Adesso la CGIL, che sviluppa il suo lavoro nel territorio prevalentemente con i CAF, e che ben sappiamo non arriva certo a coprire nemmeno a livello di informazione, le necessità dei lavoratori soprattutto immigrati ma non solo, della stessa Riviera del Brenta, zona antifascista storicamente, e tantomeno di altre zone, si propone di costituire del "Comitati di disoccupati", facendo riferimento all'esperienza di Napoli (cfr.Nuova VeneziaMestre 1.10.2009 A.Abbadir, "Ecco i gruppi dei disoccupati organizzati").

Solo che le lotte dei disoccupati organizzati di Napoli, che abbiamo ripreso proprio ad esempio sin dal dicembre dell'anno scorso quando abbiamo fatto la proposta delle liste di lotta a livello territoriale, le lotte di Napoli dicevamo, non hanno nulla a che vedere con la logica burocratica e verticistica propria della CGIL.

Nulla di negativo, anzi, se in CGIL si cercano di acquisire e mutuare percorsi ed esperienze storiche che NON appartengono alla storia della triplice sindacale confederale, ma bensì alla Storia dei movimenti di lotta degli anni '70 e successivamente, dei Cobas e dei sindacati autorganizzati come il nostro.

Viene da pensare però come mai la "Nuova VeneziaMestre", che dice di fare informazione obiettiva, quando di questi temi ne discutono decine di lavoratori disoccupati immigrati ed italiani come a Spinea il 21 dicembre dell'anno scorso ed in altre nostre occasioni di pubblica riunione, tace, mentre per la sola "parola" di un dirigente confederale, scatta articolo con tanto di numero di telefono.

Vogliamo dire a questi signori della "informazione" che la devono smettere di essere succubi della grandi organizzazioni e che devono cercarsi le notizie dove ci sono, tra i proletari ed i diseredati.

SLAI COBAS per il sindacato di classe - Venezia

1.10.2009