SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE PALERMO
RETE NAZIONALE BASTA MORTE SUL LAVORO
RELAZIONE SULLE CONDIZIONI DI SALUTE E DI SICUREZZA DEI
LAVORATORI SUI LUOGHI DI LAVORO IN OTTEMPERANZA DEL DECRETO LEGISLATIVO N.626
DEL 19-9-1994.
SABBIATURA E PITTURAZIONE
Le fasi di sabbiatura e di pitturazione dei blocchi delle navi in costruzione,
continuano a svolgersi senza alcuna precauzione in tutto in territorio dello
stabilimento e senza alcuna limitazione e precauzione.
La particolare natura di dette lavorazioni, svolte nell'atmosfera, rendono
quasi impossibile la salvaguardia del lavoratore che non usi quegli strumenti
indispensabili di tutela.
Nonostante i reiterati solleciti, inoltrati da parte delle ditte che operano in
questo settore, l'azienda Fincantieri, si ostina a non stabilire delle aree ben
precise e delimitate da adibire funzionalmente a tale uso. Cosicché, il luogo
ove si svolgono sabbiatura e pitturazione è improvvisato o affidato al caso. In
questo modo l'intero cantiere si è ridotto totalmente ad un'area a rischio, non
più monitorabile, come è appunto previsto dagli accordi.
I preposti Fincantieri non tengono conto delle indicazioni tecniche da
rispettare affinché l'emissioni siano meno pericolosi per la salute umana. E
questo è assolutamente inammissibile, poiché non dovrebbero ignorare quei
fattori termici ed atmosferici, che giocano un fattore determinante sui livelli
d'inquinamento prodotto. Spesso la ditta, che ha puntualizzato tecnicamente, è
costretta a lavorare in fasce orarie in cui il livello termico dell'atmosfera,
ha raggiunto un gradiente tale da rendere altamente nociva la pittura
nebulizzata.
Sabbia e pittura volatile, assorbiti in quantità rilevanti, a lungo andare
producono intossicazione e silicosi, il cui esito è mortale.
Da non dimenticare, che si può fin da ora intervenire su questo problema,
utilizzando sabbie meno scadenti e meno polverose. Una sabbia con un maggior
grado di metallicità, senz'altro diminuirà notevolmente il pulviscolo
atmosferico.
Ho rilevato, soprattutto nelle più calde settimane di agosto c.a., che i
lavoratori che svolgevano la loro attività nelle aree di sabbiatura e di
pitturazioni, operavano immersi in nuvole di sabbia e di pittura del tutto
sprovvisti degli idonei mezzi di tutela. Non so come si possa sorvolare su tali
inadempienze. Ho fatto notare tali episodi ai responsabili della Fincantieri,
ma questi rispondevano che gli ordini erano tassativi e che per alcun motivo
potevano interrompere o rinviare le operazioni, anche nei momenti termicamente
più critici in cui l'aria si era trasformata in una fitta nube tossica si
polvere e pittura nebulizzata.
E' bene ricordare a chi se ne fosse dimenticato, che la sicurezza è la parte
fondamentale dei patti di legalità sottoscritti in Prefettura, tra le parti
sociali e la Fincantieri.
Sino ad oggi l'azienda ha trascurato di affrontare nella sua complessità tale
problema.
Non va dimenticato, come recita art.19 D.P.R. 303/56, CHE LE OPERAZIONI DI
SABBIATURA DEVONO ESSERE ISOLATE DALLE ALTRE LAVORAZIONI, PER ESEMPIO, CON
L'APPLICAZIONE DI ORARI DIFFERITI RISPETTO AL RESTO DELLE OPERAZIONI.
E che: TUTTI I LAVORATORI CHE OCCASIONALMENTE SI TROVINO AD ENTRARE NELLA ZONA
DI SABBIATURA, DEVONO ESSERE ADEGUATAMENTE PROTETTI (CON MEZZI ANALOGHI A
QUELLI UTILIZZATI DALL'OPERATORE CHE ESEGUE LA SABBIATURA). E CHE E' COMUNQUE
OPPORTUNO EVITARE ESPOSIZIONI INDEBITE DI ALTRI LAVORATORI.
SCALO DI COSTRUZIONE
Nelle aree scalo di costruzione ed a bordo della stessa, la situazione è
assolutamente caotica. Cumuli di materiali di scarto non vengono rimossi e
dappertutto le condizioni di sicurezza sono quasi azzerati. Manca il personale
della manutenzioni, e dovunque ci sono cavi elettrici senza protezioni,
manichette d'aria e linee di saldatura abbandonati al caso. Scale, passerelle,
appena appena appuntati e sempre in procinto di precipitare. Le linee
elettriche non vengono controllate e primo o poi, qualche sventurato finirà
male. Al caos si aggiungano cumuli di sabbia usata per la sabbiatura delle
strutture e detriti di varia natura. Servizio pompieristico inadeguato. Gru in
cattive condizioni, gruisti costretti ad operare a diretto contatto con polveri
e vernici, non essendo le cabine dotate di un sistema di condizionamento d'aria
interno, sono costretti, per non morire asfissiati, a lavorare con gli
sportelli aperti. Chi protesta viene spesso minacciato dai preposti. Più di un
operatore è ridisceso dalla gru in condizioni pietose, completamente
"primerizzato". Spesso, per mancanza di personale sono costretti a
prolungare pericolosamente il loro turno, con accumulo di stress, che di certo
non favorire la buona efficienza dell'operatore. Blocchi pesantissimi, passano
sopra le teste dei lavoratori che stanno lavorando.
BACINI
Analoghe considerazioni, vanno ripetute per queste aree di lavoro costantemente
a rischio. Le gru sono mal funzionanti, le aree sono intasate, le attrezzature
obsolete, le condizioni di sicurezza sono zero o quasi.
Per troppi anni queste strutture sono state sfruttate e trascurate, sino al
punto da renderle un ammasso di ferro vecchio ai limiti dell'utilizzo.
Eppure capitali regionali in questa direzione ne sono stati più del dovuto con
scarsi risultati che ora sono sotto gli occhi di tutti.
BANCHINE E PONTILI
Una ad una queste strutture andrebbero rivisitate e risistemate opportunamente,
eseguendo controlli scrupolosi su gru, impianti ed altre infrastrutture
necessarie ad un buon funzionamento del cantiere.
Ho notato, che un po' dappertutto vengono scaricati alla rinfusa materiali, che
rendono intransitabile alcune aree nel caso di necessità. Lo stesso dicasi dei
blocchi sistemati in passaggi che impediscono il passaggio degli automezzi, ed
eventualmente il transito dei mezzi di soccorso.
MENSA AZIENDALE
Non va trascurato il fatto che tale mensa è stata costruita a ridosso del
bacino in muratura e che quindi è inevitabile che i prodotti che derivano dalle
lavorazioni navali, finiscono con il depositarsi all'interno dei suddetti
locali. Sarebbe opportuno, dopo anni di colpevole negligenza, che la mensa
fosse trasferita in zona più salubre per evitare ai lavoratori cibi conditi con
sabbia, pittura, ed altre scorie nocive.
Derattizzazione e controlli igienico sanitari non sono più richiesti dalla
Fincantieri, con buona pace dei roditori...
Non va dimenticato di sottolineare la presenza del canalone fognario di Passo
di Rigano, che da più di venticinque anni riversa i suoi terribili effluvi
nelle narici dei poveri lavoratori.
Questa vergogna degli anni settanta, in quale millennio sarà eliminata?
Quanti altri capitali pubblici devono essere dissipati per porre rimedio a
questo insulto?
SERVIZIO INFERMERIA
Il servizio infermieristico deve essere assicurato, per come prevede la legge,
in tutto l'arco delle 24 ore. Sino a quando un solo operaio o un solo addetto
alla vigilanza aziendale, opera nello stabilimento, l'azienda non può e non
deve privarsi di questo indispensabile servizio.