S.L.A.I. sindacato
lavoratori autorganizzati intercategoriale Co.Bas.
per il sindacato di classe
Cobas
Appalti Fincantieri Marghera
COMUNICATO
STAMPA
OPERAI
E GIUSTIZIA
CONTRO IL NUOVO SCHIAVISMO
Oggi lunedì 16 novembre 2009 una delegazione di dieci
lavoratori tunisini immigrati delle ditte Italiana Impianti ed Aziz Metal,
ditte tra loro collegate, che lavorano normalmente in subappalto per la Berengo
spa dentro Fincantieri a Marghera, accompagnati dal ns.coordinatore
provinciale, hanno occupato per mezz’ora circa il secondo piano della Procura
della Repubblica di Venezia a San Cassiano. Durante la protesta, che ha causato
dei conflitti con la cancelleria e la polizia giudiziaria presente, ed ha
portato ad un breve colloquio con il sost.proc.Mastelloni, i lavoratori hanno
invano chiesto a più riprese di essere sentiti per i gravi reati denunciati dal
ns.sindacato, essendo ora di fatto disoccupati, dopo numerosi accordi in parte
disattesi dalle controparti, nonostante anche i nuovi contratti recentemente firmati
e depositati all’Ufficio del lavoro di Venezia dalla Aziz Metal. Durante la
occupazione il ns.coordinatore provinciale è stato avvertito della possibilità
di ricevere una denuncia per interruzione di pubblico ufficio.
Il principale motivo della protesta, il mancato riscontro e convocazione del ns.sindacato in relazione alle gravi denunce di importazione dietro estorsione, di lavoratori immigrati nel ns.paese perché lavorino negli appalti e subappalti in Fincantieri, ove, come in molte altre realtà (Geox, cooperative, reparti esternalizzati nella logistica, ecc.), costituiscono una sorta di serie B della classe operaia, sottopagati, ricattati, spesso truffati, privati dei diritti sindacali più elementari.
In Fincantieri, queste due aziende, come in precedenza la Eurotecnica e la Rocx, sono state oggetto di nostre denunce presso la Procura della Repubblica di Venezia.
Ma, mentre nel caso della Eurotecnica e della Rocx le indagini in qualche modo sono andate avanti ed hanno prodotto dei risultati, se pure, passando dalla responsabilità del pm dr.Pipeschi, successivamente trasferito, ad altro procuratore, non ci è stato possibile ancora avere degli atti necessari alla prosecuzione in sede civile di azioni di recupero ingiuntivo da noi promosse nell’interesse di lavoratori del Bangla Desh al ns.sindacato iscritti, e mentre in altri casi, relativi alle aziende Metaltecnica Apuana, Mess ed altre, siamo riusciti a far avanzare le procedure ed in un caso a produrre un cospicuo recupero economico per un lavoratore del Bangla Desh, nel caso delle indagini partite dalle ns.denunce di febbraio, marzo ed aprile 2009 inerenti Italiana Impianti ed Aziz Metal, nonostante avessimo avuto delle assicurazioni dalla segreteria della sost.proc.Franceschetti ancora a giugno, NON CI E’ DATO CONOSCERE IN ALCUN MODO NEPPURE IL NUMERO DEL PROCEDIMENTO PENALE.
Tra l’altro non ci risulta che siano stati acquisiti gli atti della Direzione Provinciale del Lavoro che recentemente ha anche compiuto una ispezione di oltre una settimana presso queste aziende, motivo per cui l’appaltante Berengo, sentendo odor di bruciato, ha preferito sospendere gli appalti alle due aziende, ed ora questi operai rischiano la disoccupazione.
Successivamente la delegazione si è recata presso la
redazione della Nuova VeneziaMestre, sempre a Venezia, dove ha potuto spiegare
le proprie rivendicazioni durante una breve “occupazione pacifica” della
redazione stessa.
In particolare ciò che non ci torna è che mentre in
altri casi questo genere di indagini siano andate avanti, nel caso di queste
due aziende, collegate a corsi svolti dalla Regione Veneto e dalla Agfol in
Tunisia (di formazione tecnica e di lingua italiana), che non hanno rispettato
i contratti di soggiorno stipulati, questo non sia successo, e non solo, che la
Procura neghi di conoscere di quali procedimenti si tratti, quando a noi stessi
ci era stato spiegato anche il nome del procuratore che aveva ricevuto a giugno
il fascicolo.
Dopo alcuni scioperi avevano portato ad alcuni accordi
con il nostro sindacato, queste due aziende hanno iniziato ad avere problemi
con la committente Berengo, tanto che ripetutamente ci sono stati sospensioni
dei pagamenti e “di conseguenza” dei salari, con ulteriori scioperi, fino a
giungere alla rescissione dell’appalto al 30 settembre.
Ora si vogliono piegare questi lavoratori a causa
della loro sindacalizzazione.
Questo non è accettabile, tanto più che ci risultano
acquisite nuove commesse da queste aziende.
Al di là del fatto che il ns.ufficio legale presenterà
una nuova querela, rimane stupefacente che in Italia, ancora oggi nel 2009, i
fascicoli siano “introvabili” e che ci si venga a raccontare da agenti di
polizia, che nei computer “non sono archiviati” gli estremi delle denunce e
degli esposti.
SLAI Cobas per il sindacato di classe
coordinamento provinciale Venezia
Cobas Appalti Fincantieri Marghera