La guerra genocida continua con il sostegno americano, la complicità internazionale e il silenzio arabo

- L’occupazione sionista ha aggiunto un nuovo capitolo alla sua fedina penale commettendo due orribili massacri oggi a Mawasi Khan Younis e nella scuola Al-Razi di Nusseirat, che hanno portato al martirio di dozzine dei nostri sfollati, la maggior parte dei quali erano donne e bambini.

- Queste atrocità sono compiute dall’entità sionista con piena copertura e il sostegno incondizionato dell’amministrazione statunitense, che continua a svolgere il ruolo di partner nell’uccisione del popolo palestinese fornendo all’occupazione vari tipi di armi mortali e proibite a livello internazionale. Gli Stati Uniti insistono nel continuare questo ruolo anche se ciò dovesse portare al genocidio dell’intera popolazione palestinese.

- La comunità internazionale, complice in questa guerra genocida, decide di rimanere in silenzio di fronte alle scene di uccisioni e distruzioni in corso nella Striscia di Gaza, adattandosi a questi crimini senza alcuna azione reale per fermare i massacri. Le Nazioni Unite e le istituzioni internazionali non si preoccupano più delle scene dei corpi dei bambini e delle donne che vengono uccisi a sangue freddo da questa entità criminale con armi americane, e non c’è una reale volontà di fare pressione sull’occupazione per fermare questa guerra distruttiva senza precedenti contro il popolo palestinese.

- Questi crimini vengono commessi e si stanno intensificando mentre la nazione araba rimane in silenzio e i regimi arabi reazionari sono complici. Non esistono reali mezzi di pressione arabi per fermare questi massacri, rendendoli indirettamente complici della guerra genocida sionista.

- Nonostante l’orrore di questi crimini, il nostro popolo non alzerà bandiera bianca e continuerà a lottare e resistere finché questa aggressione non sarà respinta e non sarà raggiunto il suo legittimo diritto a una vita dignitosa sulla propria terra, nonostante l’occupazione e i suoi complici.

Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina
Ufficio stampa centrale
16 luglio 2024