SLAI Cobas per il sindacato di classe - VENEZIA - 30 agosto 2010

relazione di sintesi aggiornata - Fincantieri Marghera

Siccome non è affatto vero ciò che scrive l'avv.Irene Odorizzi del foro di Padova in relazione ad un ricorso presentato nell'interesse di Rahman, lavoratore dipendente della Rocx all'interno di Fincantieri "ogni giorno volantini contro la Rocx" alle portinerie di Fincantieri, rileviamo che è necessaria una puntualizzazione sul ns.lavoro di denuncia delle forme di schiavismo all'interno di Fincantieri, volte a produrre super-profitto laddove i controlli e le garanzie sono rari e difficili.

Giuseppe Ruggi era stato sindacalista a Taranto, e si racconta che fuggì da Taranto per certi ammanchi economici, e che si rifugiò oltre mare Adriatico, per alcuni anni, arrivando poi ad Ancona dove fondò Eurotecnica. Aprì queste società con soci originari del Bangla Desh. Sia per Eurotecnica, che per Rocx. Ma in Eurotecnica non si trovò bene con un socio, quindi ne introdusse un altro, e un po' alla volta lo escluse. Solo per questo, questa verità arrivò al ns.sindacato. Dando volantini sin dal 2007 davanti a Fincantieri, qualcuno timidamente iniziò a raccontarci qualcosa.

Al contempo abbiamo iniziato ad occuparci di infortuni, del caso di Luigi Shpati, dipendente della CTI srl che lavora per la Comis, che attende giustizia da 5 anni e che deve produrre lui, caduto a terra e rimasto senza conoscenza per 20 minuti, le testimonianze su come è caduto. Ma il ns.lavoro si è rivolto inizialmente principalmente su Eurotecnica e Rocx.

in Bangla Desh esistono anche diverse religioni. I musulmani non sono diversi dai cattolici: tra di loro vi sono sfruttatori e collaborazionisti, sfruttati semplici ed eroi.

Lo scandalo venne alla luce solo dopo che uno dei soci di Giuseppe Ruggi in Eurotecnica, Anwar Md Hossein, ci chiese timidamente aiuto perché lo volevano espropriare -ma non ripagare- delle sue azioni in Eurotecnica.

Anwar ci raccontò che di fatto era co-titolare solo sulla carta, che da 2 anni non vedeva un estratto conto bancario, che lui non voleva certe cose e che se ne fregavano, e molte altre cose. Uno dei legali in rapporto con il ns.Sindacato gestì la vertenza per avere il controvalore economico delle sue azioni, e successivamente si iscrisse al Sindacato. Tempo un mese, iniziò una gragnuola di contestazioni disciplinari, una al mese. Dopo un anno, un altro ns.legale presso la DPL di Venezia concordava la sua buonauscita. Non lo volevano più in Fincatieri ! Ancora oggi attende giustizia,

Nell'agosto 2008 abbiamo iniziato a denunciare al sost.proc.dr.Pipeschi ciò che iniziavamo a sapere circa Eurotecnica e Rocx all'interno di Fincantieri. Nel marzo-aprile 2009 vi sono state indagini che hanno portato alla luce documenti e fogli in bianco già firmati dai dipendenti.

è d'uso in Fincatieri far firmare documenti ai lavoratori immigrati, minacciandoli altrimenti di licenziamento o peggio, o anche fogli in bianco all'atto di assunzione, e addirittura lettere di dimissioni manoscritte e dettate dai capi, all'atto del contratto a tempo indeterminato.

Molti accertamenti della Procura della Repubblica di Venezia, presente ancora il dr.Pipeschi, portavano alla verifica contabile di una contabilità in nero in queste aziende, che documentava e confermava le denunce dei lavoratori al ns.sindacato. Da notare che stranamente, molti di loro erano od erano stati nella Cgil, la quale NON aveva denunciato queste cose.

molti lavoratori del Bangla Desh, tra cui molti della Rocx ed Eurotecnica, hanno stipulato accordi "verbali" con datori di lavoro connazionali, per cui per un certo periodo di tempo pagavano il "pizzo" per essere arrivati in Italia, a colpi di 3-400 euro al mese. Il trattamento è diversificato a seconda che il lavoratore giunto in Italia sia o meno dello stesso paese o villaggio del titolare.

Successivamente a varie vertenze da noi avviate su Eurotecnica srl e Rocx srl, (società che attualmente hanno spostato le loro sedi rispettivamente a Camponogara -VE- e Dolo -VE- e che nel giro degli ultimi 5 anni avranno cambiato sede almeno 4 volte ciascuna), siamo venuti a conoscenza di un'altro scandalo: il pagamento anticipato in Tunisia, per venire in Italia. Questa "procedura" riguardava Italiana Impianti srl, satellite della Farina Impianti, e capocordata della M & I Impianti, e Aziz Metal srl, società successivamente fondata proprio a Madhia in Tunisia, e con sede operativa a Venezia.

Nel frattempo, producemmo ricorsi su altre società in cui avvenivano cose simili, Mess srl (pignoramento andato a buon fine di 11.000 euro per un lavoratore bengalese che ovviamente ha cambiato aria, e che ha ricevuto minacce di morte sino all'ultimo giorno della vertenza) con sede a Massa, e Metaltecnica Apuana srl con sede in provincia di La Spezia. Qui un pignoramento di due saldatrici per un recupero di 8.000 euro per un altro lavoratore del Bangla Desh, non ha ancora prodotto alcun incasso.

Successivamente abbiamo aperto altre cause per trattenimenti e differenze retributive, una serie di cause con Bensaldo srl e Sonda srl, altre cause con singole società, come Tecno, come Cos srl, ecc.

Nei casi di Bensaldo e Sonda, oltre al demansionamento ed agli straordinari non pagati, un formidabile sistema di sottrazione di ferie, permessi, giornate di lavoro, e quindi la "concessione" delle ferie, ma senza pagarle, anche per 2 mesi, di modo da non produrre guasti al sistema, con promessa di riassunzione al rientro. Ecco l'uso dei contratti a tempo determinato, sfacciato, senza motivi, e la capacità, maggiore o minore a seconda delle disponibilità economiche, di fare operazioni di copertura. Come nel caso di Rahman, che è operaio autonomo, ma demansionato ad "apprendista", una sorta di gavetta da pagare, e con la copertura di "tutor" di facciata, di "corsi" di preparazione.

moltissimi dipendenti di queste aziende sono parenti dei co-titolari, di modo da poter meglio controllare e spiare gli altri - quei connazionali che parenti non sono-.

Tornando ai casi dei lavoratori tunisini, la vertenza è andata male dopo che avevamo strappato vari accordi ed alcuni pagamenti iniziati, al titolare italiano, il napoletano Franco Spina, di Italiana Impianti srl inizialmente di proprietà dei suoi familiari (i Ricci) ed Aziz Metal srl, perché i lavoratori, rimasti senza lavoro dopo due scioperi dato che Berengo spa aveva ritirato l'appalto (STIAMO VERIFICANDO CHE DOVE SI PASSANO VOCE CHE CI SONO COBAS CHIUDONO GLI APPALTI PER IMPEDIRE AI LAVORATORI LA COSTRUZIONE DEL LORO SINDACATO, OSSIA DEL NOSTRO), erano passati ad Aziz Metal srl, lavorando a Genova, ma poi, recatisi in Tunisia per le ferie natalizie, avevano avuto pressioni a non firmare i ricorsi, oramai già pronti, contro Daoud Boushak, che il ns.sindacato aveva individuato senza ombra di dubbio come colui che aveva organizzato il prelievo in nero di 4-5000 euro a testa per decine di lavoratori tunisini in Madhia -Tunisia- anche attraverso un suo amico poliziotto tunisino, come "costo" per venire a lavorare in Italia.

abbiamo verificato che un certo giro di aziende napoletane e siciliane, usano mezzi più o meno sofisticati, in proporzione direttamente alla riuscita o meno della propria attività "imprenditoriale" di sfruttamento bieco dei lavoratori immigrati. Aziende che hanno sede legale a Napoli, in Sicilia, e che si collocano operativamente nella parte vicina a Marghera della Riviera del Brenta, e che straordinariamente, hanno in genere buoni rapporti con Cgil-Cisl-Uil.

Minacce certamente formidabili, perché Daoud Boushak è il responsabile per la Tunisia a Venezia per la raccolta dei voti alle elezioni, ed inoltre perché sembra proprio che il Presidente della "repubblica" della Tunisia lo abbia lodato in televisione tunisina, per aver permesso a 165 lavoratori del suo paese di arrivare in Italia. NOTA BENE: le Questure firmano i contratti di soggiorno e poi nessuno sa dove siano l'80% di questi lavoratori. Pagano il dazio. In una logica submafiosa, funziona.

Questa battaglia non è stata ancora vinta, ed è sabotata in mille modi. La stessa FIOM dice ai nostri iscritti "togliti dal COBAS", "non ascoltare il COBAS". Siamo pochissimi, poche decine su 5.000, e facciamo così paura da avere un tasso di licenziati e di cambio ditta del 60%. Come mai ?

Non abbiamo sbagliato noi, ha sbagliato la società a non sostenere sufficientemente la ns.battaglia, i giornali a pubblicare a scoop all'inizio, e a pubblicare rarissimamente dopo, le amministrazioni locali a pensare a non farsi coinvolgere e non ad aprire questa breccia.

LA NOSTRA BATTAGLIA OPERAIA CONTINUA.

DA SETTEMBRE IL NS.SPORTELLO OPERAIO ED IMMIGRATI SARA' A MARGHERA due sere a settimana.

SLAI Cobas per il sindacato di classe - VENEZIA