggiunte su: appalti, interinali, riduzione
orario di lavoro, cambio tuta, mensa, questione organici/impianti per la
sicurezza, ecc., quello che qui vogliamo mettere in evidenza è il gioco
falsato che fa il sindacato.

Questo contratto integrativo è partito da metà 2008 e le richieste erano in
rapporto alla fase buona dell'Ilva; oggi Uilm, Fim, Fiom parlano di
importante, buon risultato, ma l'accordo viene rapportato alla fase attuale
di crisi dell'Ilva e generale.
La premessa dell'accordo dice, infatti: "il 2009 è stato caratterizzato da
una gravissima crisi economica... La siderurgia è stato uno dei settori che
più profondamente ha risentito del crollo globale... Le prospettive per il
2010 e gli anni seguenti sono profondamente incerte... Il presente
accordo... si propone di porre le basi... per una gestione condivisa, come
sinora attuata, della crisi....".
Ma i soldi e i miglioramenti normativi che i lavoratori attendevano erano
rapportati a quanto già nel 2008 l'azienda aveva guadagnato sul lavoro degli
operai; ciò che era richiesto era un credito da parte degli operai, già
realizzato e dovuto dall'Ilva sulla base dei risultati fino al 2008.
Tant'è che le stesse OO.SS. scrivevano nella ipotesi di piattaforma
integrativa: "L'andamento complessivo del gruppo è stato e continua ad
essere buono (dal 2004)... L'impegno e la professionalità dei lavoratori
hanno permesso il raggiungimento dei lusinghieri risultati economici...
quindi questa piattaforma rivendicativa cade in un momento ancora
interessante... tutto ciò premesso, riteniamo doveroso e oltremodo corretto,
far sì che ci sia un ritorno in termini di salario e di migliori condizioni
di lavoro per tutti i lavoratori del gruppo in quanto protagonisti attivi
del raggiungimento dei risultati...".
Ora invece, i giudizi sui risultati dell'integrativo per le OO.SS. compresa
la Fiom vengono fatti in rapporto alla crisi, con un gioco bleffato: per l'Ilva
gli effetti della crisi partono da fine 2008/inizio 2009, per gli operai,
invece, gli effetti della crisi partono evidentemente da prima del 2008.

Facciamo un esempio. Dei lavoratori hanno fatto guadagnare 1000 euro al loro
padrone con il lavoro già fatto. Quando vanno a chiedere i soldi per il
lavoro fatto, il padrone dice che non li ha più, li ha persi per la crisi,
che gli dispiace... I lavoratori dicono: ma noi il lavoro l'abbiamo fatto;
tu potevi perdere i tuoi soldi ma non i nostri, dispiace anche a noi, ma ora
ce li devi dare!
Avete mai visto il contrario? Che una ditta, per esempio ha lavorato per
aggiustare una casa ad un lavoratore e alla fine il lavoratore gli dice: mi
dispiace, i soldi che dovevo darti per il tuo lavoro non li ho più, li ho
persi... Che farebbe la Ditta?

La Fiom dice che questo accordo è in controtendenza all'accordo di
Pomigliano.
Ma è proprio così? La Fiom dovrebbe andarsi a rivedere la parte normativa
dell'accordo di Pomigliano relativa all'orario di lavoro e in particolare,
turni , prolungamento orario di lavoro, pause, attacco al diritto di
sciopero, che hanno stravolto diritti contrattuali, di legge, lo Statuto dei
dei lavoratori, e dovrebbe ricordarsi che proprio questi aspetti dell'accordo
Fiat sono da tempo già in atto all'Ilva di Taranto, grazie ad accordi
sindacali firmati unitariamente.

Dovrebbe ricordarsi che chi ha firmato quell'accordo per la Uilm, il neo
segretario nazionale Palombella, aveva fatto prima esperienza di attacco a
diritti inviolabili dei lavoratori all'Ilva di Taranto e quegli accordi e
risultati svendita di Taranto sono oggi portati ad esempio per nuovi
accordi.