La
prima riunione è in preparazione per il 29 marzo. Per informazioni riferimenti:
ENI R& M (347-1965188) Sirma
(340-6972133)
La flessibilità e la precarietà che vivono i lavoratori nel luogo di lavoro, anche qui a Marghera, ha portato ad uno stillicidio di infortuni e morti sul lavoro, ultimi i 2 lavoratori del Porto, Paolo Ferrara e Denis Zanon, ad una situazione di forte ricattabilità per i lavoratori, ad una perdita costante di diritti, conoscenze, forza contrattuale della classe operaia e dei lavoratori di Porto Marghera e della provincia di Venezia in generale.
Oggi
la situazione che vivono gli operai è di rischiare giornalmente la vita per
portare a casa il salario necessario per sopravvivere.
Le continue ristrutturazioni e chiusure di impianti e stabilimenti del comparto chimico, ma non solo, stanno erodendo anche numericamente la consistenza e il patrimonio di lotte dei lavoratori della zona, in nome del “mercato”, della “esternalizzazione”, del trasferimento di siti produttivi all’estero, dove il costo del lavoro (salario dell’operaio) e le condizioni di lavoro sono favorevoli ai padroni per un maggiore loro profitto.
Da
parte dei sindacati confederali, delle istituzioni e dei partiti politici della
“sinistra” non c’è stata la dovuta ed autentica contrapposizione a questi
progetti e alle leggi sul lavoro (pacchetto Treu, Legge Biagi e altri) che
hanno precarizzato e ricattano il lavoratore nel luogo di lavoro.
E ciò è dimostrato anche in una grande realtà come Fincantieri, con l’estrema ricattabilità che subiscono molti lavoratori di appalti e subappalti.
È necessario che i lavoratori, la classe operaia, prendano nelle loro mani il loro destino, riprendano la capacità e volontà di lottare per condizioni migliori nelle fabbriche, nei luoghi di lavoro.
È necessario ricostruire dal basso, da lavoratori e delegati sindacali della base, delle Rsu, Rls, momenti di incontro e ragionamento per superare lo stato di fermo dei diritti che ci hanno imposto i padroni, i vari burocrati confederali, capi e capetti politici e delle istituzioni.
PER:
Costruire
un coordinamento di lotta tra i lavoratori delle varie realtà produttive, delle fabbriche, allargato anche ai lavoratori
della scuola, della sanità, alle realtà sociali del territorio, ecc., di
lavoratori e delegati sindacali della base, indipendentemente dalle diverse
appartenenze sindacali o meno, ma uniti nel voler rimettere al centro delle
questioni del lavoro gli operai, i lavoratori con le loro problematiche, con le
loro difficoltà, contro il lavoro precario ed insicuro, per la difesa del posto
di lavoro, per un salario dignitoso, attraverso iniziative che creino nuova
coscienza e mobilitazione.
Promuoviamo una prima riunione
che sarà comunicata nelle prossime settimane
operai delle fabbriche
ENI R & M, appalti
Fincantieri, Sirma, di altre fabbriche, interinali, precari, ecc.